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Camila scese velocemente le scale con il cesto della roba da lavare tra le mani. Lo appoggiò per terra con un tonfo rumoroso.

"Mi spieghi perché, se abbiamo la lavatrice, devo portare tutta questa roba in lavanderia?" chiese a sua madre, che era impegnata a cercare una busta delle dimensioni adatte per infilarci dentro i vestiti.

Sinuhe alzò lo sguardo verso sua figlia. "Karla, te l'ho già spiegato. La lavatrice è rotta, il tecnico non verrà prima di Mercoledì mattina e questi vestiti devono essere lavati. Vuoi usare la roba sporca?"

Camila sbuffò, sedendosi sul secondo gradino della scala. "Sì ma perché devo andarci io? Non puoi farlo tu o papà? Io devo studiare--"

"Tu davvero credi che tuo padre abbia mai toccato una lavatrice in 25 anni che siamo sposati?" chiese sua madre accennando una rumorosa risata. "Ci vorranno dieci minuti, tesoro. Venti, se le lavatrici sono tutte occupate. Poi potrai tranquillamente tornare al tuo studio,"

"Va bene, va bene," disse Camila, alzando le mani in segno di resa 

Sinuhe diede la busta con dentro i vestiti alla figlia, con un largo sorriso sulle labbra. "Lo dirò a tuo padre che riponi così tanta fiducia nei suoi confronti, vedrai che ne sarà felice," disse, accennando ancora una piccola risata.

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E così Camila si ritrovò seduta vicino alla lavatrice n°4, aspettando quei fottuti dieci minuti che la roba fosse pulita e profumata. 

Incredibile quanto possa incantarti il movimento della lavatrice. I rumori, i vestiti che roteano; è affascinante quanto stupido.

La ragazza non ne era sicura, ma poteva aver passato 3 minuti soltanto a fissare l'oblò della lavatrice, persa nei pensieri e nelle cose da fare.

Fortunatamente, aveva trovato subito una lavatrice libera, così non ci aveva pensato due volte a infilarci dentro i soldi e a riempirla dei suoi vestiti prima che qualcuno potesse fregargliela. Da lì, poi, fu tutto più semplice. La madre le aveva scritto su un bigliettino che detersivo metterci dentro.

Ammorbidente, quello bianco.

Detersivo, quello blu.

Aveva scritto. Può sembrare stupido, ma tra una dozzina di confezioni verdi, gialle, rosa, rosse, blu e bianche, uno poteva perderci i mesi a scegliere quello giusto.

Per non parlare degli odori. Questo profuma alla cannella, quello al lampone e quello allo zenzero, poi ci sono i gusti esotici e quelli provenienti direttamente dall'isola che non c'è. 

Ma poi, davvero c'è queste che perde tempo in queste cose?

L'ammorbidente lo preferisci super morbido, poco morbido o abbastanza morbido? 

Su una scala da uno a 10?

Scherziamo?!

Quando si rese conto di star fissando da troppi minuti l'oblò, Camila scosse la testa, sistemandosi seduta dritta contro la panca.

Nella lavanderia c'era una caffetteria, ma pur volendo, Camila aveva usato tutti i soldi per quella dannata lavatrice.

Nella lavanderia, le persone entravano continuamente. Come uno usciva, qualcun altro entrava. Stare seduti in un posto che si muove ti permette di osservare questi piccoli dettagli. 

Camila pregò che non entrasse nessuno che la conoscesse. Non che fare la lavatrice fosse imbarazzante, ma non voleva che ci fosse nessuno quando avrebbe dovuto togliere da lì dentro la sua biancheria intima o qualsiasi altra cosa. 

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