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Dianna?
Dianna mi senti?
Dianna sono io...
Aprii gli occhi, sentivo un gran male alla testa, mi guardai intorno, riconobbi Jennipher, con le lacrime agli occhi, che si copriva la bocca con le mani, Lejla che mi sorrideva debolmente e due figure che non riconobbi sul fondo della stanza
"Ben svegliata Dianna..."
Disse Lejla
Jennipher si voltò verso di me e corse ad abbracciarmi
"Oh Dianna, che paura mi hai fatto prendere..."
"C-cosa è successo?", chiesi massaggiandomi la testa e guardandomi itornò, ero nella mia stanza
"Quanto sono stata svenuta?"
"Oh, qualche minuto"
Disse Lejla sorridendo
"Per quanto riguarda cosa è successo puoi chiederlo ai diretti interessati"
Le due figure in fondo alla stanza si avvicinarono, li riconobbi
Erano Andras e Eckart
Li guardai alzando un sopracciglio
Andras diede una gomitata a Eckart che sussultò
"Beh ecco, potrei averti accidentalmente colpita alla testa con un... sasso..."
"Con un cosa?"
Chiesi cercando di capire la parola
Eckart si schiarì la gola e disse tutto d'un fiato
"Con un sasso!"
"E perchè di grazia!"
Dissi fingendomi arrabbiata
"Bhe perchè..."
Continuò Andras
"Voleva colpire me, ma l'ho evitato"
Scoppiai in una fragorosa risata
Eckart e Andras si guardarono confusi
"N-non sei arrabbiata?"
Chiese Eckart
Feci di no con la testa
"Io sono arrabbiata!"
Disse Jennipher lanciandosi si Eckart e Andras
"Non provateci mai più!"
Io e Lejla scoppiammo in una fragorosa risata mentre Eckart e Andras provavano a parare i pugni
"Quanto manca all'incontro?"
Chiesi continuando a ridacchiare
"Circa mezz'ora"
Rispose Jennipher tirando un ultimo calcio a Andras
Annuii
Mi alzai dal mio letto mi massaggiai la testa, avevo proprio un bel bernoccolo
Andai in bagno e lo bagnai con dell'acqua gelida, poi mi ricordai della divisa
"Jenny, dov'è la mia divisa?"
Lei sorrise e mi porse la divisa
La guardai, era composta da una maglia rossa, una giaccheta rosso scuro bordata d'oro e una gonna porpora che arrivava fino a metà ginocchio, in più c'erano delle calze nere lunghe fino alla coscia.
Sul petto della giacca sfoggiava una spilla rappresentante una fiammella dorata.
Mi chiusi in bagno e indossai il completino, mi calzava a pennello.
Mi feci una coda di cavallo cercando di domare i miei capelli ricci.
Uscii e vidi che Lejla, Eckart e Andras erano già usciti, e Jennipher, che aveva a sua volta indossato la divisa, un po' troppo grande per il suo corpo minuto, mi fissava sorridendo.
Notai che l'ultimo letto della stanza era stato occupato
"Quando è arrivata?"
Chiesi indicando il letto
"Oh, poco prima dell'inizio delle prove! Si chiama Emily"
"Bene, vogliamo andare?"
Dissi sorridendo a Jennipher
"Sicuro!"
E si fiondò a tutta velocità fuori dalla porta
La seguii ridendo
Poco dopo eravamo entrambe nella sala mensa, sedute al tavolo del fuoco, intente a mangiare un delizioso tacchino arrosto
Dianna?
Quella voce mi fece venire un brivido, mi voltai, ma non vidi nessuno
"Va tutto bene, Dianna?"
Disse Jennipher leccandosi le dita sporche di salsa
"Eh? Si, Si, non ti preoccupare"
Ripresi a mangiare
Dianna mi senti?
Posai la forchetta e mi guardai intorno, mi girava la testa
"V-vado un attimo in bagno..."
Dissi a Jennipher
Lei annuì e continuò a mangiare
Corsi nel bagno e chiusi la porta
Silenzio
La testa mi bruciava
Dianna aiuto!
