Look at the stars |Luke Hemmings|

Capitolo 3

Spazio autrice ✈️
Mi state piacendo tanto, siete molto attivi.
Grazie di tutto , con tutto il cuore ❤️
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-e poi mamma?- mi chiede Emily.
Si vedeva che era molto curiosa, e mi piaceva. Era curiosa come lui, lui voleva sapere tutto su di me.

-E poi mi salutò con un
"Allora ciao Halsey."

Mi sorrise e se ne andò chiudendo la porta dietro di se.

Dormì con le farfalle allo stomaco , quel ragazzo aveva lasciato il segno.
Nella mia mente c'erano solo i suoi occhi, le sue labbra che si muovevano mentre parlava , la sua sincerità.
Così poco in un attimo.
Alla fine è andata ugualmente. -

Mi blocco per un'attimo.
Sospiro e continuo.

-il giorno dopo ero felicissima. Avevo passato la notte a guardare degli scatti che avevo fatto con la mia polaroid.

La mattina , dopo essermi preparata controllai la posta.

Un biglietto.

'Oggi alle 10.30 al bar qui sotto.'

La scrittura era strana , non capivo qualche lettera.

Guardai l'orologio.

10.30
'Che bello sono in ritardo!' Pensai.

Andai subito giù e vidi un ragazzo alto che sembrava aspettare qualcuno al bar.

Oh mio dio.

"È così che ci si organizza?" Dissi a Luke che mi aspettava sull'entrata.

Mi guardò e quegli occhi di ghiaccio colpirono ancora.
Avevano centrato il segno , ancora un'altra volta.
Pensai che non dovevo lasciarmi andare.

"Beh , io ho organizzato tutto , te sei arrivata in ritardo." Disse sorridendomi.

Avevo 18 anni quando lo conobbi. -

-wow- disse Emily.

-già..comunque mi invitò ad entrare. Notai con molta felicità che si trattava di un bar dove vendevano bevande della Starbucks.

"Bella scelta."

"Lo so" rispose.

Era proprio un cretino modesto.

Ma mi piaceva.
E probabilmente io piacevo a lui.-

-se ci fossi stata vi avrei shippato.- Emily parla a vanvera, immaginando chissà che cosa.

-mi stai ascoltando?- la riprendo.

Annuisce.

-comunque. Presi un frappuccino e lui prese lo stesso.

"Se vuoi andiamo da qualche parte. Visto che entrambi dobbiamo trovare un lavoro." Mi disse , porgendomi la mia bevanda.

"Io devo andare all'università." Dissi

"Allora andrò anche io li."

Sorrisi in modo confuso.
E inaspettatamente mi fece un complimento su una cosa che io odiavo sinceramente del mio corpo.

"Mi piace quando arricci il naso in quel modo."
Mi aveva dato più sicurezza.

"Grazie." Arrossì subito.