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PAUL

Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia.
Perché oltre la nera cortina della notte c'è un'alba che ci aspetta

Giulia e Serena stanno cercando di capire dove si siano già viste, ma entrambe sembrano piuttosto confuse.
Giulia l'ho conosciuto stamattina, quando mi sono ripreso dal mio attacco di panico.
È stato terribile.
Non è la prima volta che mi succede, ma rimane sempre un incubo.
Comincio a pensare alla mia vecchia vita e tutto mi pesa sul cuore come un grosso macigno.
E mi soffoca.
O almeno sento di star soffocando.
Tutto si fa cunfuso. E svengo.
Mi ricordo la prima volta in cui ne ho avuto uno: credo che fosse marzo o aprile, ero appena uscito, grazie all'aiuto di Ian è Dylan, dalla confaternita, mi ero detto che ce l'avevo fatta: ero uscito, ero libero!
Oh se ero libero!
Ma poi ci pensavo, mi tornava in mente il vomito che avevo tirato fuori in uno dei nostri giochi, il viso pallido del ragazzo che supplichevole mi chiedeva di lasciarlo andare, di non infilare la sua bianca faccia nel water.
Ma come potevo ascoltarlo?
Ero uno dei Bulls.
Il suo viso pallido, bagnato, che ancora più impaurito mi chiedeva di lasciarlo.
Cosa potevo ancora fargli?
Qualsiasi cosa sarebbe stata meglio che lasciarlo, e allora avevo cominciato a punzecchiarlo, con scherzi, giochi, qualsiasi cosa che gli desse fastidio, dovevo torturarlo, mi ero detto.

E stamattina, quando l'ho rivisto e ho tentato di farmi perdonare, a modo mio, mi sono tornati alla mente tutti i pensieri che avevo tentato di nascondere, dimenticare, forse.
E poi mi sono risvegliato.
Ho visto la cascata di riccioli ramati, chi era mai quella ragazza?
-Ti farà bene- mi ha detto Ian quando sono tornato in stanza dopo la camminata, avevo scaricato la mia ira contro l'infermiera e avevo bisogno di pensare.
-Bene cosa?-
-Uscire, divertiti...-
-Non credi mi sia divertito abbastanza l'ultimo anno?- gli avevo domandato e lui aveva lasciato perdere il libro che stava leggendo, chiudendo e squadrandomi -ascoltami amico, non si può cambiare da un momento all'altro, non puoi diventare un puritano nel giro di pochi mesi, non è così che funziona- e in quel momento ho provato una grossa rabbia contro il mio amico; perché non potevo cambiare subito? Volevo cambiare. Dovevo. E perché continuavo ad avere attacchi di panico? -non voglio diventare un puritano- gli avevo risposto squadrandolo, e lui era scoppiato a ridere sollevando i diamanti azzurri -non ti ci vedrei proprio nelle vesti di puritano- aveva camuffato la voce -niente parolacce e niente sigarette e niente ragazze e niente...- poi si era bloccato, sogghignando -ma c'è il rischio che tu lo diventa se continui così, amico- mi ero arreso, lasciandomi trascinare in quella risata liberatoria -e va bene, ci sarò- avevo detto.
E ora eccomi qui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 08, 2016 ⏰

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