CAPITOLO 16: Malumore

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Harry's POV

Senza neanche rendermene conto il corpo di Azzurra è seduto sulle mie gambe. Mi è così vicina che mi è facile sentire il profumo al cocco dei suoi capelli e vedere le ciglia fremere dato il contatto con le mie labbra. 

Questo suo gesto mi coglie di sorpresa e impreparato.

Mi stringe con delicatezza il viso tra le sue mani e con i pollici accarezza quella leggera barba sfatta facendomi d'istinto venire la pelle d'oca lungo tutta la schiena.

Il bacio è così casto, così semplice che non so minimamente come reagire se non posando le mie mani sulla sua pelle nuda, che su un corpo così minuto sembrano ancora più grandi. 

A ogni bacio che posa sul perimetro della mandibola e sul mio collo sento i boxer diventare sempre più stretti e al suo involontario colpo di bacino sul rigonfiamento della mia erezione mi provoca un gemito roco difficile da contenere.

Nei miei pensieri più sporchi, dati dall'eccitazione del momento, la sbatterei a letto e me la scoperei molto volentieri, facendola gridare così tanto il mio nome da far sapere a tutti quello che stiamo facendo. 

Ma in una frazione di secondo di lucidità mi ricordo di Niall e della promessa che neanche due ore fa gli ho fatto. Che amico di merda che sono.

"Azzurra, no!-" la sposto di peso sul materasso prendendola per il bacino e alzandola dal mio cazzo.

Quell'espressione da cucciolo bastonato con le labbra increspate, gli occhi spalancati, le gote rosse dall'imbarazzo e il benedetto asciugamano che la copre a stento, non agevolano il mio scarso autocontrollo e ritirano in ballo nel mio cervello tutto quello che stavo immaginando un secondo fa.

"-Domani devi ballare." le dico con severità, fissandola.

Lei annuisce e si sdraia solo dopo aver bevuto le due aspirine che le ho portato. Spegne la piccola lampada sul comodino e la sento sospirare nel buio.

Ha ragione Niall, sono solo uno stupido narcisista e egoista che pretende sempre di essere accontentato e di avere tutto per sé. Non so neanche il perché ora io mi ritrovi in questo letto.

Fa ridere amaramente anche a me sapere di essere in un letto, con una sconosciuta, senza però averci fatto nulla.

Cerco di ignorare la sua presenza e cerco di concentrarmi sulle cose da fare domani per non finire in una parte di pensieri che non desidero. Devo solo pensare al mio lavoro e a essere impeccabile insieme alla mia band, con la presenza delle ballerine o meno.


Al mio risveglio Azzurra non è a letto con me. 

Sono aggrovigliato in una nuvola di coperte bianche e non ho le forze per riuscire ad alzarmi. La testa mi fa malissimo, sono stanco e devo pisciare. 

Non ho idea di che ore siano ma è meglio che provi a darmi una svegliata. 

Cerco di mettermi seduto sul letto per poi però abbandonarmi nuovamente alla morbidezza del materasso.

"Sono esausto" mi dico tra me e me, con un maledetto cerchio alla testa che mi rende faticoso anche solo tenere gli occhi aperti.

Dopo una quantità interminabile di tempo decido però di sforzarmi e prendere le forze per alzare il culo dal letto. Indosso dei pantaloncini e inizio ad avviarmi verso il pian terreno.

Ma prima di uscire, mi rendo conto che ai piedi del letto è presente una piccola valigia nera, piena di vestiti con al di sopra un bigliettino rosa spiegazzato.

"Non chiedermi come ho fatto a trovare l'indirizzo, lo sai che sono magica. Non puoi essere l'Azzurra che sei senza i tuoi vestiti.

P.S. Non ti assicuro che quelli rimasti nell'armadio saranno al sicuro tra le mie grinfie.

Please Harry, become my RomeoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora