Siamo stati più di due ore a camminare per queste strade magnifiche e piene di colori e, dopo aver fatto qualche kilometro abbiamo preso un pullman e adesso ci troviamo in una spiaggia isolata.
-"Ma è stupenda"- commento a bocca a aperta.
Vorrei farmi tanto un bagno ma non ho il costume.
Mi guardo intorno e cerco un venditore di costumi.
Ne trovo uno e corro in quella direzione senza dare troppe spiegazioni a nessuno.
Mi provo e scelgo il costume e lo compro.
L'ho già indossato e sopra ho messo i vestiti.
-"Dove sei andata?"- mi chiede avvicinandosi Cameron.
Senza dargli importanza mi tolgo la maglia e i pantaloncini e corro verso l'acqua.
Sento quest'ultimo deglutire, poi mi tuffo e sento migliaia di brividi pervadere il mio corpo, è una sensazione stupenda.
Riemergo e vedo i ragazzi che mi fissano divertiti dalla riva
-"ANDIAMOOO L'ACQUA È BELLISSIMA"- dico aprendo le braccia per mostrargli lo spettacolo.
Loro si guardano e in men che non si dica li ritrovo, con i vestiti, accanto a me a schizzarsi e a fare lotte, tutti tranne Cameron.
È in riva seduto e prende la sabbia per poi farla scivolare tra le mani mentre io sono ferma in mezzo all'acqua a fissare lui. Non sono proprio brava a fare la strafottente così, esco dall'acqua e vado accanto a lui.
All'inizio stiamo in silenzio, poi lui parla.
-"Non abbiamo mai fatto cose del genere"- guarda i suoi amici in acqua e finisce voltandosi verso di me con un sorriso.
-"Cose del genere del tipo?"- chiedo io.
-"Molto in generale. Bowling, passeggiate, battaglie di patatine. Eravamo sempre per i fatti nostri, sopratutto io -dice alzando una mano verso di loro- si divertono come non mai adesso"-
-"E con questo cosa vorresti dire?"- mi giro verso di lui per chiedere spiegazioni.
Non so dove vuole arrivare.
-"Voglio dire che sei proprio una novità per questo gruppo. Ci stiamo riunendo, certo non tutti, ma siamo sulla buona strada"-
Sorrido solo a pensarci.
Ho capito sin da subito che tra i ragazzi c'erano dei problemi, forse incomprensioni del passato o litigi tra di loro ma, la tensione è palpabile. Cameron mi sta dicendo che grazie a me tutto questo forse si può risolvere e io ne sono davvero contenta.
-"E di te invece? Che mi dici?"- continuo.
-"Io cosa?"- domanda.
-"Nonostante ci sia io tu sei sempre per i fatti tuoi, immerso dalle ragazze"- enuncio sussurrando le ultime parole.
Prende un respiro profondo e io faccio per girarmi verso lui.
-"Non mi va di affezziornarmi di nuovo, ho paura"- confessa mentre mi guarda mentre io ho un'espressione stranita.
Cameron Dallas ha paura?
E di cosa?
-"Non mi guardare cosi. Sapevo che non potevo parlarne con nessuno"- fa per alzarsi ma io lo fermo.
-"Non ho detto nulla Cameron"-
-"Ho paura di riperdere i miei amici, paura che qualcun altro se ne possa andare via, quelle ragazze sono li e non se ne andranno mai. Tu che non sei come loro potresti andartene"- racconta.
Mi sposto mettendomi di fronte a lui, poi prendo il suo mento e lo alzo in modo che lui mi possa guardare.
Abbasso un attimo lo sguardo quando entro in contatto con i suoi occhi, poi mi faccio coraggio e li rialzo.
-"Cam tu non mi perderai, guardami, io sono qui e anche tutti gli altri.
Perché ti vogliono bene come non mai. Non ci perderai"- dico infine sorridendo.
Nel suo volto nasce un sorriso malinconico
-"Ma tu non sai nulla Bimba.
Esserci fisicamente ed esserci realmente non è la stessa cosa"-
Restiamo in silenzio poiché non so più cosa dire e poi si mette a ridere.
-"È la prima volta che mi chiami Cam"-
Lo guardo sorridere e sento le guance andarmi a fuoco, non me ne ero accorta.
Adesso l'unica cosa che mi chiedo è, perche gli altri dovrebbero allontanarsi di nuovo?
E perché lo hanno già fatto una volta?
-"Hei baby"- dice Taissa.
Mi giro e alzo lo sguardo verso lei che gronda goccioline di acqua.
-"Come mai sei uscita ci stavamo divertendo"- commenta.
-"È meglio che vado a casa, sai devo ancora studiare per domani"- le sorrido
-"No ma come, noi vogliamo restare"-
-"Restate, vado io"-
-"Ti accompagno io"- enuncia Cameron alzandosi.
