I due attraversarono lo specchio e si ritrovarono in un lungo corridoio dal soffitto alto almeno quattro metri affrescato con illustrazioni di romanzi famosi. Noah riuscì a distinguere una rappresentazione di Aslan, il Leone di Le Cronache di Narnia; il ritratto di Alice mentre cadeva nella tana del coniglio; il drago Smaug di Lo Hobbit; un ritratto di Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley e molti altri personaggi di diversi libri. Il pavimento del corridoio era di marmo bianco e nero. Ai lati si stagliava una lunghissima fila di porte parallele, tutte diverse l'una dall'altra.
-Benvenuto nel Corridoio dei Portali, Noah.
-Porca vacca. Tu mi devi delle spiegazioni. Esaurienti.
-Bene. Vedi Noah, tutte le volte che viene creato un mondo, qui appare una...
-Viene creato un mondo? No, scusa, parti dall'inizio.-Farò un esempio pratico. Tu decidi di scrivere una storia. Immagini un mondo fantastico, oppure l'ambienti in un luogo reale. Crei dei personaggi e assegni loro un ruolo. Poi scrivi una breve trama generale. In seguito sviluppi la trama, farcendola con colpi di scena, lunghe descrizioni eccetera eccetera. Pensi di divertirti solo con la fantasia. Ma se sei uno scrittore vero, tutto questo non rimane un gioco. Diventa realtà. Ogni volta che uno Scrittore, con la S maiuscola, scrive una storia questa diventa realtà. O meglio, viene creato un mondo parallelo dove accade tutto quello che l'autore scrive o immagina. Tornando alla tua situazione, Noah, tu hai creato un mondo. Ætras, il regno fantastico governato dalla Regina Bianca è reale. E io...beh, io vengo da lì. Credo che tu mi conosca meglio di chiunque altro. Dopotutto mi hai creato tu stesso.
Noah non riuscì a trattenersi e si esibì in un altro sonoro 'porca vacca!'. Aveva gli occhi a palla e la bocca spalancata.
-Quando hai creato Ætras nel Corridoio dei Portali si è materializzata una nuova porta. Questa porta conduce direttamente al Regno di Bianca. Ma vedi, non ti avrei di certo scomodato solo per farti vedere che quello che hai creato è vero. Vedi, hai combinato un pasticcio colossale. Noi non abbiamo un eroe. E ora come ben sai il Cavaliere Nero sta attaccando sua sorella e Ætras è in grave pericolo. L'Oracolo ha predetto che lo Scrittore sarà la nostra salvezza. Quindi eccoci qui. Ti chiedo dunque questo enorme favore. Vieni con me e salvaci. Ti prego.
-Spiegami solo una cosa. Io non ho scritto di nessuna profezia.
-Forse non te ne sei accorto, ma le cose ti sono un po' sfuggite di mano da quando hai smesso di scrivere la nostra storia. I personaggi fanno quello che vogliono. L'Oracolo ha pronunciato la tua profezia. Il Cavaliere Nero ha attaccato il Regno. La guerra sta per scoppiare. Ma tu non hai un eroe e noi personaggi abbiamo comunque uno scopo preciso. L'eroe devi essere tu. Oppure Ætras è perso per sempre.Noah si accasciò per terra. Era troppo. Troppo persino per lui.
-Ho bisogno di pensare.
-Non c'è tempo...
-Ho bisogno di un consiglio esterno. Di un supporto, almeno.
-Per questo William sta portando qui Clary e Jo.
-Come...
-Io so tutto di te. Quasi quanto tu sai di me. E poi William le ha già agganciate ieri, portarle a Ætras sarà un gioco da ragazzi per lui.
-Intendi dire William Cordice? Il ghepardo delle nevi?
-Proprio lui. È il ragazzo che tua sorella e la tua amica hanno conosciuto sull'autobus.
-Immagino che anche Dorian... Sia quel Dorian.
-Esatto. Comunque ci raggiungeranno tutti tra un po'. Dipende da Clary e Jo. Nel frattempo io andrei già a Ætras. Che ne dici?
-Dico che mi fido di te.Camminando per il corridoio Noah McHennon osservava le porte che si susseguivano alla sua destra e alla sua sinistra. Una piccola porticina dalla maniglia parlante portava scritto sopra una targa il nome del libro da cui proveniva proprio in questo modo:
'AliCe E iL pAeSE dELle meRaviGLiE'.
L' utilizzo delle maiuscole denotava l'origine della targa. A fianco ecco un armadio a due ante. Narnia. Tesi la mano per aprirlo, ma Dawn mi tirò uno schiaffo sulle dita.
-Giù le zampe. Non puoi.
Sbuffai e poi andai avanti. Camminammo per qualche minuto, o forse per quasi un ora, ma il tempo sembrava invischiato in una sorta di melassa lì. Dawn di bloccò, finalmente. Sul lato sinistro c'era una porta d'oro massiccio.
-Come quelle della Sala del Trono a Palazzo.Dawn sorrise e tese la mano a sfiorare il batacchio a forma di lupo e l'entrata per il portale conducente ad Ætras si spalancò.
Davanti a noi c'era una radura verdeggiante. Sembrava primavera. Il cielo era azzurro e gli uccellini cinguettavano. Il prato era coperto di margherite e gli alberi erano ricchi di tenere gemme. Al centro della radura ecco un grande specchio d'acqua, con un piccolo molo. Attorno a noi svolazzavano farfalle colorate, ma presto mi accorsi che erano Folletti della Flora. Uno di essi si fermò davanti a me, mi squadrò per qualche secondo e poi mi fece una sonora pernacchia. Cosa dovevo aspettarmi? I Folletti erano dei gran dispettosi e io stesso li avevo descritti in quel modo.
-Vieni.- Dawn mi tese la mano. Camminava sul molo e ora stava scendendo delle scalette viscide di alghe per tuffarsi in acqua.
-No no. Non ci penso nemmeno. Non di lì. Se devo entrare nel lago, fammi almeno fare un tuffo. Ho come l'impressione che con quelle alghe scenderei le scalette sul sedere.
La rossa rise ed acconsentì alla strana richiesta del suo nuovo amico. O meglio, del suo eroe. Noah ancora non ci credeva. Era tutto così impossibile. Doveva essere un sogno, ma se lo era almeno voleva sognarlo.
Mentre stavano sulla passerella Dawn gli spiegò che quello veniva chiamato Il Lago di Ætras perché era il portale più diretto per il regno. Assecondando la sua richiesta, Dawn gli disse di tuffarsi dopo di lei e di non cercare di tornare in superficie per nessun motivo.
-Non tornare in superficie? Cos'è, mi vuoi annegare?
-No. Il portale funziona così. Fidati.Senza aspettare una risposta la ragazza dai capelli rossi si tuffò nel Lago e non riemerse.
Noah seguì il suo esempio. L'acqua era gelida, ma non fu quello a far venire il voltastomaco al ragazzo. Appena toccò il fondo del Lago di Ætras tutto attorno a lui si capovolse e l'eroe continuò ad affondare...verso l'alto. Che si trovava sotto di lui. Dopo un paio di giri sott'acqua Noah riuscì finalmente a tirare la testa fuori dal Lago.
Al suo fianco c'era di nuovo Dawn che, raggiante, disse:
-Benvenuto ad Ætras, Scrittore.Attorno al lago dove nuotavano i due c'era un villaggio dalle casette di legno. Ai diversi moli erano attraccate diverse imbarcazioni. Ma la cosa più spettacolare era l'imponente castello di marmo bianco che troneggia sulla collina adiacente. Era la leggendaria Reggia di Ghiaccio, chiamata così perché ospitava quasi tutti i membri dell'esercito della Regina Bianca: la Guardia di Ghiaccio, appunto.
Le punte dorate delle torri scintillavano alla luce del sole. Sole che era simbolo della Regina Bianca, nonostante il suo elemento fosse il ghiaccio. Infatti, proprio sopra l'enorme entrata dal portone in oro massiccio (proprio uguale a quello del Corridoio dei Portali, tranne per il fatto che sarà stato almeno il quadruplo in larghezza e triplo in altezza) svolazzava uno stendardo azzurro con un lupo bianco che teneva tra le fauci il sole dorato.-Allora? Cosa ne pensi Scrittore? È come l'avevi immaginato?
Noah sapeva che avrebbe fatto la figure dello sciocco, ma non era riuscito a dire altro che...
-Porca vacca!
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The Writer: Lo Scrittore. [Momentaneamente Sospesa]
FantasyNoah credeva di essere un normale ragazzo di 22 anni. Una sorella, una migliora amica ed una sconsiderata passione per i libri. Quello che non sa è che c'è un mondo per ogni libro che è stato scritto. E c'è un mondo anche per il suo libro. Un libro...