AFFINI

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<< Fa sempre così?>> chiedo divertita a Will.

<< Più o meno>> risponde lui ridendo. << Gli piace mettere in imbarazzo le persone>>

La vocina dell'adolescente che é in me non può fare a meno di farmi notare che quindi lui si sente in imbarazzo.

<< Già>> dico io. << Beh, lasciamolo perdere>>

Mi siedo sul divano e inizio a studiare l'ambiente nel tentativo di reprimere il desiderio di continuare a guardare quel ragazzo che ai miei occhi appare sempre più simile a un dio dell'olimpo.

Lui mi guarda diverito e si siede di fianco a me.
Essendo così vicino non posso fare a meno di sentire il suo profumo inebriante.
Ricorda che ci saranno altre mille ragazze a fargli la corte.

<< Mi dispiace per Alfred>> mi dice lui posando la sua mano sulla mia.

Faccio un respiro profondo cercando di controllare i battiti del mio cuore.
Ma, ahimè, il cuore é un muscolo involontario.

<< Anche a me>> dico cercando di non balbettare. << Lo conoscevo da poco  ma mi ero già affezionata a lui>> ammetto.

Evito di parlargli dell'ipotesi dello sceriffo perché probabilmente la famiglia di Rose vorrà evitare che si sparga la voce prima di avere delle certezze.

Will versa ancora del vino nei nostri pensieri e inizia a sorseggiarlo pensieroso.

<< Di che cosa ti piacerebbe parlare?>> mi chiede infine senza mai interrompere il contatto visivo tra noi

Io vado subito in panico.
Ci sarebvero un milione di argomenti di cui vorrei parlare con lui ma al momento mi sembra di essere bloccata.
Presumo sia un classico.

<< Ti piace leggere?>> mi incoraggia lui facendo centro.
La lettura é una delle mie grandi passioni.
In Kansas non potevo concedermi molti vizi ma la biblioteca era sempre aperta per un'accanita lettrice come me.

<< Sì>> rispondo mentre vedo che gli si illumina il volto.
Mia madre non mi comprava mai libri ma fortunatamente la biblioteca comunale del piccolo paese in cui vivevo permetteva il noleggio gratuito del libri per un arco di tempo non superiore ad un mese.

<< A volte staccarmi da un libro era davvero drammatico>> gli racconto << Era come abbandonare un amico>>

<< Sì, ti capisco>> mi rassicura lui. <<Fortunatamente non ho mai dovuto restituire dei libri però quando finisco una storia per qualche giorno mi sento perso... Appunto come se avessi perso degli amici>>

Ridiamo entrambi parlando dei nostei autori preferiti.
Mi rendo tristemente conto di quanto lui sia più "acculturato di me".
A me piacciono i romanzi di Green, Sparks, Cassandra Claire ma anche di Wilde e Orgoglio e Pregiudizio della Austen.
Lui invece adora la letteratura russa sopratuto Tolstoj e Dostoevskij.

<< La mia opera preferira e Delitto e castigo di Dostoevskij>> mi rivela.
<< Ci sono alcune osservazioni, alcune frasi che mi hanno veramente scosso.
Il protagonista principale, Raskonlikov, mi ha fatto capire quanto sia sfaccettato l'animo umano>> si appoggia alla piccola barriera dello yacht e inizia ad osservare l'oceano. << Spesso siamo portati ad etichettare le persone come brave o cattive, te ne sei mai accorta? In realtà non esiste nessuno che sia completamente bravo o cattivo. Credo che queste etichette siano solo delle rassicurazioni per noi: sappiamo che a un determinato comportamento corrisponde un determinato comportamento>>

Lo stava dicendo proprio con la persona giusta.
Quella che a causa del comportamento di sua madre era sempre stata considerata una puttana.
É vero, purtroppo le persone sono piene di pregiudizi e molti di questi sono dettati dalla paura.
Fidarsi é bene, non fidarsi é meglio; dicono in molti.

Will si volta verso di me puntando nuovamente i suoi occhi azzurri sui miei.

<< E John Green?>> chiede in tono di sfida. << Che cosa dice invece?>>

<< Dell'oblio>> dico d'istinto io. Vorrei saltarmene fuori con qualche frase che possa anche in minima parte assomigliare alle sue.

Lui mi guarda incuriosito.

<< In che senso?>>

<< In "Colpa delle stelle" il protagonista maschile si interroga su che cosa ne sarà di lui una volta che sarà morto>>.

Ci penso spesso, se devo esser onesta.
A che cosa ne sarà di me una volta che sarò morta.
Ci sarà qualcuno che si ricorderà di me?

Will mi poggia delicatamente le mani sulle spalle facendomi sussultare.

<< É piuttosto triste come pensiero>> commenta lui riducendo lo spazio tra i nostri corpi.
Will fa scivolare una mano sui miei capelli e inizia ad accarezzarli.
Nessuno mi ha mai toccata così: con delicatezza e desiderio.
I modi di questo ragazzo mi incantano, mi mandano in tilt tutti i neuroni del cervello.
Io rimango impalata anche se le mie labbra quasi formicolano dalla voglia di posarsi sulle sue.

<< Sei arrossita>> osserva Will sorridendomi.

Mi é seccata la gola e non riesco nemmeno a rispondergli.
Basta, decido di baciarlo.
Poso le mie labbra sulle sue tentando di apparire sicura nonostante sia nel panico più totale.
Lui in un primo momento sembra sorpreso ma, tempo una frazione di secondo, rende il bacio ben più passionale.
Le nostre lingue iniziano a scontrarsi tra loro e i nostri sapori ad unirsi.
Posso sentire l'odore del vino di poco prima entrare nuovamente nella mia bocca.
Ma questa volta é ben più piacevole.
Poggio le mani sulle spalle di Will mentre lui sembra voler prolungare all'infinito quel bacio.
É di gran lunga il bacio migliore della mia vita.
Sono stata baciata diverse volte, ma mai così.
Mai in modo da sentirmi unica, mai un bacio era riuscito a farmi sentire così amata.
Le labbra di Will si staccano dalle mie per un brevissimo lasso di tempo che però é sufficiente a farmi entrare nel panico.
Dio, ti prego, fai che non sia pentito.
Mi sento subito meglio quando le labbra di Will tornano a posarsi sul mio corpo, questa volta sul collo.
Inizia a spargere piccoli baci lungo tutto il mio corpo.
I primi sono rapidi e dolci, quasi come quelli che una madre dovrebbe dare al proprio figlio, ma poi diventano più profondi e io non posso fare a meno di tentare di allugare il collo per cercare di prolungare quel momento magico.
Will risale lungo il mento per poi tornare a fissarmi.
Fortunatamente anche lui é leggermente rosso in volto e mi guarda come se mi volesse mangiare.
Stiamo per riprendere a baciarci quando la porta della camera da letto si apre.

LA FIGLIA DELLA PUTTANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora