Sebastian si, Sebastian no

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Lo guardai confusa ed estasiata, ma cercando comunque di non mostrarlo.

"Dopo il lavoro volevo uscire a cena con te un giorno di questi, ma non sono sicuro di riuscirti a vedere sempre qui sul set, per questo ho bisogno del tuo numero. Che ne dici?" spiegò.

"Dico che va bene" confermai io, lasciando un foglio del mio taccuino sul tavolo delle truccatrici con su scritto il mio numero di telefono. Uscii dalla stanza con un sorriso a trentadue denti ed il cuore più leggero.

Passarono tre ore e il set era ancora completamente privo di attori, ma pullulava di tecnici di tutti i tipi, indaffarati a rendere tutto perfetto per le riprese.

Anthony si avvicinò a me, mettendosi al mio fianco osservando i lavoratori.

"Sam, posso farti una domanda che ti sembrerà indiscreta?"

Mi irrigidii e mi innervosii all'istante, pensando a tutte le domande che avrebbe potuto farmi.

Oh mio Dio, anche il capo pervertito commentò la vocina nella mia testa.

"Certo" risposi io al signor Russo.

"Che intenzioni hai con Sebastian?" mi chiese rilassato.

Io non potei fare a meno di spalancare la bocca e di prendere un lungo respiro, cercando di placare la mia vergogna.

"Io...io non saprei, signor Russo...Io e Sebastian stavamo solo..."

Mi interruppe.

"Sai, Sam, qui in questa società non c'è spazio per le storielle da un paio di mesi. Quindi, o mi assicuri che è l'uomo della tua vita e che non puoi fare a meno di vederlo, oppure preferirei che tu la chiudessi qui. Mi farai sapere" e detto questo se ne andò, come se non fosse successo nulla.

Pochi secondi dopo arrivò Joe a confondermi ancora di più lei idee.

"Ti ha fatto il discorso su Sebastian, vero?" mi chiese.

Io annuii senza voltarmi verso di lui.

"Non ti preoccupare, ha soltanto paura che tu lo stia facendo per soldi o fama, lo fanno in molti qui ad Hollywood e questo potrebbe danneggiare Sebastian e, di conseguenza, la riuscita del film. Dammi ascolto: fai quello che ti pare, l'importante è che non si deve notare. Né qui sul set, né per strada" mi spiegò infine.

Poi se ne andò anche lui, lasciandomi con ancora più dubbi di prima.

"Hey Sam!" sentii una voce dietro di me.

"Scusami ma se sei qui per farmi una ramanzina sul mio comportamento non credo di essere pronta!" schiamazzai.

Mi girai per trovare il viso di Chris confuso e corrucciato.

"Oh scusami, ti avevo scambiato per qualcun altro" sorridemmo entrambi.

Chris teneva in mano lo scudo , il simbolo di Capitan America, e i suoi vestiti, così come i suoi capelli, erano stati cambiati e resi adatti alla scena. In un gesto quasi infantile, alzò timidamente lo scudo, come per farmelo vedere meglio, e sorrise.

"Ora sei un capitano" scherzai.

"Da ora fino alla fine dell'anno" mi corresse lui.

Mentre stavamo parlando si unì a noi anche Sebastian, completamente vestito di nero e coperto da una maschera, con i suoi lunghi capelli scuri a coprirgli ancora di più il viso.

"Decisamente allegro come costume, non trovate?" disse, indicando con un cenno del capo il suo abbigliamento.

Risi, trovando negli occhi di Sebastian una complicità che mi sorprese. Proprio mentre stavo per ripensare a quanto non avrei dovuto flirtare con Sebastian, Anthony mi mise una mano sulla spalla e mi invitò ad uscire dal set per questioni di privacy, mandandomi a comprare una marea di caffè.

Sbuffai mentre attraversavo l'atrio dove si trovava Tina, che mi lanciò un'occhiataccia.

"Cosa c'è ancora, raggio di sole? La tua mamma ha letto il tuo diario segreto?" mi prese in giro ed io andai fuori, stizzita.

Salve babes!
Scusate per la lunga assenza, ma sono felicissima di trovare così tanta gente interessata alla mia storia.
Questo capitolo è corto e di poca importanza, ma spero comunque che vi sia piaciuto.
Alla prossima!
Paola.

Secrets || Sebastian StanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora