GITA IN BARCA

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Contrariamente a quanto mi sarei aspettata Rose si mostra molto favorevole alla gita in barca.
La mattina seguente, infatti, passiamo parecchio tempo a parlare di Paul e Will; in questo modo la mia tutrice viene distolta per qualche ora dal dolore straziante dovuto alla perdita del fratello.

<<Come avrai notato Paul é un ragazzo senza peli sulla lingua>> sospira lei. <<Purtroppo, mio fratello e sua moglie l'hanno cresciuto come un principino certi che un giorno sarebbe stato lui a guidare l'azienda>>

Non mi riesce difficile immaginare la sua infanzia privilegiata da riccone.

<<Will invece é un ragazzo più tranquillo>> sentenzia Rose <<Nonostante sia molto giovane é già ben inserito all'interno del mondo della finanza>>

Ripenso al ragazzo carismatico dell'altra sera.
Con poche semplici parole era riuscito completamente a catturarmi.

Dopo la conversazione con Rose mi fiondo in camera per studiare un look adatto per una gita in barca.

"Non vai su una barca" mi ammonisco mentalmente "vai su uno yacht".
Uno di quei "mostri" che fino a questo momento ho visto solo in fotografia.
Alla fine opto per un abito azzurro che cade morbido fino alle ginocchia, una collana con perle rosa e, come scarpe, delle zeppe blu.
Decido di lasciare i miei lunghi capelli biondi sciolti in modo da non sembrare troppo bon ton.
Nel complesso sono soddisfatta del risultato finale.

Paul arriva puntualissimo all'orario stabilito sgommando davanti alla villa con la sua favolosa auto sportiva.
Quando si presenta sull'atrio di casa, per la prima volta, lo vedo in abiti non eleganti.
Indossa una camicetta marina sbottana per metà e un paio di jeans che gli arrivano fino al ginocchio.
Appena mi vede si scioglie nella sua solita risatina irritante.

<< Ciao cuginetta>> mi saluta levandosi gli occhiali da sole con un gesto che dovrebbe farlo apparire sexy.
<< Sei pronta per andare a Disneyland?>>

<< Tu chi fai?>> ribatto stando al gioco. << Topolino o paperino?>>

A questa domanda Rose scoppia a ridere e anche Paul non può fare a meno di abbozzare un sorriso.

<< Vedremo>> si limita a rispondere. << Andiamo?>>

<< Sì>>

Dopo aver salutato Rose salgo sulla sua prestante auto e voliamo fino al porto in cui si trova lo yacht.
Will é già salito e sta chiaccherando con un ragazzo a bordo.

<< Hey, Paul!>> agita la mano non appena ci vede.
Anche lui, come Paul, é vestito in modo molto più casual rispetto alla sera precedente.
In maglietta e pantaloncini corti sembra un ragazzino e non gli darei mai 25 anni.
Ha un'espressione rilassata e divertita, sembra appunto un ragazzino spensierato.
Appena mi vede mi porge una mano per aiutarmi a salire sullo yacht.

<< Ciao, Rebecca>> mi saluta non appena salgo a bordo.

Lo guardo per una frazione di secondo.
Non posso negare di essere attratta da quel ragazzo, ma non voglio che lui se ne accorga.
Di sicuro ci saranno ragazze più belle e spigliate di me a fargli la corte.

Una volta preso il largo i miei capelli iniziano a scompigliarsi a causa del vento e io mi maledico per non non averli legati.
Nonostante il vento, però, rimango ad osservare l'oceano mentre piano piano la spiaggia e le persone si fanno sempre più lontane, fino a scomparire, per lasciare spazio ad una distesa sconfinata di acqua.
Grazie a dio, l'oceano é particolarmente tranquillo e io posso godermi il paesaggio senza la paura di essere spinta di quà e di là.
Sto ancora contemplando l'oceano quando Paul mi viene vicino.
Sbuffo, già irritata dall'idea di quello che potrà dire.

<< Che te ne pare?>> mi chiede in tono stranamente amichevole.

