Mi trovo per l'ennesima volta disteso sul mio letto a pensare. Che schifo. Non immaginavo che i miei tornassero a casa con una ragazza,invece che con un piccolino. Ma...chissà com'è. Non l'ho nemmeno vista in viso.
I miei pensieri vengono interrotti ben presto dai miei genitori, che vengono a bussarmi alla porta ed entrano. -"Io e tua madre vorremmo parlarti, Michael"- dice mio padre. -"Avevo intuito"- rispondo freddamente. -"Cosa succede? Non sei felice di avere una sorella? Dovresti conoscerla meglio, prima di giudicare"- io non risposi. -"Capisco che adesso non aprirai bocca, ma sappi che l'hai molto ferita. Non sai che vita terribile ha avuto; adesso era felice di poter avere finalmente qualcuno per poter crescere insieme, ed hai spezzato questa sua speranza"- rimandò mio padre uscendo dalla stanza, portandosi dietro mia madre, che rimase in silenzio per tutto il tempo.
Forse ho veramente esagerato. Magari l'ho ferita veramente.
Magari potremmo avere un bel rapporto tra fratelli.
Mi alzo, vado verso il corridoio. Sento dei singhiozzi strozzati provenire dall'altra cameretta. Mi avvicino lentamente, senza far rumore, e sbircio dalla porta non totalmente chiusa.
È lei. È una ragazza dai lineamenti dolci,dai lunghi capelli dorati ed ha dei grandi occhi verde chiaro. Ha degli occhi stupendi; è stupenda. È gettata per terra,piange a dirotto e osserva una foto che ha tra le mani. -"Mi mancate, mamma e papà"- sussurrò la ragazza tra un singhiozzo e l'altro. Quelli nella foto...erano i suoi genitori.
Avrei voluto consolarla, ma non potevo. L'avevo trattata male, e forse non mi avrebbe perdonata all'istante. Mi volto e comincio a dirigermi nuovamente in camera mia ma...non posso lasciarla così. Comincio a percorrere nuovamente quel tratto di corridoio a passi svelti ma un po' incerti. Faccio un sospiro e apro silenziosamente la porta. Lei non si rende neppure conto del mio arrivo. Mi avvicino fino a quando mi ritrovo proprio dietro di lei, ed ecco che finalmente si rende conto di non essere sola in questa stanza. -"Posso fare qualcosa per te? O sei qui solamente per ferirmi nuovamente?"- mi dice senza girarsi. Osservo la foto. -"Erano i tuoi genitori?"- chiedo. Passa un minuto di silenzio prima che mi risponde -"Sono morti in un incidente stradale"-. I miei nonni. I miei cugini. Forse abbiamo qualcosa in comune: entrambi abbiamo perso parenti in un incidente stradale. Lei finalmente si alza da terra voltandosi verso di me. Il nostro sguardo si incontra e...come per magia sento un forte calore dentro di me. Nel petto, vicino al cuore. Cosa mi sta succedendo?
Avvicino un dito al suo viso e le asciugo le lacrime. Lei è impassibile. -"Scusa, sono stato uno stupido. Ti va di ricominciare tutto da capo, Roby?"- le domando. E lei risponde semplicemente -"Va bene, Michael"- sorridendo imbarazzata.
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Michael e Roby
Short StoryUna storia intensa che vi coinvolgerà. - Michael è un ragazzo di 16 anni. La vita non è mai stata troppo generosa con lui,ma ben presto accadrà qualcosa che lo cambierà.