Questione di fiducia

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<<Ah,ora ti servo>> disse Tate comparendomi alle spalle. Era palesemente arrabbiato con me. L'ho abbandonato in quel modo quando aveva bisogno,come biasimarlo.
<<Scusami Tate. Mi sono persa tutto. Tutto quello che è successo in questi giorni.>>
<<Mi hai lasciato li,solo. Sai,la cena è stata uno schifo,tuo padre non può vedermi,non mi ha accettato e non lo farà mai,il resto degli abitanti si è limitato ad accettare le scuse quando sappiamo tutti quanti che mi porteranno sempre rancore. Ma la cosa peggiore è che tu..proprio tu,MI HAI LASCIATO SOLO IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE.>>
<<Tate...mi..>>
<<Si si,ti dispiace scommetto. Facile. Beh "mi dispiace" è l'unica cosa che sai dire immagino,giusto?>>
Mi sentivo così in colpa. Come ho potuto lasciarlo solo. Ahh,mi detesto.
Provai ad allungare la mano verso la sua,ma lui me la spinse via con uno strattone. Credo sia la cosa più dolorosa che mi potesse capitare. Il dolore di una perdita. Ora ero io che avevo perso la sua fiducia.
<<Forse è meglio che per un po' mi stia lontana. Dammi il tempo di elaborare. Voglio stare solo,Violet>> disse.
Avevo voglia di mettermi a piangere e urlare,ma non volevo mostrargli la mia debolezza in quel momento. Ma credo comunque che lui abbia notato i miei occhi lucidi. Quelli non potevo nasconderli.
<<Tate..>>fu l'unica cosa che riuscii a dire mentre lo vidi scomparire nel nulla. I miei occhi erano sul punto di mettersi a piangere,me lo sentivo,stavano quasi esplodendo.

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