<< Stupendo>> rispondo io sincera. <<Tutto questo mi sembra un sogno e, qualche volta, ho ancora paura di svegliarmi>>

<< Dove ti troveresti se ti svegliassi?>>

Esito un attimo prima di rispondere a quella domanda.
Mi piacerebbe potergli raccontare tutto quello che ho passato in modo da poterci mettere definitivamente una pietra sopra.
Ma il mio cervello é diffidente.
La ragione mi ordina di essere prudente con quel ragazzo.

<< Probabilmente mi ritroverei in una piccola cameretta di un'anonima casa di uno sperduto paesino del Kansas>> rispondo infine.
Non é nemmeno una bugia.

<< Io preferirei vivere in montagna>> mi confessa a sorpresa lui.
<< Magari in Svizzera o sulle Alpi dell' Italia. Svegliarmi tutte le mattine ed osservare il paessaggio innevato magari a riparo in una baita. In estate fare lunghe camminate immerso nella natura per arrivare a luoghi magici>>

La montagna non mi é mai piaciuta ma effettivamente Paul ha ragione.
Per chi cerca pace e tranquillità deve essere perfetta.
Sia chiaro, non lo compatisco ma comprendo che non debba essere facile vivere in un mondo così complicato ed essere sempre messo alla prova e sorvegliato.
Ho come l'idea che i suoi genitori si aspettino grandi cose da lui.

<< Io mi accontento dell'oceano>> dico per spezzare il silenzio.

<< Perché é la cosa più bella tu abbia mai visto, non é vero?>> mi chiede.
<< Ma ti posso assicurare che ci sono cose molto più belle e interessenti di Los Angeles>>.

<< Come ho già detto, mi accontento>>

Rimaniamo di nuovo in silenzio, ognuno immerso nei suoi pensieri, finché non arriva Will a chiamarci.

<< Ragazzi, non sarà ora di iniziare a bere?>> ci chiede con una bottiglia di vino in mano.

Paul e io prendiamo le scale che conduco al piano superiore dove il ragazzo ci sta aspettando.

Lo yacht é proprio come un appartamento: c'é la cucina, un piccolo soggiorno, il bagno e due altre camere che deduco essere camere da letto.

Will stappa la bottiglia per poi versare il suo contenuto nei nostri bicchieri.

<< Alla salute, ragazzi>> dice Paul alzando il bicchiere.

<< Alla salute>> rispondiamo io e Will.

Non appena bevo il vino un sapore amaro si fa strada nella mia bocca.
Non mi piace per niente, ma preferisco non dire nulla e mandare giù in silenzio.

<< Scusate ma questa notte ho fatto le ore piccole>> si scusa Paul sbadigliando. << Non vi dispiace vero se prima di fare qualche tuffo mi faccio una dormita>>

<< No, assolutamente>> lo rassicura Will forse un po' troppo entusiasta.

Paul ovviamente prende l'occasione al balzo per esplodere in una delle sue solite risatine maliziose.

<< Ah giusto, dimenticavo che sei in buona compagnia>>

Ne io ne Will gli diamo retta ma, probabilmente non ancora soddisfatto, prima di entrare in camera si volta nuovamente verso di noi.

<< Quì di fianco c'é una camera da letto, se ne avete bisogno>> ci  informa. << Ma cercate di non fare danni, ci tengo abbastanza>>

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AVVISO!!!
Ciao a tutti,
Innanzitutto volevo ringraziarvi per il primo tranguardo che stiamo raggiungendo: le 100 visualizzazioni totali.
Non scrivo mossa dal desiderio di aumentare i numeri ma solo dalla voglia di condividere una storia che mi ronza in testa da tempo.
Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate, ricevere consigli, critiche o solamente fare quattro chiacchere con voi.
Per questo ho deciso di mettere a disposizione il mio indizzo e-mail clarissafossatianselmi@gmail.com per chiunque volesse contattarmi.
Inoltre potete sempre dire la vostea nel commenti😉
Grazie ancora di cuore 💖

LA FIGLIA DELLA PUTTANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora