Arriviamo in piazzetta.
Ci sono molti amici miei e vari conoscenti. Molti si girano e urlano il mio nome. Ci avviciniamo, e alcuni dei ragazzi fischiano. Noto che Roby diventa subito a chiazze rosse.
Una ragazza che conosco, Cho, si presenta a Roby. Le due sembrano capirsi sin da subito. In effetti è una ragazza simpatica e socievole, Cho; la conosco da anni.
Le due ragazze cominciano a parlare del più e del meno.
Nel frattempo Silvio si avvicina a me. Mi fa saltare i nervi questo tizio. Perché sta venendo da me? Non capisco, non mi ha mai calcolato se non per farmi del male. Silvio è un bullo, uno di quelli sgarbati con tutti.
Arriva da me e mi da una spintonatina: per lui questo è un saluto.Silvio: "Hey zietto. Senti qui, chi è questa bella putt...ragazza?"
Michael: "Quella è la mia sorella adottiva. Roberta non si tocca!"
Silvio: "E quindi si chiama Roberta? Bel nome da troietta!"
Lo fulmino con lo sguardo.
Michael: "Non ti azzardare a chiamarla in quel modo, o te la vedrai con me" dico seriamente.
Il bullo ride.
Silvio: "Ah si? Ma smettila. La tua adorata Robertina è solo uno stupido giocattolino da usare, e tu sei solamente un verme".
Non riesco più a tenere la rabbia dentro e faccio partire un pugno, e ben presto mi trovo in mezzo ad una rissa.
Chi l'avrà vinta? Il grande Silvio, grosso, cattivo e muscoloso, o io?
La risposta è ben ovvia, ma non m'importa.
Non può permettersi di parlare in quel modo. Continuo a scaraventare pugni e pedate a caso, ma ben presto mi ritrovo disteso per terra.
Silvio mi guarda, poi si allontana ridendo a crepapelle di me.
Che umiliazione.
Sento vibrare il cellulare, lo prendo ed è un messaggio di papà: dice che sono tornati a casa.
Sento qualcosa scivolare sul collo, tocco le labbra e mi rendo conto che sono piene di sangue.
Mi alzo velocemente, e raggiungo l'altro lato della piazzetta dove trovo Roby e Cho chiacchierare tranquillamente. Non appena si rendono conto della mia presenza, interrompono i loro discorsi e si voltano.Cho: "Oh no! Michael, non dirmi che le hai prese dinuovo da quel cretino di Silvio".
La guardo annuendo.
Nel frattempo Roby si alza e corre da me preoccupata.Roby: "Michael, che hai combinato?"
E poggia due dita sulle mie labbra per toccare il liquido rosso caldo. Quel suo tocco è quasi...magico.
Rimaniamo qualche secondo a guardarci negli occhi."Ehem..." dice Cho per farci tornare alla realtà.
Roby: "Dai andiamo a casa. È meglio che metta del ghiaccio sul viso"
Entrambi facciamo cenno a Cho, salutandola, e cominciamo ad andar via.
Camminiamo per poco, e siamo già sotto casa.
STAI LEGGENDO
Michael e Roby
Short StoryUna storia intensa che vi coinvolgerà. - Michael è un ragazzo di 16 anni. La vita non è mai stata troppo generosa con lui,ma ben presto accadrà qualcosa che lo cambierà.