Capitolo 4

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Salve! Mi volevo scusare per la mia pausa, ma avevo problemi col telefono.
Vi invito a leggere il mio libro "my stories" in cui scriverò tutte le mie idee e chiarirò i vostri dubbi. Non abbiate paura di chiedermi alcune cose riguardanti le mie storie! ❤️
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EMILY'S POW
-ew mamma.- dissi con una faccia a dir poco schifata.
Non vado pazza per queste smancerie, soprattutto se si parla dei miei genitori.
Ma visto che ho insistito perché lei mi raccontasse tutto , cambio la mimica facciale quando lei mi sorride.

-quindi lo hai comprato quel vestito?- le chiedo gesticolando in modo affrettato.

Lei si alza e sempre con un sorriso, forse tra tristezza , malinconia e nostalgia, apre  l'armadio.
La mia faccia si illumina , anche se è a dir poco sconvolta.
Mamma mi porge un vestito a vita alta, con la gonna nera e la camicia bianca.

-L'ho sempre conservato.- dice con gli occhi ormai lucidi. Non voglio che pianga perciò decido di dirle di smetterla.

-mamma se non vuoi parlarmene non fa niente.- mi dispiacerà ma non voglio vederla soffrire.

-no Emily è il momento che tu lo sappia.- si siede davanti a me.
Perfetto ho via libera per fare la mia prossima domanda.

-hai altre ricordi suoi?- dico titubante.

-Si.-risponde diretta mentre si asciuga una lacrima.
Dannazione.
Abbasso istintivamente lo sguardo e noto che la goccia si distrugge per terra. Come del vetro, ma non fa rumore. Un po' come il suo cuore , che si distrugge mentre mi racconta tutto e si sfoga, e un po' come il suo pianto: silenzioso e liberatorio. Mi si forma un nodo in gola e la voglia di piangere mi assale, ma è l'ultima cosa che devo fare se devo far tranquillizzare la mamma. Devo scoprire il mio passato.

Tasto un altro "pulsante di allarme".
-mi puoi mostrare tutte le sue cose?- alzo gli occhi e cerco il suo sguardo.
Lei affonda i suoi occhi chiari nei miei , che a confronto sono molto più intensi , essendo color ghiaccio. Non so da chi gli ho presi.

-la prima cosa sua sei tu. Sei nostra. Ci sono vari tratti di noi due in te. Per esempio i tuoi occhi. Già i suoi occhi...- ah ecco la risposta.
Sospiro e sposto la testa di lato.

-poi?-
-una maglietta dei nirvana.-
-sua?-
Annuisce.
-quando te la ha data?-
Arrossisce subito , e si guarda intorno.
Ah okay , ho capito , fa niente mamma.
-Mh.- mi blocco .

💡

Continuo a guardare quella maglietta e quel vestito.
La maglietta che ho in mano emana un profumo non troppo forte ma neanche troppo dolce.

"Chissà quanto era alto.
Chissà quanto voleva bene alla mamma." Penso mentre fisso quello smile strano nella maglietta.

-puoi raccontarmi qualcosa di bello che avete fatto insieme?- mi rendo conto subito dopo del doppio senso che può cambiare quello che volevo chiedere così mi correggo subito -tipo che ne so...raccontami un ricordo bello e uno brutto.- no , non cambia neanche cosi.

Dopo avermi ascoltato gira la sua visuale dal fuoco a me. Mi guarda e sospira poggiando sul tavolo quel bicchiere ormai vuoto.

Noto nel suo sguardo un po' di imbarazzo: probabilmente sta scegliendo cosa dirmi.
Devono averne fatte veramente tante.
Perché allora lui non è più qui?

Mentre la mia testa viene assalita da domande,ovviamente senza risposte, finalmente lei parla , rompendo quel silenzio che sembrava essere durato un eternità.

-forse è meglio che andiamo in ordine , Emily.- mi guarda come per assicurarsi di stare per dire le cose giuste. - io non avevo amici in questa città in quel momento. Conoscevo solo Luke e non ho mai voluto spingermi oltre. Dopo qualche giorno  io e tuo padre andammo ad una festa, una delle tante feste di primavera.

Il giorno faceva particolarmente freschetto quindi mi misi dei jeans neri , una maglietta semplice grigiastra e una di quelle giacche del campus.

Presi il cellulare , e uscii dal mio appartamento.
Con grande sorpresa , chiusa la porta alle mie spalle , mi ritrovai Luke davanti a me.

"Hemmings." lo salutai con un cenno del capo.
"Non vale devi dirmi anche tu il mio cognome." Disse facendo una faccia buffa.
"Mi chiamo Halsey Shinning." Sbuffai andando avanti ma il suo grande letto contornato dalle spalle larghe mi bloccò.

Lo guardai confusa.
Non mi ero fidata di lui ancora al 100%.

"Rifacciamolo." Disse.
"Okay..."risposi un po' cupa.

Indietreggiai e mi rimisi in posizione. Mi girai e mi scappò una risatina , accompagnata dalla sua.

"Chuck , si gira!" Sussurrò.

Mi misi così tanto a ridere che quando mi girai non mi accorsi di avere messo la mia faccia nel suo petto.
Lui mi strinse , li venne naturale. E a me pure. -

-ma mamma questa è friendzone!- esclamo indignata.

-eh?-
-continua- rispondo ormai arresa al fatto che mamma non è molto rivoluzionata anche se è giovane.

-emh..andammo alla festa e conobbi subito questa ragazza di nome Claire.-

-avevate qualche amicizia in comune?- chiedo, interrompendola.

-era la migliore amica di Luke.- mi risponde spostando lo sguardo per terra.
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Accendiamo una candela per me che ho scoperto solo 3 giorni fa che Luke non ha più il percieng.
Fanculo.

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