"No death can touch the crooked young"
L'autobus è affollato, nonostante siano le undici del mattino.
Non volendo perdere ore di lezione ho fatto lo sforzo di andare a quelle delle otto, nove e dieci; le altre le recupererò di pomeriggio, o forse domani.
Il mio piede non smette di molleggiare ripetutamente sul pavimento del mezzo di trasporto, la mia mano destra aggrappata al sostegno di plastica è sudata, come lo è anche quella che sta reggendo la macchina fotografica, anche se l'ho appesa al collo.
Improvvisamente sento in bocca il sapore del sangue che si mischia a quello della saliva; il labbro mi sta sanguinando da quanto lo sto mordendo.
La sensazione che sto provando adesso è paragonabile ad essere consapevoli di avere una bomba nello zainetto, che non sai se e quando esploderà.
-Oh, Aiden? Aiden!- sussulto, scuotendo leggermente la testa, rendendomi conto di star fissando una donna paffuta con una retina trasparente in testa.
-Capisco che l'attesa è brutta, specie in questa situazione, ma se vuoi pensare alla contessa sexy piuttosto che ascoltarmi, dillo pure.- Newton fa il finto risentito, guardando fuori dalle porte a vetri del bus.
-Scusami Newt. Che mi stavi dicendo?- lui alza gli occhi al cielo, per poi tornare a guardarmi.
-Che ti conosco, e non ci credo che vai da lei solo per vederla.- incrocia le braccia, poggiandosi con una spalla al sostegno dove mi sto reggendo anche io.
-Nemmeno io credevo che la Terra fosse rotonda, e invece...- dico sarcasticamente.
-Che simpatico- fa il ragazzo davanti a me, con aria scettica.
Certo che c'è un secondo fine, ma è l'ultima persona a cui lo direi. Ci ho riflettuto tutta la notte, e tutt'ora non sono sicuro della mia scelta.
Tutto questo, ammesso che ci faranno entrare.
Alla fermata predestinata scendiamo velocemente, e cominciamo a camminare verso Via Stockholm, che a quanto dice il GPS di Newton è una via di un'incrocio che sembra stare nel nulla: infatti nella grafica del telefono appare come una strada che spacca in due il beige che contraddistingue chilometri e chilometri di prati.
Passo dopo passo, l'ansia cresce sempre di più: e se si fosse accorta della fotografia?
Che stupido che sono, certo che se ne è accorta!
E se si fosse girata apposta per essere fotografata?
E se invece non se ne fosse accorta e si fosse girata solo per il vento?
-Okay, io con te ci rinuncio!- Newton si lamenta nuovamente e io sbuffo sonoramente.
-Vorrò vedere te alla tua prima cotta.- bofonchio, prendendogli il telefono di mano e strizzando gli occhi, osservando un incrocio segnalato solo da un cartello cadente.
-Non credo mi vedrai mai innamorato di qualcuno.- queste parole uscite dalla bocca di Newton mi stupiscono.
-In che senso?- mi giro verso di lui, evitando un sasso che sembrava essere messo lì apposta per farmi inciampare.
Sembra essersi rabbuiato tutt'un tratto, i suoi ricci rossi si muovo in sintonia con il vento, che nonostante il sole caldo mi fa rabbrividire.
-Niente, Aid. Fai finta che non abbia detto nulla.-
Faccio qualche passo veloce, mettendomi davanti a lui, e fermandolo, guadagnandomi un paio di occhi celesti curiosi su di me.
-Me ne parlerai mai?- gli chiedo di getto.
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Sempiternal
RomanceSem|pi|ter|nà|le Dal latino: sempiternāle; (m) verbo. Agg: termine arcaico per indicare una cosa destinata ad essere eterna, ad esistere per sempre. Aggettivi correlati: eterno 本 Aiden aspira al tirocinio del...