-"Okay"- affermo quasi come se fosse una domanda più che un'affermazione.
Saluto gli altri con una mano sventolante e io con Cameron ci avviamo verso il campus.
La strada è molta e sarà moltiplicata per via del silenzio assordante.
Non faccio altro che pensare alla discussione di oggi avvenuta con Meaghan. Ha di nuovo affermato che Cameron è il suo ragazzo eppure lui non ha aperto bocca. Non si è schierato né con lei, né con me.
Ci sono andata giù pesante.
-"Scusa per aver offeso la tua str-ragazza"- dico guardando per terra.
-"Non era la mia ragazza"- specifica lui.
A quest'affermazione io mi giro di scatto verso lui.
-"Non sembra, sai?"- domando mentre lui si volta verso di me
-"Era lei che veniva da me e mi conveniva. Poi non mi piace quando trattano male le persone e si pavoneggiano"- dice lui
-"Aspetta, sei serio? Scusa ma, rinfrescami la memoria
Non eri tu quello che mi rispondeva male e quello che ha buttato il mio primo piatto il mio primo giorno di college?"- dico ridendo per cambiare discorso
-"A meno che' non sia io a trattare male la gente -fa l'occhiolino- Poi quello non vale, avresti fatto la stessa cosa se ti saresti trovata un ragazzo in camera tua e poi, tanto per precisare, ho fatto un favore al mondo, buttando quelle uova"-
-"Primo le uova erano buonissime, secondo non riesco a crederci che ti lamenti del fatto che sono stata messa nella tua camera. Sarebbe il sogno di ogni ragazzo avere una ragazza nel suo appartamento. Non sei tu il ragazzo che si porta a letto dieci ragazze alla volta?"- chiedo facendo un sorrisino.
-"Non c'entra assolutamente nulla. Non sono un malato del sesso come credi. Non per forza fare sempre sesso vuol dire averne bisogno, non è mica una droga, sai?
E poi che genere di vantaggi potrei avere io dal fatto che una ragazza stia nel mio stesso appartamento?"-
-"Ancora con questa storia? Nessuno"-
-"Appunto, quindi mi porti solo complicazioni"-
-"Quali complicazioni porterei io, sentiamo"- domando curiosa.
-"Sei troppo piccola per questo genere di cose"- ridacchia
-"Ho 17 anni non sono piccola, sei tu che hai problemi cerebrali"- mi fermo puntandogli il dito addosso.
Mi guarda attentamente posizionandosi dinnanzi a me e avvicinandosi
-"Non hai tu un membro che chiede pietà ogni volta che ti ho visto nuda, Nina"-
-"Ah Cameron"- lo rimprovero nel col tempo stesso che dice il mio nome. È riluttante. I maschi sono proprio tutti uguali.
Arriviamo alla stazione dei pullman e ne aspettiamo uno per poi arrivare finalmente al campus.
Entro in casa e vado in camera mia a cercare di studiare quindi prendo i libri e mi metto a svolgere gli esercizi di inglese che ci sono stati assegnati.
Poi sento un colpo alla porta.
-"Avanti"- dico io.
Si posiziona davanti la porta a braccia incrociate mentre ci sono io con la mano sulla testa e il gomito sulla scrivania perché non riesco a svolgere questi maledetti esercizi.
-"Sembri una disperata"- commenta avvicinandosi.
-"Già prova tu a farli dato che non studi mai"-
-"Io non studio mai perché so già tutto -dice facendomi l'occhiolino- dai alzati ti aiuto io"-
Faccio come mi dice e si siede sulla sedia sulla quale ero poggiata comodamente e io mi siedo sul letto.
Si gira verso di me e mi fa segno si sedermi sulle sue gambe.
-"Okay"- sussuro.
Avanzo a passo lento e mi siedo.
Poi una mano si poggia sul mio fianco e sento qualcosa dentro di me muoversi.
Come se mille insetti volassero dentro il mio stomaco. Ho il solletico.
Cameron mi spiega gli esercizi volgendo, a volte, lo sguardo su di me per poi abbassarlo sul libro.
-"Finito, che bello"- commento alzando le mani per stirarmi.
Mi volto e vedo Cameron che mi fissa come faccio io.
Sono ancora seduta su di lui e c'è ancora la sua mano poggiata sul mio fianco poi, mi avvicino e lui fa lo stesso.
Siamo cosi vicini da poter sentire il suo cuore battere e il suo respiro dolce e calmo su di me.
Prende lui l'iniziativa e annulla cosi, le distanze tra noi.
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Coinquilini?
Fanfiction(Completa) Nina partirà per Londra alla ricerca di una nuova avventura e ad aiutarla ci saranno le disavventure che l'aspetteranno al campus. La conoscenza del suo nuovo coinquilino non farà che alimentare le sue aspettative che non sembrano essere...