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PAUL

Spesso gli ostacoli che incontriamo nella vita

si trasformano in ottime opportunità!

Per Paul le prime ore di lezione volano velocemente tra la spiegazione del nuovo programma e la presentazione del nuovo professore non si è annoiato. E' al secondo anno di Psicologia, è stato sempre uno dei suoi maggiori interessi la mente umana, ne è completamente affascinato. Spera di riuscire a specializzarsi in Psicologia Infantile e aiutare bambini che hanno avuto dei traumi.

Corre verso la palestra, fa anche parte della squadra di Basket insieme a Dylan, molta gente lo saluta ma lui non può fermarsi a parlare, se arriva in ritardo l'allenatore si arrabbierà e non poco.

Finalmente si ritrova davanti al portone della palestra, è un distaccamento del college situato più verso la parte dedicata ai dormitori. L'anno scorso Paul partecipava a ogni festa clandestina che organizzavano lì dentro, ma quest'anno è diverso. Deve esserlo.

Spalanca il grosso portone di ferro ed entra, la palestra ha le pareti tinte di giallo con i posti per gli spettatori vicino alle due pareti piè lunghe e in mezzo il campo da Basket.

Si avvia verso gli spogliatoi, entra nel corridoio grigio e saluta velocemente l'allenatore, il suo ufficio si affaccia sul corridoio con un vetro, così da poter tenere sotto controllo chi entra negli spogliatoi. Appena entra nella stanza Dylan gli lancia il cambio -Sempre in ritardo! - c'è solo lui, gli altri saranno a riscaldarsi nel giardino posteriore – Grazie per avermi aspettato - sorride al suo amico. Si conoscono ormai da otto anni, all'inizio non si sopportavano ma al liceo sono diventati amici, non c'è stata una ragione speciale. Frequentavano la stessa compagnia di amici e hanno imparato a sopportarsi e piano piano si sono fidati l'uno dell'altro.

Si sono cambiati e ora stanno finendo il riscaldamento insieme agli altri, - Stasera andiamo a brindare per il nuovo anno? - propone Dylan a Paul che ride e annuisce – Chiediamo a Ian se vuole venire, non si diverte da un bel po' e poi quest'estate sarà stata dura con sua madre -Si hai ragione, facciamo al Grill? - Paul gli risponde che va bene e entrano in palestra con il resto del gruppo. La partita inizia e dopo circa una mezz'ora l'allenatore deve scappare a casa per devi gravi problemi familiari, il gruppo finisce gli allenamenti e si va a cambiare.

Più tardi ci sarà la pausa pranzo e finalmente Ian, Paul e Dylan potranno parlare tranquillamente.

Mentre passano per i corridoi Paul è felice di non vedere facce della confraternita The Bulls. Il suo sollievo viene notato anche da Dylan, quest'anno deve essere migliore. Una ragazza da un sorriso raggiante lo saluta, di lei si ricorda, è la fidanzata del capo della confraternita. Lui deve essere da qualche parte. Paul e Dylan decidono di sedersi in un angolo nascosto ad aspettare Ian. Un ragazzo gracile dai capelli chiari gli passa accanto e gli lancia degli sguardi impauriti, l'anno prima Paul gli aveva reso la vita un inferno mettendolo costantemente in ridicolo e facendogli scherzi assurdi. Non aveva un valida ragione, l'avevano ordinato quelli della confraternita. Cerca di sorridere a quel povero ragazzo, ma senza tanto successo visto che scappa dall'altra parte della mensa. Nel frattempo Dylan si è allontanato per parlare al telefono. L'anno scorso non l'anno bocciato per un pelo, il suo comportamento era pessimo e i suoi voti erano quasi tutti sotto la media, ma è stato salvato perché suo madre è la segretaria del college da tempo ormai, quindi gli hanno dato una seconda possibilità e con l'aiuto di Dylan e Ian è riuscito a riprendersi.

Pensare a tutto questo lo fa stare male, era da tempo che non si soffermava ad esaminare il proprio passato.

Non riesce a respirare, si sente confuso e gli inizia a girare la testa, i tavoli della mensa diventano sfuocati e con loro anche le persone.

Tutto diventa grigio. Sente solo la voce di Dylan e Ian chiamarlo, quest'ultimo deve starlo anche scuotendo.

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