I giorni passarono,così come i mesi, e tra due settimane sarà Natale.
"Pronta per affrontare l'ultimo giorno di scuola?" Mi chiese colui che ormai è diventato il mio migliore amico.
"Andiamo." Sorrisi superando l'entrata.
"Ciao,sei Giada vero? Posso rubartela un attimo? Vorrei chiederti una cosa." Disse una ragazza piombandomi davanti.
"Tu sei?"Chiese Marco mettendosi davanti a me.
La ragazza indietreggiò di qualche passo poi posò il suo sguardo su di me.
"Mi chiamo Sofia,volevo solo chiederti se potresti darmi alcune ripetizioni di letteratura inglese,la professoressa Cooper mi aveva detto che sei una delle sue migliori allieve e che se avevo bisogno potevo chiedere a te"disse facendomi un sorriso timido.
"Oh..ehm,certo." Ricambiai il sorriso.
"Davvero? Grazie,grazie,grazie." Mi abbracciò velocemente prima di salutare sia me che Marco e scomparire dalla nostra vista.
Il moro ed io ci guardammo ancora confusi da ciò che era successo ed insieme scoppiammo a ridere.
"Strana la ragazza. Mi piace." Mi girai verso di lui. "Ci vediamo dopo." Gli sorrisi entrando in classe.
La ragazza,Sofia,mi piace. È strana. Ho sempre avuto una certa attrazione verso le cose strane o misteriose.
Da quando conosco Marco riesco ad essere me stessa. Sia con lui che con estranei. Riconosco di avere ancora certe difficoltà nel socializzare,ma tempo al tempo. Mi sedetti al mio solito posto ed uscii il libro di matematica dallo zaino.
Prima matematica, poi chimica,fisica ed infine disegno e letteratura inglese.
"Buongiorno ragazzi." Disse la professoressa di matematica entrando in classe. Scrisse l'argomento di oggi alla lavagna ed iniziò a spiegare.
Iniziamo."Bene,ragazzi,avete capito?" Chiese il professore di fisica quando finì di spiegare.
Le due ore precedenti erano state davvero pesanti. Così come questa.
Tutti annuimmo alla domanda e,dopo aver sentito la campanella della ricreazione,uscimmo dalle nostre classi.
Come al solito salì sul tetto.
Questo era l'unico posto dove potevo stare sola.
Avevo vietato anche a Marco di salirci.
Eravamo soltanto io,la mia musica e..e quel ragazzo che stava guardando di sotto.
"Non sei il tipo." Dissi riflettendo ad alta voce.
Il ragazzo si voltò di colpo.
"Cosa?" Chiese guardandomi con i suoi occhi color cielo.
"Non sei il tipo che si butterebbe di sotto." Spiegai.
"E cosa te lo fa pensare?" Chiese alzando un sopracciglio.
"Il fatto che eri totalmente terrorizzato da ciò che stavi per fare." Dissi sedendomi sul bordo del tetto.
"E tu? Tu vuoi buttarti?" Chiese guardando la mia posizione.
"Non credo che questi siano affari tuoi ma no. Non voglio buttarmi." Dissi iniziando a leggere il libro che mi ero portata oggi.
"Mi chiamo Fabio." Si presentò.
"Giada." Risposi senza alzare lo sguardo.
"Che ci fai qua?" Chiese Fabio sedendosi accanto a me.
Okay,ho capito. Oggi non si legge.
"Quello che vedi." Dissi iniziando a far dondolare le gambe avanti e indietro.
"E tu?" Chiesi a mia volta.
"Volevo stare solo." Disse guardando le mie gambe.
"Volevi buttarti." Sorrisi guardandolo.
"Sono affari miei,non credi?" Chiese sorridendo.
"Scendiamo sotto?" Chiese alzandosi da terra.
"Andiamo." Mi alzai ed insieme andammo nei corridoi.
"Sei nuovo?" Chiesi quando arrivammo fuori.
"Si nota così tanto?" Chiese ridendo.
"Sei molto disorientato." Ridacchiai anch'io.
"Nana che ci fai qui?" Chiese Marco avvicinandosi a noi.
"Colpa sua." Indicai il ragazzo accanto.
"Fabio,giusto?" Chiese il moro guardando occhi di ghiaccio.
Quest'ultimo annuii.
"Sono Marco." Continuò il moro sorridendogli.
"Vi conoscete?" Chiesi guardandoli
"Siamo nella stessa classe. È arrivato tre giorni fa." Mi spiegò sorridendo il mio migliore amico.
"Capito." Annuì al moro.
"Come mai sei qua e non sul tetto?" Chiese Marco guardandomi
"C'era lui e ha iniziato a farmi delle domande e non ho potuto leggere poi mi chiese se volevo scendere e siamo scesi." Spiegai indicando il biondo
Il moro annuii ridendo.
"Perché ridi?" Chiese Fabio accanto a me
"Perché quando non la fanno leggere diventa irascibile. Buona fortuna,amico." Rise prima di andarsene
"Non è vero!" Gli urlai dietro.
"Fa come vuoi." Urlò lui ridendo.
"Dobbiamo entrare. L'intervallo è finito." Mi disse Fabio alzandosi.
"Si,andiamo." Mi alzai ed andammo nelle nostre classi.
Mi fermai davanti la mia classe,la 3ªG, mentre lui davanti la 4ªG.
"Ci si vede." Lo salutai prima di entrare e finire le ultime due ore rimaste."Hey nana." Mi salutò il moro quando mi vide arrivare.
"Smettila di chiamarmi così." Lo rimproverai prendendo il casco.
"Sì certo. Andiamo." Disse facendo finta di niente.
Salii in moto ed andammo verso casa.
"Perciò hai conosciuto Fabio." Disse Marco poco prima di spegnere il motore.
"Si. È diverso.." Risultò più una domanda che un affermazione
"Che vuoi dire?" Chiese il moro alzando un sopracciglio.
"Credo sia un ragazzo solitario, ma non ne sono sicura. E poi sembra simpatico." Dissi spiegando ciò che pensavo
"Ed è proprio per questo che l'ho invitato questo sabato a casa mia." Disse sorridendo
Io annuii distratta.
"Mi hai sentito?" Chiese lui ridendo
"Si,certo. Anche io ti voglio bene." Dissi continuando a guardare dietro di lui.
Lui seguì il mio sguardo che finì verso un ragazzo che si stava dirigendo verso casa del moro.
Quest'ultimo iniziò a ridere.
Mi svegliai dal mio coma e lo guardai.
"Che c'è?" Chiesi diventando rossa in volto.
"È mio cugino." Disse indicando il ragazzo che stavo fissando secondi prima.
"Davvero? Quel dio greco è tuo cugino?" Chiesi fingendomi stupita.
La bellezza è di famiglia,allora.
"È di New York. Fa parte di una squadra di basket." Disse.
"Lo devo conoscere prima o poi." Dissi sorridendogli.
Newyorkese. E fa parte di una squadra di basket. Ottimo direi.
"Si ferma da me per un mese." Disse
"Ottimo." Feci uno strano sorriso.
"Cosa?" Chiese ridendo lui
"Ci vediamo dopo." Lo salutai facendo finta di nulla.
"Ciao nana." Ricambiò lui ridendo.
Salii le scale del portico ed entrai in casa.
"Sono a casa." Dissi entrando in cucina da mia madre.
"Ciao tesoro,come è andata?" Chiese mettendo i piatti in tavola.
"Bene" risposi sorridendole.
Subito dopo entrarono mio padre e mio fratello che stavano parlando della squadra di basket della nostra città.
In famiglia abbiamo sempre amato il basket e la pallavolo.
Infatti mio fratello sta facendo il quarto anno di basket ed io il settimo di pallavolo.
Una decina di minuti dopo finimmo di parlare di basket e di mangiare.
Salii in camera per iniziare a studiare ma venni fermata dallo squillo del mio telefono.
Marco. Pensai.
Invece era un numero sconosciuto.
"Pronto?" Risposi
"Giada? Sono Sofia. Ti ricordi di me? Quella che oggi ti ha aggredito. Eri insieme a quel ragazzo moro. Molto carino. State insieme? Siete una bella coppia. Vorrei avere anch'io un ragazzo come lui." È una ragazza molto curiosa.
"Calmati. " la bloccai.
"Scusa." Si scusò lei.
"Mi ricordo di te." Risposi ridendo
"Ti volevo chiedere se tu eri disposta ad iniziare questo pomeriggio con le lezioni." Mi chiese lei.
"Oggi sono libera. Vieni da me?"chiesi vaga.
"Oh. Ehm. Certo. Mandami un messaggio con il tuo indirizzo. Alle 17 sono da te." Senza aspettare una mia risposta chiuse la chiamata.
Mi distesi sul letto a pancia in giù e,dopo averle mandato il messaggio,iniziai a guardare qualche tweet dei miei cantanti preferiti.
Iniziai a retwittare ogni loro tweet ma mi fermai quando mi arrivò una notifica.
@justinbieber ha iniziato a seguirti.
"Dovrebbe essere la pagina che seguo." La buttai li.
Aprii la notifica e in pochi secondi si aprì. Ma invece di vedere il profilo della pagina vidi il profilo ufficiale di Justin.
Continuai ad aprirla più volte non credendo a ciò che vedevo.
Quando mi resi conto che era davvero lui presi un respiro profondo chiuso gli occhi ed iniziai ad urlare.
Presi il telefono tra le mani e feci uno screen.
Poi composi il suo solito numero.
"Pronto?" Chiese allarmato. Non lo chiamavo mai a quest'ora.
"Vieni adesso da me." Dissi prima di chiudere la chiamata e ricominciare a saltellare.
Presi il CD 'Pourpose' e lo infilai nel computer facendo partire la melodia.
Mi buttai di peso sul letto ed iniziai a cantarla.
È davvero strano quanto ti possa rendere felice una persona che non hai mai visto ma che ti conosce meglio di chiunque altro.
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Caro Diario
RomanceCaro autolesionismo, Forse,anche oggi,hai vinto tu. #160 in storie d'amore 12-11-2017 #147 in storie d'amore 22-04-2018 #8 in bullismo 11-05-2018 #1 in sad stories 27-11-2020 #67 in storie d'amore 28-11-2020