Carter lesse velocemente il messaggio di Logan. Decise di non fare alcuna domanda: si sarebbe presentato alle 21.00 e avrebbe indossato qualcosa di carino. Quello fu un momento di riflessione per il giovane Douglas. L'atteggiamento di Clary lo aveva stupito e si era reso conto di quanto gli mancasse essere riconosciuto come un semplice ventitreenne. Carter non era mai stato come Logan:a lui quella condizione di vita non attirava particolarmente. Avrebbe preferito viaggiare piuttosto che stanziare tutta la vita in un ufficio. Logan invece era nato per essere un leader. La ragione per cui Carter continuava ad accontentarsi di quello stile di vita era la piena convinzione che per il mondo lui sarebbe rimasto Carter Douglas, l'erede della Douglas.
Il mondo,guardava attraverso Carter come fosse una finestra, ed era più interessato a quello che si trovava dall'altra parte. Logan invece, non guardava attraverso di lui: Logan guardava lui. A Logan non importava quale fosse la sua posizione sociale, a quanto ammontasse il suo capitale e quanto grande fosse la sua eredità. A Logan importava di Carter il ventitreenne.Carter pensava spesso a come sarebbe stata la sua vita senza quel ragazzino così scorbutico e viziato. Ogni volta,comunque, si dava la stessa medesima risposta: senza Logan, non sarebbe sopravvissuto in quell'ambiente. Era stato lui ad insegnargli tutto: da come allacciare il nodo alla cravatta a come discutere con i più importanti capi di stato.
Logan invece, si chiedeva come potesse Carter aver passato la sua intera esistenza accanto ad un tipo noioso come lui. Quando era piccolo era di salute cagionevole. A soli cinque anni aveva contratto un tumore alle ossa che gli impediva di camminare, correre o giocare come tutti gli altri bambini. Ad otto anni, si era sottoposto alla sua prima operazione e solo arrivato ai quindici riuscì a sconfiggere il tumore. Fino ad allora, la sua vita era un susseguirsi di ospedali percorsi sulla sedia a rotelle. Nonostante questo, i dolori non erano mai passati. Bastava compiere un gesto malsano, provare a correre più del dovuto o sforzare particolarmente gli arti per ritornare a provare quelli stessi dolori che da bambino lo costringevano intere giornate a letto in compagnia di antidolorifici. Disturbo post traumatico, lo aveva nominato il Dottor Llior: dolori non esistenti realmente, ma talmente impressi nella mente del giovane erede da risultare reali.
Logan sapeva di essere testardo, cocciuto, insopportabilmente viziato, scorbutico e maleducato: lo sapeva bene. Non gli dava fastidio essere considerato l'odioso principino Lennox. Aveva paura di aprire il suo cuore,di provare affetto verso qualcuno che prima o poi, lo avrebbe inevitabilmente abbandonato. Aveva paura di soffrire, ma soprattutto, aveva paura di amare.
Il segretario Ahn osservò il ragazzo di sottecchi: si massaggiava ripetutamente la gamba ed aveva una smorfia di dolore stampata sul viso.
-Sta bene signorino?-.
-Sto bene-. Dirignò fra i denti prendendo dal cassetto accanto al letto una tachipirina. -Starò benone per stasera-.
-Stasera?-. Domandò curioso il segretario controllando attentamente la sua agenda.
-Cominci ad invecchiare anche tu,segretario Ahn-. Commentò ironico Logan strappando con i denti la bustina contenente il medicinale. -Ci sarà l'inaugurazione dell'ospedale che mio padre ha intestato a me-. Aggiunse ingoiando l'intero contenuto.
-Lo avevo dimenticato, Signorino. Da oggi allora, potremo chiamarla Direttore-. Il ragazzo annuì divertito aspettando pazientemente che la tachipirina cominciasse a fare effetto.
Clary Davis, dall'altro capo della città, fissava il suo capo infuriata.
-Signore, oltre al Now's pizza, ho anche altri lavori. Non ho bisogno di altri incarichi-. Il signor Manson fissò la ragazza leggermente stupito.
-Hanno bisogno di te al catering, non si tratta di una piccola attività come la nostra. Si tratta del famosissimo ristorante francese a pochi isolati. Mi hanno chiesto il favore di prestargli una delle nostre cameriere per una grande inaugurazione stasera-. Terminò il tutto sorridendo, seppur il comportamento della giovane lo aveva infastidito. -Ti pagheranno profumatamente, perchè non vuoi andarci?-. Calry sbuffò in lotta con se stessa. Avrebbe dovuto lavorare alla pompa di benzina quella sera, avrebbe dovuto disdire nonostante non fosse nella posizione per poterselo permettere. Ma,di quei soldi ne aveva bisogno.
-D'accordo-. Sussurrò abbassando il capo. -Dov'è l'inaugurazione?-.
-Non conosco i dettagli. Si tratta di un ospedale che aprirà oggi-. La ragazza annuì poco interessata, chiedendosi chi avrebbe preso il suo posto quella notte al distributore di benzina e come avrebbe risolto quel pasticcio.
Aveva telefonato al suo capo implorando di essere perdonata, ma in risposta le aveva sbattuto il telefono in faccia e per Clary quello fu un chiaro invito a non ripresentarsi sul luogo di lavoro.
L'appuntamento era alle 21.00, doveva farsi trovare pronta con la divisa all'entrata del ristornate ed aiutare in sala una volta arrivati. Non avrebbe avuto grosse difficoltà.
Carter raggiunse Logan con un sorriso stampato sul volto. Aveva anche lui dimenticato l'inaugurazione quella sera, tuttavia si era vestito perfettamente per l'avvenimento.
-Tanti auguri, Direttore-. Annunciò alzando il calice ripieno di spumante,avvicinandolo a quello ancora vuoto di Logan che sorrise divertito.
-Non lo trovi bellissimo?-. Rispose Logan guardandosi intorno meravigliato. Non era un ospedale qualunque, erano sette piani di puro incantesimo. Lo aveva costruito bene, si disse.
-Assolutamente-. Commentò Carter guardandosi anche lui intorno. -Sono contento che sia riuscito in questa iniziativa così bene-.
-Cosa pensi che dirà mio padre?-. Carter posò lo sguardo sul suo migliore amico, era preoccupato ed agitato come poche volte lo era stato nella sua vita. Costruire quell'ospedale era stata l'unica richiesta nei confronti del ricco paparino, che avrebbe immediatamente rinunciato al progetto se non fosse stato di suo gradimento.
-Qualsiasi cosa dirà-. Sussurrò Carter. -Sappi che io sono fiero di te-. Logan lo fissò riconoscente e fu tentato di abbracciarlo, ma qualcosa scombussolò i piani perfetti del ragazzo. Carter notò lo sguardo dell'amico cambiare radicalmente, da sereno e riconoscente a furioso ed agitato. Solo allora, voltò lo sguardo.
Miss Eleanor Yldiz varcò la soglia dell'ospedale in tutto il suo splendore.-Cosa ci fa qui la tua ex?-. Domandò immediatamente Carter fissando Logan, completamente pietrificato.
-Nulla di buono-.
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Heirs
Teen Fiction•|IN REVISIONE| "Per Logan Lennox e Carter Douglas la vita è un continuo susseguirsi di soldi e fortuna. Due giovani studenti provenienti da famiglie facoltose impareranno ad affrontare la vita in maniera differente. Incontrare Clary Davis sconvolge...