4) Arrivati ad Ætras...

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L'acqua del Lago era gelida e i due ragazzi stavano iniziando a battere i denti, zuppi fin dentro le ossa. Dawn prese il suo nuovo amico per un braccio e lo condusse fino a riva. Si accasciarono, tremanti e gocciolanti, sulla sabbia bianca puntata di conchiglie.

Noah controllò che il suo zaino stesse bene. I disegni non erano sbiaditi, ma l'acqua era filtrata dentro. Il libro era umido come il resto di quello che aveva dentro, ma niente di irreparabilmente rovinato.

- E do - dopo questa nuotata fu - fuori program - ma cosa fa - facciamo?
Chiese Noah, la voce vibrante dal freddo.
-Andiamo in un posto caldo. Ci cambiamo e asciughiamo e poi ci presentiamo da Bianca.
- E d-dove sarebbe qu-questo posto ca-caldo?

I due si avviarono così verso casa di Emerald. Emerald era l'unica tra i personaggi ben caratterizzati che non abitava in un castello. Lei abitava in un piccolo cottage in paese, vicino alla strada in pietra che salendo portava a Palazzo. Era bianco, con tetto e travi in legno scuro. Alle finestre dalle persiane di legno aveva vasi di gerani rossi, con talmente tanti fiori che quasi cadevano a cascata fuori dal vaso. Il vialetto di ghiaia che conduceva alla porta di ingresso passava tra due grosse aiuole curate con vasi degli stessi fiori rossi alle finestre. Addossato alla parete frontale, proprio sotto una finestra di quello che doveva essere il secondo piano c'era una pianta di rose rampicanti rosse.

I due ragazzi si avviarono verso l'ingresso. Dawn bussò due volte veloce e due lentamente e Noah seppe che lo faceva sempre. Era un dettaglio che aggiungeva ogni volta. Aprì quindi una donna. Aveva lunghi capelli castano scuro, con qualche filo grigio, raccolti in una larga crocchia piena alla base del collo lungo. Aveva gli occhi verdi.

La donna sorrise appena vide Dawn sulla soglia di casa. Poi il suo sorriso scomparve, sostituito da un cipiglio severo, ma affettuoso allo stesso tempo.
-Dawn, cara, cosa ci fai qui, bagnata a quel modo? In questa stagione poi! Sì che è una bella giornata, ma...è pur sempre inverno! Aspetta. Chi è questo bel giovanotto? Un tuo amico? La donna sottolineò la parola amico in modo che risultasse impossibile fraintendere: nella sua testa frullava già una idea che, se Noah avesse colto il messaggio tra la righe, lo avrebbe fatto arrossire fino alla radice dei capelli. Fortunatamente Dawn ignorò la domanda e con un gesto della mano indicò prima Emerald e poi Noah per fare le presentazioni tra i due: -Noah, tu sai già chi è lei. Emerald, lui è Noah. Lo Scrittore. Visto che è una storia lunga potresti farci entrare, o dobbiamo spiegartela qui e poi morire congelati?

Emerald era piuttosto sbalordita dalla faccenda. Eppure Noah coincideva perfettamente alla descrizione dell' Oracolo. In ogni caso la donna dovette sedersi per metabolizzare tutto. L' interno del cottage era accogliente come Noah se lo era immaginato. Il salotto si trovava sulla destra dell' ingresso. Dalla parte opposta della porta c'era il camino acceso e scoppiettante. Davanti un basso tavolinetto di legno con sopra un centrino degno di un manufatto proveniente da un club dell' uncinetto. Copriva metà del tavolino. Sopra di quello era posato un servizio da the in porcellana decorata con un dragone azzurro. Le cose bagnate erano poggiate vicino al fuoco, in modo da asciugarsi, invece i due ragazzi si erano cambiati con i vestiti di Emerald e del figlio Francis.

Emerald infatti aveva due figli che oramai vivevano a palazzo. Il maggiore, Francis, di 22 anni ormai faceva parte della sezione esplorativa della Guardia di Ghiaccio. Il suo compito era quello di controllare il territorio di Bianca e avvisare la Regina e il resto della Guardia sugli spostamenti delle Armate Nere, l' esercito del Cavaliere Nero. Per questo viveva a palazzo col resto della Guardia. Fortunatamente aveva la stessa taglia di Noah ( due anni prima, almeno, ma Emerald teneva tutto) così lo Scrittore portava un paio di pantaloni pesanti ancora troppo larghi se non fosse stato per la cintura, una camicia di flanella, un maglione di lana fatto evidentemente a maglia e in mano aveva un giaccone invernale col collo di pelliccia.

Invece la più piccola si chiamava Cara. Aveva quindici anni compiuti e frequentava il tirocinio al Palazzo. Spesso accompagnava il fratello maggiore nelle sue missioni, anzi, era molto difficile non vederli assieme. Era una ragazza molto allegra e solare. Particolarmente saltellante, soprattutto quando non completava la trasformazione da lepre artica a ragazza. Al contrario del fratello era particolarmente esile. Per questo e per la differenza di età, Dawn indossò un lungo abito appartenuto a Emerald quando era giovane. Era di lana blu, con le maniche lunghe e i risvolti bianchi ai polsi. Anche il collo alto era bianco e tenuto chiuso da dei bottoncini di legno chiaro. La gonna era talmente gonfia e dall'aria così pesante che sulle prime Noah pensò che il suo personaggio avesse almeno cinque sottogonne. Sottobraccio aveva un mantello di velluto nero. Quello era il suo, ne aveva almeno sette e due li aveva lasciati lì in caso di emergenza. Quella era decisamente un' emergenza o la poveretta sarebbe morta di freddo, nonostante il vestito pesante. Sembrava quasi che il sole non scaldasse affatto quel giorno. Del resto, come poteva, con una tale disgrazia in arrivo? Nemmeno un mese e le Armate sarebbero arrivate al confine. Noah doveva iniziare l' allenamento. Immediatamente.

Qualche tazza di the dopo i due si alzarono.
- Dobbiamo proprio andare Emerald.
Disse Dawn. Salutata la donna i due giovani si diressero verso il Palazzo. Arrivati davanti al portone dorato la rossa fece un cenno di saluto alle due guardie, che ricambiarono e aprirono il portone. Nell'atrio persone di ogni genere giravano di qua e di là. Prima qualche generale, poi un gruppo di dame seguite da uno stuolo di cortigiani adoranti in calzamaglia, uomini e donne di ogni rango, militari trasformati in animali e non. Tutto accompagnato da un brusio costante. Una ragazza sui quindici anni, con lunghi capelli castani ed esile come un fuscello, saltellò al fianco della rossa:
- Dawnie!!!- trillò la ragazza. Poi tutt'a un tratto si fece serissima. - Hai una carota?
-Ciao Cara!- la rossa abbracciò la piccoletta talmente forte che a Noah parve sentire le costole di Cara incrinarsi. - Come procede il tirocinio?
- Il tirocinio a meraviglia. È Will che mi preoccupa. È sempre più distratto. Oggi sono persino riuscita a disarmarlo! Ma non vuole dirmi cosa succede.
Cara aveva un'espressione talmente preoccupata che poteva sembrare persino comica. Infatti Dawn rise:
- Cara, lui è No...
- Oh, per tutte le carote marce che esistono ad Ætras! Ma lui è lo Scrittore! Noah McHennon!
-Visto Scrittore? Sei già famoso.

Quando arrivarono davanti all'ingresso Cara saltellava ancora al fianco di Noah. Dawn spalancò le porte d'oro col solo tocco delle dita.

The Writer: Lo Scrittore. [Momentaneamente Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora