Capitolo 4

42 5 0
                                    

Vuoto.
In questo istante provo vuoto.
Niente tristezza. Rimpianto. Delusione. Solo vuoto. Ormai la mia vita non ha niente di positivo e non ci voglio nemmeno provare ad andare là fuori e affrontare il mondo, è per questo che dal giorno del funerale sono chiusa in camera. Non vado nemmeno a scuola anche se domani ci dovrò andare.

Altrimenti rischierei la bocciatura per  le troppe assenze.

7 fottuti giorni nei quali non ho mangiato. Bevuto.
Niente. Non ho fatto niente.
Ho fissato il vuoto per ore pensando che Jeremy e la sua testa riccia mi mancheranno troppo.

E ora si sente più forte anche l'assenza di Jace.
E ritorna SEMPRE in mente il ricordo di quel vicolo.

Che si aggiunge a quello dell'ospedale e delle sue tre ultime ore.
Il ricordo della disperazione di mia madre, la rabbia di mio padre ed Emily e le sue lacrime.

Non ho potuto salutare entrambi e continua a ripetersi nella mia testa quello che mi disse quella sera mio padre:"Tu eri presente, avresti potuto fare qualcosa ma non lo hai fatto! Sei inutile. Non servi proprio a niente! " da quel giorno i rapporti con lui sono finiti. Mi aveva sbraitato contro era arrabbiato come non mai. Mi ha incolpato della morte di Jace e la cosa che fa più male a che aveva dannatamente ragione.
Odio non avere ragione.

Resterà sempre mio padre ma sono stanca dei suoi rimproveri.
Lui non mi vuole fra i piedi tutto qua.
Sono di troppo per lui

È brutto non sentire più Jeremy urlare e giocare. È brutto che lui non sia qui. Mi manca immensamente.

Sento qualcuno bussare alla porta, beh allora non sono di sicuro i miei, mi alzo e dopo aver imprecato per aver sbattuto il piede contro un mobile apro la porta: Jake in tutta la sua bellezza.

Me ne ero completamente scordata di lui, forse anche di tutti gli altri, non sono nemmeno andata agli allenamenti ma avevo avvisato il coach e lui mi aveva rassicurata dicendomi di prendere tutto il tempo che volevo. Lo adoro già.

Tornando a Jake. Oggi è bellissimo.

Beh lo dici tutte le volte che lo vedi.

Pff non è vero

Oh sì, credimi.

-"Ehi" la sua voce mi mancava:" Ehi entra" dico, non pensavo di avere ancora voce dopo tutti questi giorni di silenzio:" Come va?" mi chiede un po' titubante, non faccio nemmeno in tempo a rispondere che che sue labbra si posano sulle mie, è un bacio delicato, quasi come se volesse darmi protezione.

Le sue labbra si staccano dalle mie. Era un bacio stampo:"Grazie" gli dico, potrei dirglielo all'infinito:"Prego, insomma non ci è voluto molto a venire" no Jake, non hai capito:"No. Grazie di esistere, di essere entrato nella mia vita. Ho fame" mi guarda quasi incredulo, che c'è ho detto qualcosa che non va?
-"Hai appena detto che mi ringrazi di esistere per poi dire che hai fame? "
-"Beh e allora? Voglio ehm... Mozzarelline"le adoro e le avrò:"Sì ora tu vieni con me e le compriamo." scuote la testa sorridendo, so che finora non sono uscita ma è il momento.

Faccio un respiro prima di aprire la porta, non voglio affrontare il mondo.

Sì me la dovrebbe aprire lui, ma che importa? Al diavolo al galateo e tutte quelle cazzate.

Di fuori c'è un vento gelido a dir poco, saliamo sulla sua macchina e partiamo, arrivati.

Entriamo al supermercato:"Mozzarelline? Perchè le vuoi a tutti i costi? " ma sta male?  Le mozzarelline rendono felici tutti noi:"Sono piccole, carine e innoque,  cosa che non si può dire delle patatine. Loro sono cattive e rischi sempre la vita se ti girano attorno. " lo prendo per mano e lo tiro verso lo scaffale dove si trovano coloro che ci rendono felici. Lo sento sghignazzare, sul cibo non si scherza!

Stay.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora