Secrets || Sebastian Stan

Hai bisogno di qualcosa?

Finalmente riuscii a capire l'importanza di tutta quella segretezza nei confronti del film e delle scene. Dopo aver liquidato Chase mi diressi verso casa, questa sera a piedi. Il mio appartamento era piuttosto vicino al centro e camminare mi rilassava. Proprio mentre stavo per inserire le chiavi nella serratura, sentii il mio telefono squillare. Guardai il nome sullo schermo illuminato e sbuffai: era Anthony Russo.

"Anthony?"

"Ciao Sam, scusa l'orario, ma ho bisogno di un favore"

Alzai gli occhi al cielo.

"Dimmi" continuai con un finto entusiasmo.

"Devi assolutamente consegnare i copioni cartacei rivisti e corretti a tutti gli attori. Tina ti ha già mandato gli indirizzi. A domani" e mi lasciò così, senza darmi la possibilità di controbattere.

Urlai e sbattei i piedi, prendendo a calci la porta, esasperata e stanca. Diedi un'occhiata alla mail inviata da Tina: gli attori che dovevano ricevere il copione erano solo quattro, cosa che mi sollevò. Spalancai gli occhi alla vista del nome di Scarlett Johanson, non sapendo come avevo fatto a non riconoscerla. Chiamai un taxi e andai a casa sua, pigiando gentilmente il tasto del citofono.

"Chi è?" chiese Scarlett un po' infastidita.

"Salve, sono Samantha Brexton, la segretaria del signor Russo. Sono venuta a consegnarle il copione riveduto e corretto" spiegai io con fare formale.

Scarlett mandò giù suo marito, che ritirò il copione e mi augurò buona serata. Tutt'altro fu l'approccio di Anthony Mackie. Mi invitò a salire e mi mostrò la sua infinita collezione di dischi di Jay-Z, contemplandoli attentamente uno ad uno. Dopo aver lasciato l'appartamento di Anthony mi diressi verso quello di Chris, a pochi isolati da lì. Suonai il campanello più e più volte senza ricevere risposta, così decisi di telefonare al contatto che mi aveva fornito il signor Russo. Il telefono squillò parecchie volte, fino a quando un Chris Evans assonnato non rispose.

"Pronto?" rispose.

"Salve Chris, sono Samantha Brexton, la nuova segretaria di Anthony Russo. Il signor Russo mi ha lasciato il copione riveduto e corretto, può venire giù a prenderlo? Sono davanti al portone del suo edificio" dissi io, ripetendo il piccolo discorso che mi ero preparata a memoria.

"Certo, scendo subito" disse lui prima di terminare la telefonata.

Aspettai alcuni minuti e mi ritrovai davanti agli occhi un Chris Evans con addosso dei pantaloni della tuta e una maglietta bianca, che metteva in mostra il suo fisico marmoreo.

"Grazie mille...Sam, giusto?"

"Si, Sam." Sorrisi. "Buona serata, Chris"

Così lo salutai, lasciandomi per ultimo il pezzo forte: Sebastian Stan. Le mie mani cominciarono istintivamente a sudare quando mi ritrovai davanti al portone del suo palazzo. Il palazzo era in pieno centro ed era alto almeno quindici piani, con uno stile che conciliava l'elegante con il moderno. Dopo aver suonato, sentii la voce rauca di Sebastian rispondere al citofono.

"Si?" disse lui.

"Ciao Sebastian, sono Sam, l'assistente di Anthony"

"Oh, wow...Che ci fai qui?" mi chiese lui sorpreso.

"Anthony mi ha mandato qui per portarti il copione riveduto e corretto. Posso salire?" chiesi, nella speranza di non dover aspettare fuori, vista l'ora.

"Beh, di solito prima di far salire qualcuno nel mio appartamento mi faccio portare a cena, ma immagino che con te si possa fare un'eccezione" scherzò.

Il mio volto si fece velocemente incandescente e la mia voglia di salire verso il suo appartamento aumentò esponenzialmente. Salii molti piani fino ad arrivare al 12esimo, dove si trovava il suo appartamento. Lo trovai fuori dalla porta ad aspettarmi, vestito in modo molto simile a quello di Chris. Mi sorrise e io mi diressi sicura verso di lui, per poi tentare di entrare in casa, sicura di essere la benvenuta. Qualcosa mi colse di sorpresa: Sebastian appoggiò il braccio sullo stipite della porta, come per bloccare il passaggio. Io rimasi confusa e lui, notando il mio stupore, si portò la mano libera ai capelli e parlò imbarazzato.