Silenzio
La testa smise di bruciare, tutto si calmò, mi rimisi in piedi, le gambe mi tremavano.
A chi apparteneva quella voce? Mi era  così familiare.
A quanto pare il colpo alla testa aveva fatto più danni del previsto
Oppure ero semplicemente stanca per via delle prove?
Arrancai verso la mensa mentre il mio corpo si riprendeva, mi fermai al muro per riposare e respirai affannosamente
"Tutto bene Dianna?"
Mi voltai, davanti a me c'era il ragazzo che mi aveva portato al consiglio, che mi scrutava con i suoi occhi grigi.
"S-Si, sono solo stanca..."
"Non ti preoccupare, succede dopo le prove"
Disse lui, cercando di rassicurarmi
"Ok..."
"Posso?"
Non feci in tempo a rispondere che mi mise una mano sulla fronte e chiuse gli occhi
Non capii cosa stesse facendo, e sentivo le guance bruciare per l'imbarazzo
Improvvisamente un brivido freddo mi pervase, il mio respiro tornò regolare e le gambe smisero di tremare, stavo bene
"C-come hai fatto?"
Chiesi ancora più rossa
"Oh, bhe, io sono un apprendista rigeneratore..."
"Un che?"
"Bhe, vedi, questo è un apprendistato no, così oltre ad imparare a controllare i nostri poteri, possiamo scegliere quale strada percorrere tra quattro opzioni, i costruttori, che utilizzano i loro poteri magici come Fabbri, falegnami e costruttori, i distruttori, che svolgono il ruolo di guerrieri e maestri delle armi, i Spaienti, che svolgono il ruolo degli insegnanti e dei ricercatori e i rigeneratori, che curano e rinforzano gli altri, dei dottori magici circa..."
"Degli stregottori"
Dissi ridendo
Lui mi guardò ridendo a sua volta
"Si, proprio degli stregottori..."
"Bene, allora io vado..."
"Carter"
"Bene, ciao Carter!"
"Ciao Dianna, ci si vede"
Sorrisi mentre tornavo alla mensa
Quando mi sedetti Jennipher mi tirò una pacca sulla spalla
"Ma dove eri finita! Ti sei persa una battaglia epica di cibo tra Eckart, Andras e un poveretto chiamato...Alexander, mi sembra, che è stato coinvolto solo per la pessima mira di Eckart..."
Sorrisi all'idea di quei due che si prendevano a coscie di tacchino in faccia.
"Ero andata in bagno, poi mi sono sentita male e..."
Arrossii all'idea di ciò che era successo
"E niente, mi sono ripresa e sono tornata qui..."
Mentii
"Sei sicura di stare bene?"
"Si, è solo stanchezza..."
Un urlo di rabbia pervase la stanza
"Stai più attenta a dove vai! Primina!"
Un ragazzo del tavolo dell'acqua, grosso come un armadio si era alzato in piedi e guardava una povera ragazzina intenta a raccattare ciò che restava di una brocca d'acqua, era molto minuta, i capelli neri e crespi gli ricadevano sulla schiena in modo ordinato
"Scusa, io non volevo..."
Lui alzò un pugno
"Non me ne frega un c..."
"Lasciala stare!"
Urlai alzandomi dal tavolo
"Cosa vuoi tu? St..."
"Lasciala stare Jackie!"
Dal tavolo dell'aria torreggiava Carter, con uno sguardo truce
"Ti ha già chiesto scusa, non creare altro subbuglio!"
Jackie urlò di rabbia e se ne andò tirando un pugno al tavolo
Io corsi ad aiutare la ragazza a raccogliere i pezzi della brocca
"Grazie per avermi difesa..."
"Prego..."
"Emily, Emily Stuart"
"Emily? Camera 608?"
"Si perchè?"
"Anche io alloggio nella camera 608, piacere, Dianna Heller"
Lei abbozzò un sorriso
"Grazie Dianna"
"Se non ci aiutiamo a vicenda noi ragazze..."
Dissi strizzando l'occhio
Ridacchio
La aiutai ad alzarsi e tornai verso Jennipher
Mentre camminavo, sentii un brivido alle gambe
Dianna, aiuto!

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