Lejla P.o.v.
"A dopo allora..."
"Ok, riprenditi mi raccomando"
Salutai Dianna e mi incamminai verso la porta d'uscita, seguita da Andras e Eckart.
"Allora Lejla, come sono andate le tue prime lezioni?"
Era stato Eckart a parlare, che nell'uscire dalla stanza mi aveva affiancato
"Oh...bello...direi, è tutto parecchio strano, direi"
Lui sorrise
"Non me ne parlare, ieri ho evocato una pianta dal nulla, li sulla mia mano, ed ero tipo...wow..."
Andras gli tirò un colpetto sulla testa
"Eh, l'ho sempre detto che avevi il pollice verde"
Lui lo guardò con superiorità
"Ma che belle battute che facciamo, eh piscialet..."
Andras gli diede un pugno sulla spalla
"CRETINO! Mi stavo esercitando a evocare un globo d'acqua quando ho perso la concentrazione e mi sono bagnato"
Eckart sogghignò
"Si, si, certo Andry"
"Come mi hai chiamato maledetto!?"
Sospirai
Quei due erano senza speranze
"E piantatela, sembrate due suocere"
Loro mi guardarono stupiti per qualche secondo e poi risero
"Suocera a chi eh?!"
Eckart rise sonoramente
"Ehi Cretino, siamo arrivati alla nostra camera"
Andras aprì la porta e mi salutò con una mano
"Au revoir, madmoiselle"
Eckart fece un piccolo inchino ridendo e entrò nella sua camera
"Ciao suocere"
Risero un ultima volta prima di chiudere la porta
In quel momento mi accorsi di essere molto stanca e dato che mancava un ora e mezza all'inizio delle lezioni pomeridiane decisi di raggiungere la mia camera.
Mi guardai intorno, mi trovavo in un corridoio nel muro meridionale esterno del castello, e dalle vetrate ad arco si poteva vedere la foresta e il portale sud. Nel giardino vari gruppi di studenti stavano svolgendo varie attività, un gruppo di ragazzi dell'aria del quarto anno si stavano sfidando a chi riusciva a fluttuare di più, verso la foresta invece un gruppo di studenti della terra di varie età stavano studiando uno strano alberello rosso dalle foglie violacee, infine una coppia di ragazze stavano leggendo un grosso libro dalla copertina nera.
Distolsi lo sguardo e imboccai un corridoio a sinistra, che portava ad una rampa di scale, quel luogo era labirintico. Salii le scale e mi ritrovai in una grande sala circolare, con quattri grandi tavoli apparecchiati, dei candelieri appesi al soffitto illuminavano la stanza tenuemente.
Tirai un sospiro di sollievo, ero arrivata alla mensa. Di solito giravo a caso finchè non trovavo un posto familiare. Dalla mensa fu facile raggiungere la mia camera, proseguii dritta e salii una rampa di scale di legno e mi ritrovai in un corridoio dritto, con molte porte sulle pareti. Una volta raggiunta la 616 aprii e mi fiondai dentro, nella stanza c'erano due ragazze della mia età che litigavano animatamente, mentre una terza ragazza stava comodamente sdraiata sul suo letto leggendo un libro
"Oh...perfortuna sei arrivata, Lejla!"
Era stata la ragazza che leggeva a parlare
"Quelle due non la smettono di litigare, non si può mai leggere in pace"
Risi, ottenendo occhiatacce dalle due che continuavano a litigare per chissà cosa
"Cosa leggi Edera?"
Lei mi guardò
"La lama sottile"
Disse come se chiunque lo conoscesse
"La che...?"
Chiesi, sperando di non sembrare ignorante, leggevo molto ma non avevo mai sentito quel libro.
Lei sospiro
"Oh...nessuno che conosca questa magnifica trilogia. Hai presente "la bussola d'oro"?"
Quel nome mi diceva qualcosa
"Oh si, quel film con i demon, i damnon, quelle robe li..."
Disse una delle due ragazze, che avevano smesso di litigare
"È Daimon, Kiara, e comunque si, è quel film, questo libro è il seguito del libro a cui è ispirato il film"
"E la protagonista se non sbaglio si chiama...Lyra, vero?"
Pensandoci Eckarti da piccolo era fissato con quel film e ne parlava sempre.
Edera mi guardò con i suoi occhi verde foresta e sorrise
"Si, esatto, comunque, che ore sono?"
L'altra ragazza, quella che litigava con Kiara guardò il suo orologio da polso
"Circa le tre..."
Mancava un ora all'inizio delle lezioni.
Edera riprese a leggere e io mi sedetti sul mio letto
"Ehi Lejla, mi accompagneresti a prendere qualcosa da mangiare, ci sono delle macchinette qui in giro vero?"
Kiara si era alzata e si stava dirgendo verso la porta
"Bha non saprei...ma si, penso ci siano"
Improvvisamente tutta la stanchezza mi era passata e avevo voglia di continuare a "esplorare" quel posto.
Mi alzai e seguii Kiara, che era già uscita
"A dopo ragazze"
Edera alzò la mano e fece un leggero cenno
"Ciao mortali"
L'altra ragazza si era messa le cuffie ma ci salutò con un cenno del mento.
Una volta uscite in corridoio Kiara mi si affiancò e si guardò intorno come per dover dire un segreto
"Oh, sai che per me Edera ha un diario segreto..."
Io la guardai alzando un sopracciglio
"Perchè lo pensi"
Lei sogghignò
"Poco fa, quando sono entrata nella camera, Edera era sola, e l'ho vista nascondere un libricino, rosso, mi pare..."
"Si ok, ma non vorrai..."
Lei fece un sorriso a trentadue denti
"Si che voglio leggerlo"
Risi
"Se ti becca sei morta, Kiara..."
"Oh bhe, per me vale rischiare, oh...ma dove sono queste macchinette"
In effetti era da un po che giravamo per i corridoi e non c'era traccia di macchinette.
"Oh, oh, Lejla, guarda quello!"
Kiara mi strattonò per una spalla.
Guardai avanti e di fronte a noi c'era un gruppo di ragazzi del secondo anno, erano in tre, uno era alto, con i capelli biondo-castani, e portava un paio di occhiali marroni, il secondo era alto quanto me, quindi il più basso dei tre, aveva i capelli castani, con una strana ciocca bionda sulla parte destra della testa e infine un ragazzo alto quanto Kiara, quindi leggermente più alto di me, aveva i capelli neri che gli ricadevano in un ciuffo sulla testa e gli occhi azzurri ghiaccio. Stavano chiacchierando animatamente
"Quale intendi?"
Bisbigliai a Kiara che li fissava semi-inebetita
"Quello con i capelli neri no!"
Disse lei
"Dai torniamo in camera"
Aggiunse
"Ma non avevi fame..."
"Ssssh, mi vergogno a passare di la"
Così per via degli accentuati sentumenti di Kiara tornammo verso la camera.
"Almeno sai come si chiama?"
Lei arrosì
"No!"
"Ahahaha, è stato prorpio un colpo di fulmine allora"
Lei rise e mi fissò con i suoi occhi acquamarina
"Non dirlo alle altre eh!"
"Si certo"
Aprii la porta della camera.
L'altra ragazza se ne era andata e Edera stava leggendo un nuovo libro, una specie di diario rossiccio, con un albero dorato sulla copertina
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Elemental School Apprentices
FantasyDianna ha una vita tranquilla, vive da sola con la madre perchè il padre è scomparso quando lei era piccola Ma Dianna non è una persona normale, e c'è un solo luogo nel quale lei possa capire se stessa e il mistero di suo padre, l'Apprendistato dei...