La mia bimba

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Cosi persa, sto svanendo
Cosi persa, sto svenendo.

Quando smetto di cantare mi giro e guardo Cameron, ma poi mi volto subito. Cantando questa canzone ho capito, ho capito che stavamo veramente cercando di creare qualcosa, un'amicizia noi due ma è stato inutile. Siamo troppo diversi e ci continuiamo a scontrare, proprio come me e mio fratello. Tutti i miei sforzi per capirlo sono stati inefficaci visto che forse, non c'è nulla da intendere. 

-"Vabbene, sei stata brava. Alcune cose da perfezionare ma almeno hai eseguito l'assegno"- 

Dopodiché raccatto le mie cose, le infilo nello zaino ed esco dall'aula seguita da Cameron 

-"Bella canzone"-

-"Cameron"- inizio
-"Lo so che non vuoi parlare con me, che t'infastidisco e addirittura mi odi ma, non riesc-"-
-"Si so già cosa vuoi dire, abitiamo insieme e quindi tu non vuoi avere una coinquilina asociale quindi facciamo come se non fosse successo nulla. Perché non è successo nulla, in realtà"- dico sforzando un sorriso mentre lui mi guarda confuso e sorpreso.
-"Non è questo quello che volevi?"- domando.
-"Si più o meno"- spiega lui.
-"Okay bene, perfetto direi. A dopo"- mi sposto per passare e me ne vado.
Non pensavo venisse contro di me solamente per complimentarsi. "Bella canzone" lo scimmiotto e subito dopo mi guardo intorno per vedere se qualcuno mi ha visto. Adesso mi fa fare anche la figura della stupida anche quando non c'è. Forse è stato meglio così, chiarire tutto e far finta di tutto. 

Dopo le altre quattro ore vado verso il giardino per raggiungere gli altri che sono seduti al nostro solito tavolo e io mi siedo tra Grayson e Taylor.

-"Pasticcinoo"- mi saluta Taylor e io mi metto a ridere.
Iniziano tutti a parlare a ruota e io li fisso e annuisco non so a cosa perché sono immersa nei miei pensieri, girovago con lo sguardo per cercarlo. Poi capendo ciò che sto facendo la smetto. 
-"Hei frà- dice Matt battendo il cinque a Cameron il quale si è appena seduto- tutto bene?"- sorride.
-"Ah benissimo"- risponde mettendosi le mani dietro la testa e facendo nascere nel suo viso un sorriso.
Probabilmente avrà conosciuto una ragazza o avrà dato appuntamento a qualcuna.
Una mano sventola davanti la mia faccia, mi giro ed è quella di Grayson che mi sorride.
-"Sei sveglia! Credevo dormivi"- enuncia sorridendo.
-"Sono più che sveglia. Stavo pensando"-
-"A?"- domanda
-"A quanto sono stanca"- mento mordendomi il labbro. Volto il capo e vedo che Cameron mi fissa.
-"Adesso vado ci sentiamo"- saluto Grayson e poi tutti gli altri. Dietro di me, sento qualcuno alzarsi e correre ma non gli do importanza finché mi sento una mano, sulla mia spalla. Volto il mio viso e vedo lui ridere.
-"Perché ridi?"- chiedo curiosa
-"Perché stavi mentendo a Grayson"- continua a ridere
-"E tu che ne sai, non sai neanche di cosa stavamo parlando"- gli faccio l'occhiolino
-"Stavo pensando.
A. . .?
A quanto sono stanca"- ci imita.
-"Ma sei uno stalker. Stavi ascoltando Matt.-"
-"Facevo finta di ascoltare Matt"-
-"Ma che bel l'amico. Dico sul serio complimenti"- dico scoppiando in una risata.

Arrivati dentro casa poso il mio zaino per terra e mi butto energicamente sul divano chiudendo gli occhi. Quando li apro vedo Cameron in piedi con la testa piegata sulla mia che mi guarda e ride.
-"Cosa vuoi?"- dico rimanendo nella stessa posizione.
-"Uscire, mi scoccio stare qui a casa senza fare nulla"-
-"Esci"-
-"Si ma da solo continuerei ad annoiarmi quindi mi serve compagnia"-
-"Chiama Matt, Taylor Ethan"-
-"Non mi va di uscire con loro per il momento"-
-"E con chi vuoi uscire Cameron?"-
-"Con te"-
Lo fisso dritto negli occhi cercando di capire se è serio e a quanto pare sembra esserlo.Adesso vuole anche uscire il ragazzo.
-'Cam, non lo so. Non mi va"- spiego mordendomi il labbro.
-"Bimba so che stai morendo dalla voglia di venire. Quanto me"- dice sussurrando l'ultima frase, come se volesse che non la sentissi.
-"Ma fammi il piacere"- mi alzo e mi dirigo verso la mia camera chiudendo la porta alle mie spalle.  L'unica cosa che mi riesce bene, in questo momento e far nascere sul mio volto un sorriso. Non so che cosa succederà a fine serata: se litigheremo come l'altra volta o finiremo per dormire insieme sul divano però per il momento decido di accontentare la sorte e vedere cosa capita.

Apro l'armadio e comincio a scovare vestiti a caso.
Ho preso una maglia dell'adidas nera, degli skinny alti e le mie scarpe rosse.


Esco da camera mia, non ancora vestita, mi sposto al bagno, mi svesto ed entro in doccia prendendo il mio bagnoschiuma preferito, il quale cospargo per tutto il corpo. Esco dalla vasca gocciolante e mi avvicino allo specchio e inizio a truccarmi. Infine metto un rossetto opaco uguale al vestito nero.
Lascio i capelli lunghi sciolti, lisci per poi uscire e filare in camera mia e iniziare a vestirmi.
Una volta pronta, apro l'armadio per guardarmi allo specchio che si trova all'interno. Fuoriesco dalla mia stanza e mi posiziono davanti a quest'ultima aspettando che Cameron si faccia fuori ed eccolo li  che indossa una maglia bianca con sopra una camicia nera e bianca a quadri, con sotto uno skinny nero e le vans bianche. Per quanto possa essere irritante ha sempre il suo fascino dalla sua parte e questo non fa altro che irritarmi ancora di più. Mentre varca la soglia di camera sua si sistema la maglia, poi alza lo sguardo e mi fissa pietrificato. 
-"Cam"- faccio un passo avanti
-"Sei bellissima"- dice risvegliandosi dal piccolo trans in cui era immerso sorridendo.
Andiamo fuori il campus e Cameron apre la sua jeep nera.
-"Dovevo già farti questa domanda la volta scorsa, a chi l'hai rubata questa?"- domando ammirando la macchina e girando intorno a essa.
-"A nessuno bimba, è mia"- spiega facendo l'occhiolino.
Entro in macchina e mi posiziono accanto al suo sedile, mentre lui mi chiude la portiera. Profuma di buono qui dentro, è tutta in camoscio grigio ed è molto stile grunge americano, mi piace un sacco. Entra anch'egli con un filo sottile di sorriso. 
-"Perché sorridi?"- chiedo curiosa
-"Perché sei diversa"- Mi guardo addosso e alzo le sopracciglia
-"Sono diversa? E' una cosa in positivo?"-
-"Oh si fidati - confessa puntando lo sguardo su di me per poi diventare nuovamente serio- Sei davvero carica così"-
-"Grazie Cam"- enuncio portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. E' la seconda volta che me lo dice in una sola giornata. Il viaggio in macchina è parecchio lungo, Cameron non smette di cantare i testi delle canzoni in modo errato ed è pure stonato. 

-"Dove stiamo andando?"- domando per la milionesima volta. Ma lui, ovviamente non mi risponde e si rimette a cantare Take Care di Drake. 

Dopo dieci minuti, spegne il motore dell'auto e si gira verso di me con una benda nera. Vuole ammazzarmi, me lo sento. 

-"Prima di scendere metti questa"- Faccio come dice e scendiamo

-"Cameron e dai, dimmi dove siamo"- domando impaziente
-"Bimba -fa una pausa e lo sento scendere, quello che penso sia in gradino- un attimo di pazienza e la tolgo, promesso"-
-"E vabbene"- dico ormai rassegnata
-"Non aver paura"-
-"Di cos-" All'improvviso sento due mani prendermi per i fianchi e sollevarmi con una forza e una dolcezza incredibile, per poi mettermi giù.
-"Adesso puoi toglierla"-
Finalmente mi libero di quella benda e non appena lo faccio davanti a me si espande un bellissimo tramonto in fondo al mare, poi mi giro e c'è Cameron che mi è distante solamente pochi centimetri.
In questo momento vorrei così tanto avvicinarmi per toccare un'altra volta le sue labbra. Non ricordo che sapore hanno, troppo impegnata a capacitarmi di ciò che stava accandendo. Sembra che ci pensi anche lui, per un po' perché non fa altro che guardarmi ma alla fine mi prende per mano e ci avviciniamo a riva per poi stenderci sulla sabbia.
Il silenzio prende il sopravvento. Però, è quel genere di silenzio rilassante, si sentono solo le onde del mare schiantarsi contro gli scogli.
-"Sai -inizia lui all'improvviso- non so se te l'ho mai detto ma il modo in cui cerchi di capirmi, mi piace un sacco"- confessa guardando l'orizzonte.
-"Davvero?"- chiedo incredula volgendo un'occhiata a lui.
-"Si"- risponde convinto.

La serata scorre tranquilla, sempre con la constante serenità e calma, come se a dir qualcosa avessimo paura. Sono le due di notte e non so davvero se il campus ci faranno rientrare, ho paura di dover passare la notte in auto.
-"Forse è meglio rientrare"- enuncio alzando le braccia per stiracchiarmi.
-"Sei proprio una bambina -dice mettendomi la mano sulla faccia per poi avvolgermi con il braccio e spingermi su di esso- La mia bimba"-

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