Sei la mia unica salvezza.

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Ieri pomeriggio non siamo andati a fare un giro in moto, siamo rimasti in casa. Zayn ha guardato dello sport ed io mi sono chiusa in camera sua.

Non ci siamo parlati dopo ciò che è successo, ma mentre ero in stesa sul suo letto ho cominciato a piangere. Qualche minuto prima cerca di baciarmi e subito dopo mi scaraventa contro la porta.

Non riesco a capirlo.

Vorrei andarmene, ma non posso, devo cambiarlo.

Dopo qualche giorno le ferite di Zayn sono guarite e, lui, è tornato a fumare, a ballare e a portare delle ragazze a casa per farci sesso e non farmi dormire per diverse ore.

È mattina, oggi è giorno di scuola e Zayn sta ancora dormendo.

Mi alzo dal divano, vado in bagno e comincio a farmi un bel bagno.

Mentre mi lavo, noto qualcosa penzolare sul bordo della vasca. Un preservativo!

- "Zayn!" Urlo uscendo dalla vasca.

Metto un asciugamano intorno al corpo, prendo il preservativo e corro in camera di Zayn.

- "Svegliati Zayn!" Entro in camera sua.

- "C-Cosa vuoi?" Dice con un tono assonnato.

- "Cosa diamine è questo?!" Gli mostro il preservativo.

- "Mmmh? Un preservativo, non vedi?" Alza la testa dal cuscino.

- "Perché lo hai lasciato in giro per il bagno!?"

- "L'ha buttato quella tipa di ieri sera, non io."

- "Adesso lo prendi e lo butti!"

- "Adesso non ho voglia." Si gira di pancia e mette la testa sotto il cuscino.

- "Zayn! Alzati!" Butto il preservativo sul secchio.

- "No."

- "Zayn!" Gli salto addosso.

- "Mmh!" Tira fuori la testa da sotto il cuscino e mi guarda.

- "Dobbiamo andare a scuola." Lo scuoto un po'.

- "Vuoi fare sesso?" Sorride maliziosamente.

- "Eh?" Arrossisco.

- "Tu sei nuda, io sono nudo. La cosa è equa." Sorride di nuovo.

- "Ma smettila!" Scendo da sopra di lui e vado in bagno.

- "Andiamo, so che lo vuoi." Urla dalla camera.

- "Sta zitto e vestiti!"

Continuo a farmi la doccia e dopo mi vesto.

Vado in cucina e non vedo Zayn.

- "Zayn. Sei ancora.." Entro in camera di Zayn.

Non c'è.

È uscito senza di me.. Di nuovo.

Prendo lo zaino e esco di casa. Cammino, quando sento un ragazzo urlare.

Mi sporgo dal vicolo e vedo Zayn, con il suo gruppo di amici, che picchia un ragazzo, di circa diciassette anni.

Faccio in modo che mi veda solo lui e corro verso di loro.

- "Zayn!" Mi metto davanti a lui, cercando di proteggere il ragazzo che stava picchiando.

- "Levati! Tu non centri niente!" Mi urla contro e prepara un pugno.

- "Se vuoi colpire lui colpisci anche me!" Gli urlo contro.

- "Come vuoi tu!" Prepara il pugno.

Chiudo gli occhi dalla paura e sento qualcosa fermarsi a pochi centimetri da me.

Apro gli occhi, le lacrime comincio a scorrere e vedo la mano di Zayn poco distante dal mio viso.

- "Andiamo ragazzi." Si allontana con gli altri.

- "Sei un codardo!" Gli urlo dietro.

- "Non m'interessa. Non sei nessuno." Continua a camminare e sghignazza con i suoi amici.

Le lacrime s'intensificano e scivolo contro la parete per poi accasciarmi a terra.

Non ce la faccio più, sono esasperata.

Mi sono stancata di lui, è solo un prepotente senza cuore.

Me ne torno in paradiso e che si fotta quello stronzo.

Guardo il ragazzo che quei mostri hanno picchiato, mi allontano di poco, mi rendo visibile e lo aiuto.

Torno a casa di Zayn e raduno tutte le mie cose, le sistemo e mentre sto per finire, arriva Zayn.

- "Cosa stai facendo?" Chiude la porta e butta le chiavi sul mobile lì vicino.

Non rispondo e continuo a leggere in ordine.

- "Harmony. Rispondimi."

Lo oltrepasso per prendere una mia maglia.

- "Hai intenzione di non parlarmi?"

Torno indietro mettendo la maglia dentro il borsone.

- "Ti ripeterò la domanda con molta calma. Cosa stai facendo?"

Sbuffo e chiudo il borsone.

- "Harmony!"

- "Non si vede, forse?" Mi giro di scatto guardandolo negli occhi.

- "Perché?"

- "Sai qual è il tuo problema!? Ti credi tanto forte, tanto importante. Pretendi che tutti ti portino rispetto e facciano quello che dici. Sono stanca di te e della tua arroganza. Me ne vado!"

Prendo il borsone e, a passo svelto, mi dirigo verso la porta ma Zayn mi afferra un polso e mi tira a se, faccio cadere il borsone e, girandomi verso di lui, preparo la mano aperta per dargli uno schiaffo ma lui la ferma in tempo.

- "Lasciami."

- "No." Le sue mani mi stringono ancora di più i polsi.

- "Mi stai facendo male." Mi piego e, con tutta la forza che ho, tiro il mio braccio all'indietro ma senza risultati.

La stretta di Zayn diventa più forte e sento le lacrime rigare le mie guance.

- "Lasciami.." Sussurro.

- "No."

- "Voglio andarmene così farò un favore ad entrambi. Ora lasciami."

- "Avevi detto che essendo il mio angelo custode non te ne saresti mai andata. Avevi detto che mi avresti salvato da me stesso. Ora te ne vai?"

- "Sei proprio bipolare. Prima mi tratti male e poi non vuoi che me ne vada. Non ho mai incontrato uno come te. Non ti sopporto più!"

- "Avevi detto di aver molta pazienza." Sorride.

- "Dimentica tutto quello che ho detto e che ho fatto. Ora lasciami, me ne voglio andare."

- "No."

- "Zayn!" Mi dimeno.

- "Non te ne puoi andare. Ho bisogno di te. Sei la mia unica salvezza." Chiude lentamente gli occhi e mi bacia.

You're My Angel. |Zayn Malik|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora