Primo giorno di lavoro.
Uno dei giorni più importanti della mia vita. Finalmente ero riuscita a trovare un lavoro a Los Angeles, dopo mesi e mesi di ricerca da quando mi ero trasferita dal Mississippi. Mi svegliai di prima mattina, canticchiando un motivetto country di una di quelle canzoni a cui mio padre era molto legato, da brav'uomo del sud. Mi diressi in cucina mantenendo lo sguardo fisso sull'orologio, ansiosa di poter arrivare in ritardo. Mi vestii e mi diressi da Starbucks per comprare un Frappuccino, cosa che mia madre avrebbe disapprovato. Mi ritrovai a pensare alla sua voce mentre l'adolescente impacciato mi porgeva la bevanda: "Non provare mai a bere quella robaccia davanti ai miei occhi, Samantha Brexton!". Risi al pensiero di un simile rimprovero.
Mi diressi con sicurezza al luogo in cui avrei finalmente cominciato a lavorare. Sorprendentemente, era un vecchio e spoglio edificio, lontano dal centro della città. Dopotutto, dovevo soltanto portare qualche caffè e organizzare gli incontri di un certo Anthony Russo, nulla di così importante o impegnativo. Entrai nel magazzino e venni accolta da un uomo di mezza età con capelli scuri e occhiali da vista: doveva essere il mio capo.
"Ciao, tu devi essere Samantha. Io sono Anthony, il tuo nuovo capo. Mi dispiace che tu debba iniziare in modo così brusco, ma stiamo leggendo il copione per il nuovo film e ho bisogno che tu faccia due cose per me"
"Certo, signor Russo" risposi io intimorita.
"Prima cosa: prometti di non parlare a nessuno di quello che vedrai o sentirai in quella stanza"
"Lo prometto, signore"
"Secondo: prendi appunti su tutto ciò che gli attori diranno e consegnameli a fine giornata. Tutto chiaro, Samantha?"
"Si, signore"
Il mio livello di ansia era già alle stelle e il suono che faceva il mio nome completo detto da lui mi sembrava a dir poco terrificante. Ci dirigemmo in fretta verso l'ascensore e salimmo di tre piani, il tutto rigorosamente in silenzio. Ci ritrovammo ad un piano pieno di persone in giacca e cravatta e arredato in modo impeccabilmente elegante. Il signor Russo mi incitò a seguirlo a passo più svelto e, dopo aver aperto una porta scura, mi spinse dentro bruscamente. Mi guardai intorno: c'erano molte persone vestite in modo meno elegante di quelli che stavano in ufficio, e sedevano tutti attorno ad un lungo tavolo scuro, leggendo attentamente un plico di fogli di fronte a loro e annotando animatamente ogni minima cosa dicesse l'uomo seduto a capotavola.
"Scusate il ritardo. Questa è Samantha, la mia nuova assistente" disse il signor Russo.
"Sam. Solo Sam" ribattei io. Non avrei sopportato il mio nome completo un minuto di più.
Anthony annuì quasi seccato e mi indicò con un cenno della mano il posto vuoto vicino a lui. Mi sedetti educatamente e mi voltai verso la donna seduta al mio fianco. Era una bellissima bionda, dalle mani ben curate e un viso fin troppo familiare. La riunione durò ore ed ore e la mia concentrazione stava cominciando ad abbandonarmi. Le note cominciavano ad ammassarsi sul figlio ormai pieno di scritte: rivedere battuta 33 scena 27, rivedere costume Anthony, parlare con Joe per location scena 12.
Ormai era impossibile riuscire veramente a concentrarsi. Guardai distrattamente l'uomo che stava discutendo con Anthony e con quello che avevo intuito fosse suo fratello a proposito di una scena. Osservai il suo vestito elegante e l'ordinario vestito, poi osservai i costosi occhiali da vista per fermarmi, infine, sul viso ormai non più così giovane. Non ci misi molto a riconoscerlo: era Samuel L. Jackson. Mi drizzai in stato di shock sulla poltrona di pelle sulla quale ero seduta da molto tempo, attirando l'attenzione di tutti.
"Qualcosa non va, Samantha?" mi chiese Anthony, ignorando il mio invito a chiamarmi Sam, di nuovo.
Io scossi il capo e fissai lo sguardo sul mio quaderno degli appunti, nella speranza di ritornare invisibile. Quando ormai era pomeriggio inoltrato la riunione finì e tutti sgusciarono fuori da quell'ufficio, lasciando me ed Anthony soli.
"Sono le cinque, puoi andare a casa. Voglio che batti tutti gli appunti a computer e mi aspetto di trovare una mail entro questa sera con il contenuto di questa riunione. A domani" mi congedò il signor Russo.
Mi alzai dalla sedia e mi incamminai verso l'ascensore, dove Joe, il fratello di Anthony, stava aspettando di scendere.
"So che può sembrare uno stronzo, ma è solo un po'...stressato" affermò Joe riferendosi a suo fratello.
Io sorrisi senza aggiungere altro.
Una volta uscita dall'edificio mi diressi al bar vicino a casa mia dove io ed il mio amico Chase ci incontravamo ogni giorno per fare il resoconto della giornata.
"Com'è andato il primo giorno di lavoro, matricola?" mi chiese lui in tono scherzoso.
"Non male. Meno noioso di quel che mi aspettassi" commentai io sedendomi di fronte a lui.
Chase era il mio migliore amico dalle elementari e, nonostante avessimo avuto una storia al liceo, continuava a rimanere l'unica persona a cui rivolgevo parola dopo una lunga giornata.
"Allora, hai incontrato qualche bell'attore?" continuò lui.
"Non mi sorprende che tu me l'abbia chiesto, ma purtroppo sono informazioni riservate. C'è scritto sul mio contratto" risposi io con un ghigno di sfida.
Lui si mise a ridere e lasciò cadere la questione.
Mangiai come non avevo mai fatto da quando avevo lasciato il Mississippi e, dopo cena, mi sentivo a pezzi. Ma i guai non erano ancora finiti: dovevo correre a casa e riscrivere gli appunti per Anthony. Rimasi sveglia fino a tardi per poter consegnare al mio capo quei maledetti appunti e, dopo diverse imprecazioni e pause caffè, inviai tutto il materiale e mi misi a dormire.
Il mattino seguente ricevetti una chiamata da un numero sconosciuto, cosa che attirò la mia attenzione.
Spazio Autrice:
Hello babes!
Non ho idea del perché lo sto facendo, ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Ho scritto questa fanfiction su Sebastian un po' di tempo fa e lasciarla ammuffire nel mio computer mi sembrava la cosa peggiore da fare. Spero che possiate divertirvi a leggerla come ho fatto io a scriverla e non vi preoccupate, Sebastian arriverà presto.
Tanti baci,
Paola.

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Secrets || Sebastian Stan
FanfictionLos Angeles. Una ragazza del sud, un attore famoso e mille segreti da tenere nascosti.