ME NE ANDRÒ

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Vi siete mai chiesti perché le persone decidono di fare figli?
Per amore?
Per divertimento?
Per caso?
Per SBAGLIO?

Se c'é una cosa di cui sono sicura é che rientro nell'ultima categoria.
Io sono nata per sbaglio.
E come uno sbaglio vengo trattata.

Mi chiamo Rebecca, ho diciassette anni e la mia vita é un grande schifo.
Vivo in un paesino del Kansas la cui unica attrazione non noiosa é il lago.
Il lago é l'unico motivo per cui questo paese non può essere definito come "dimenticato da dio".

D'estate il nostro laghetto diventa una vera e propria attrazione turistica e questo spinge i politici locali a rianimare il paesino organizzando feste sulla riva del lago o serate a tema.
Già, i politici locali.
Li conosco tutti molto bene perché sono degli assidui frequentatori di casa mia.
Forse, chi li conosce meglio di me é proprio mia madre: Jessica.

Mia madre di professione fa la puttana.
Quando ero piccola la cosa mi sembrava anche abbastanza normale perché ero abituata a vedere sconosciuti entrare in casa e iniziare a palpare le tette e il fondoschiena di mia madre.
Quando ho iniziato ad andare a scuola, però, mi sono resa conto che nessun altro genitore faceva le stesse cose di mia madre.
Alcune mamme facevano le casalinghe, altre le infermiere, altre ancora le pittrici... In sintesi, nessuna si faceva scopare da sconosciuti.

Mia madre, che io per abitudine chiamo semplicemente Jessica, ha compiuto quarant'anni lo scorso aprile e il suo quarantesimo anno di vita é stato festeggiato con un pianto.
Ah, la vecchiaia che avanza!

In quarant'anni di vita non é riuscita a comprare una casa decente: viviamo in una baracca vicino al lago che appena piove si allaga.
Gli angoli delle pareti della mia stanza sono pieni di muffa e di conseguenza la camera puzza ogni giorno di più.
L'unica parte dell'abitazione tenuta in modo decente é l'ingresso, il breve corridoio che conduce alla camera di mia madre e la camera di Jessica.
Immagino che potrete ben intuire il motivo.

Tutti soldi che la battona guadagna o li "investe" su se stessa o li utilizza per rendere presentabile la nostra casa... E, ora che ci penso, le due cose sono collegate.

Io sono l'ultima delle preoccupazioni, una cosa di secondaria importanza.
Non ho un guardaroba molto fornito e nemmeno vestiti alla moda.
L'unica capo firmato che possiedo é una maglietta a mezze maniche di Calvin Klein che mi é stata regalata l'anno scorso per il mio sedicesimo compleanno dalla mia amica Kimberly.

In mezzo a questo schifo fortunatamente sono riuscita a trovare tre ragazze con le quali ho stretto una profonda amicizia: Kimberly, Emily e Cate.

Kimberly é forse la ragazza a cui sono più legata.
La conosco da quando avevo tre anni e giocavamo insieme sulla riva del lago.
Io ero la bulletta che si divertiva a fare scherzi agli altri bambini e Kimberly, più timida, appena mi vedeva scappava via.
Poi, un giorno, un bambino per farle uno scherzo cercò di spingerle la testa sott'acqua.
Io, appena lo notai, aiutai Kim a divincolarsi dal bambino.
La mia prima e unica azione eroica.
Da allora diventammo amiche inseparabili.

Emily e Cate invece le conobbi a scuola e stringemmo subito amicizia dal momento che nessun altro ci filava.

Nel corso degli anni siamo divenute un inseparabile quartetto combina guai.
Nessuna di loro tre si fa problemi ad uscire con la figlia della prostituta del paese anche se notano che quando la gente ci vede per strada inizia a bisbigliare .
La gente del posto ovviamente.
Per il pescatore, il panettiere, il fruttivendolo e il politico io non sono Rebecca Evans ma semplicemente la "figlia della puttana".

Fortunatamente, adesso andiamo verso l'estate e la gente del posto adocchia i turisti estivi e trova altre persone su cui spettegolare.

Sono appena rientrata a casa dopo il primo bagno con le mie amiche quando vedo Jessica seduta al tavolino del soggiorno.

<< Ciao anche a te>> le dico dopo essere entrata.
Nel caso ve lo stiate chiedendo, Jessica non mi saluta quasi mai.

Ovviamente non risponde al mio saluto e così inizio a dirigermi verso la mia camera.

<< Non sarebbe ora che ti trovassi un lavoretto?>> mi chiede allora lei voltandosi verso di me.

Noto, con stupore, che ha delle borse sotto gli occhi e il trucco sugli occhi un po' sbavato.
Una cosa abbastanza strana per una persona fissata con l'estetica come lei.

<< Veramente no>> rispondo io in tono di sfida.

<< Quindi credi di poter vivere sulle mie spalle fino al giorno della mia morte?>> domanda lei in tono sprezzante.

<< Non credo di vivere sulle tue spalle dal momento che sono io che sistemo la casa, preparo da mangiare, lavo i piatti, faccio la spesa...>>

Sentendo la mia risposta Jessica inizia ad irritarsi.
Giornata nera oggi.
Già normalmente non ama che io la contraddica, quando poi é irritata va su tutte le furie.
Jessica é una di quelle persone che vorrebbero sempre avere ragione e che non amano che gli si sbatta in faccia la cruda verità come, tra l'altro, faccio io.

<<Devi andare a farti fottere, Rebecca>> sbotta lei. << Ogni volta che ti dico di trovarti un lavoro non fai altro che ripetere io faccio questo, io faccio quello...>>

<< Veramente é la prima volta che me lo dici>> puntualizzo io.

<< Perfetto. Vedo che ti diverti a non portare rispetto a tua madre ma ti dico una cosa, d'ora in avanti non sarò più io tua madre>>

Ci metto un momento a comprendere le sue parole.
É serissima e il suo sguardo sembra volermi trafiggere.

<<Che- che cosa significa?>>

<< Significa che gli assistenti sociali ti hanno trovato una nuova famiglia>>

<<No, non é vero!>>

<<Sì, invece é proprio così>> ribatte lei. << Tra una settimana partirai per Los Angeles dove si trova la tua nuova famiglia>>

Sono sconvolta.
Come può dirmi una cosa simile con così tanta freddezza?
Come può non volermi almeno un minimo di bene?

Inizio a sentirmi gli occhi umidi.
Non piangere Becky.
Non piangere Becky.
Se lei non piange nemmeno tu devi farlo.
<<Perché mi fai questo?>> singhiozzo mentre un fiume scorre sulle mie guance.

<< Non dipende da me>> ribatte secca lei.

ANGOLO DELL'AUTRICE
Ciao a tutti, grazie per aver letto il primo capitolo!
Spero che l'impianto della storia vi piacca e se é così cliccate sulla 🌟
Se avete osservazioni da farmi sarò felice di leggerle.
Ho tante idee per questa storia e spero di avere un buon riscontro!!!
Buon proseguimento!

LA FIGLIA DELLA PUTTANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora