Speranza

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Mi sveglio, vedo tutto sfocato.

Non sarà stato un sogno?!

"Dove sono?" dico assonnata mentre mi accorgo di essere sui sedili posteriori di un'auto, forse di Gyl.

"Nella mia auto. Ti abbiamo trovata svenuta davanti la cascina, il tuo lupo ha cercato di ucciderci e... Lella ti ha..." cerca di dire osservando il mio braccio destro impaurita.

"Sparato? Me ne sono accorta!" le dico mentre osservo il mio braccio ricoperto di sangue, la pallottola è andata in profondità.

"Dai... non lamentarti... non era nemmeno d'argento e ti ho centrato solo un braccio!" dice Lella comparendo dal sedile anteriore dal lato passeggero, con un sorriso sarcastico.

"Grazie! Ma come facevi ad avere una pistola...?!" le chiedo mentre osservo ancora il mio braccio.

"Ehm... non importa. Vieni dentro che ti tolgo la pallottola." dice facendomi cenno di seguirla nella cascina.

Arrivate nella cucina, appoggio il braccio sul tavolo e mi siedo, Lella tira fuori dalla sua borsa una pinza.

"Gyl, tienila ferma..." dice guardando l'amica.

"Ma..." Gyl cerca di darsi una scusante.

"Senza storie!" le ordina.

Gyl mi si avvicina e mi prende le spalle, sta tremando.

Lella mi afferra il polso con presa decisa ed inizia ad affondare la pinza dentro il braccio, un dolore immenso mi fa voltare indietro il viso sento i canini crescere dentro la bocca.

"I suoi occhi..." dice spaventata Gyl.

"Sì, tienila ferma. Ci siamo quasi... ecco fatto! Tutto bene cucciola?" mi chiede col solito sarcasmo mentre osserva orgogliosa la pallottola presa con la pinza.

"Ehm... sì, a parte il fatto che non abbia trovato l'Alfa che mi ha trasformata e non sappia controllarmi." dico arrabbiata con me stessa.

"Beh... non deve essere tanto cattivo, ti ha trasformata in una Beta." mi dice, peccato che non lo volessi.

"Hai già qualche sospetto?" mi chiede Gyl a braccia conserte.

"No, ma ci sto lavorando. Lo scoprirò, dovrà pure venire a trovarmi..." dico, ma noto subito l'espressione appena comparsa in viso a Lella, le è venuta un'idea.

"Hai detto che dovrà pure venirti a trovare... E se fosse l'amico di tua zia? Pensaci... da quando viene a cena, a colazione e a pranzo da voi?" chiede riflettendo ed elaborando qualcosa che sicuramente farà senza il mio consenso.

"Beh... dall'incidente, ma non vuol dire nulla. Non possiamo coinvolgerlo in qualcosa che forse non lo riguarda nemmeno..." le dico.

"E se lo riguardasse? Non vuoi avere occasione d'imparare a controllarti o di ucciderlo? Lo sai che sarebbe l'unica opzione per ridiventare normale." dice, è vero, per scacciare la maledizione dovrei ucciderlo.

"Ok, accetto." dico, è la mia unica speranza.

LA NOSTRA LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora