Chi diavolo è Sebastian?

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"Pronto?" sussurrai dentro la cornetta, con la voce ancora impastata dal sonno.

"Ciao Sam, sono Anthony. Non vorrei sembrarti troppo autoritario, ma ho bisogno di te fra quaranta minuti a Belfast street, al numero 9. Ci vediamo lì." E dopo aver detto questo concluse la telefonata.

Mi alzai urlando dal letto e corsi a cambiarmi, pregando di riuscire ad arrivare in tempo. I minuti scorrevano veloci e il traffico mi sembrava ancora peggio di quanto non fosse solitamente. Sbattei diverse volte contro svariate persone prima di riuscire finalmente a trovare l'edificio che mi aveva indicato Anthony mezz'ora prima. Il palazzo era completamente diverso da quello del giorno prima: era molto alto ed elegante, in pieno centro, vicino ad Hollywood. Chiesi a diverse impiegate di Anthony e tutte mi indicarono la strada verso un enorme stanzone con un cartello vicino alla porta con su scritto la parola "set" a caratteri cubitali. Entrai facendo rumore con le converse sul pavimento liscio e di un colore incredibilmente neutro, attirando l'attenzione del piccolo gruppo che lavorava ad alcuni metri di distanza. Riconobbi Joe e Anthony che stavano lavorando con atri due uomini, probabilmente due attori che erano alla riunione il giorno prima.

"Dunque, questa è soltanto una prima prova, giusto per rivedere le inquadrature e le battute" disse Joe ai due uomini che stavano in piedi di fronte ai due fratelli.

"Eccoti Sam" mi accolse Anthony "Stavo giusto cercando te"

Io annuii sorridente, cerando di dimostrarmi disponibile e attiva nonostante le borse sotto gli occhi e il cappello da baseball in testa.

"Chiama Trent e digli che abbiamo bisogno di lui sul set per rivedere la scena 24, quella dello scontro. Dopodiché vai da Tina e dille di chiamare Sharon a proposito dei costumi e poi..."

Trattenni il fiato. Erano fin troppe informazioni per una matricola.

"...portaci due caffè macchiati, grazie"

Sorrisi e mi diressi verso l'uscita della porta, cercando di nascondere la mia disperazione. Anthony mi aveva mandato una mail con alcuni dei suoi contatti, ma c'erano almeno 4 Trent e 6 Tina tra quelli. Uscii dalla porta, camminando spaesata sul bellissimo pavimento di marmo che abbelliva l'atrio.

"Tesoro, non ti preoccupare, ci farai l'abitudine" mi disse una voce sconosciuta.

Mi girai verso la persona che aveva parlato e mi ritrovai davanti una donna di mezza età con la pelle scura e capelli molto corti. Era vestita in modo impeccabile e la gonna stretta metteva in mostra le sue curve.

"Tu sai dove posso trovare una certa Tina che conosce una Sharon? Il signor Russo mi ha detto di cercarla da queste parti" chiesi io.

"Beh sei fortunata, raggio di sole, ce l'hai proprio davanti" mi rispose lei in modo carismatico.

"Che vuole Anthony da Sharon?" continuò lei, senza chiedermi nemmeno il mio nome.

"Credo voglia sapere qualcosa a proposito di alcuni costumi..."

"Perfetto. C'è altro?" mi chiese in modo professionale.

"Si, ho bisogno di avere il numero di Trent, Anthony lo vuole sul set per rivedere la scena.." buttai uno sguardo al mio taccuino "...ventiquattro" completai.

Tina mi lanciò un biglietto da visita e sparì nei corridoi dell'edificio.

Trent Opaloch.

Dopo aver chiamato il signor Opaloch, corsi immediatamente fuori dal palazzo in cerca di qualche Starbucks. Lo trovai a pochi isolati da lì e, dopo aver aspettato un tempo che mi parve interminabile, riuscii a tornare sul set. La mia mano era dolorante e ustionata, ma continuai a mantenere il sorriso mentre porgevo i caffè ai fratelli Russo. Mi presi quei momenti di pausa per osservare i due attori, nella speranza di riconoscerne almeno uno. Erano entrambi abbastanza alti e slanciati, con un fisico adatto a qualsiasi parte. Uno aveva i capelli di un colore ambrato, tendente al biondo, mentre l'altro aveva dei folti capelli scuri. Ciò che attirò più la mia attenzione furono gli occhi dell'uomo dai capelli scuri, di un azzurro intenso e capaci di far cadere nelle loro grinfie qualsiasi donna. I nostri sguardi si incrociarono per un breve istante, cosa che mi fece abbassare subito la testa fino a fissare il pavimento, imbarazzata.

Secrets || Sebastian StanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora