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(Gli errori fatti quando parla Gioele sono fatti apposta.)

-Emii- urlarono i mie due nipotini lanciandosi sul letto.
-Ciao piccoli- dissi abbracciando entrambi.
-Emi non mi dire che questi sono...- la interuppi
-No- risi -loro sono i mie due nipotini, Gioele e Desirè, bimbi lei è Federica la mia ragazza- dissi sorridendo.
-Ciao- dissero in coro Gioele e Desirè.
-Ciao- disse con voce ancora assonata. -Ma ieri non erano qua, o sbaglio?- chiese confusa.
-Ieri notte mentre tu dormivi sono uscito a prenderli, mio fratello ha avuto un imprevisto con il lavoro e sua moglie e via per alcuni giorni così loro staranno da me per due giorni-
-Sei propio bella- esclamò Desi.
-Si è plopio bella, è una plinsipessa- disse Gioele avvicinandosi a Fede e dandogli un bacio in guancia.
-Si, ma lei è la mia principessa- dissi spostando Gioele da Fede.
-Pelchè?- chiese
-Perché è la mia ragazza- esclamai
-E no può essele la mia?- chiese guardandomi
-No- dissi come un bambino. -lei è mia- dissi portandomi sopra il petto il mio adorato nipotino.
Sbuffò, ha preso propio tutto allo zio, molto precoce come bambino per avere solo 3 anni.
-Andiamo a fare colazione?- chiese Fede.
-Shi- esclamarono i bambini correndo via da camera.
-Vado con loro prima che mi distruggono mezza casa per riuscire a prendere il telecomando- dissi sorridendo.
-Vi raggiugno subito- disse alzandosi dal letto.
-Mi dai un bacio?- chiesi cingendogli i fianchi.
-Buongiorno amore mio- disse dandomi un bacio.
-Buongiorno piccola- dissi dandogli un altro bacio.
La lasciai in camera mentre io scesi di sotto, come sempre trovai Gioele e Desirè a litigare su chi doveva guardare la tv.
-Basta litigare- esclamai divertito. -Questa volta tocca a Desi decidere cosa guardare- dissi dolcemente.
-No è giusto, volio gualdale io la tv- disse prima di scoppiare a piangere.
-Desi tieni il telecomando- dissi passandoglielo. -Mentre tu vieni in giardino a giocare con Leon e Chanel- dissi facendogli il solletico.
-Shi- esclamò asciugandosi le lacrime.
15 minuti dopo le urla di Fede che chiamava i nostri nomi ci fece capire che la colazione era in tavola, presi in braccio Gioele dato che non si voleva più staccare dai mie cani e lo portai in bagno a lavare le mani.
-Zio Emi, dopo viene zio Cosimo a salutarci?- chiese Desi dolcemente.
È molto affezionata a Cosimo, ma io resto il loro zio preferito.
-Si, dopo lo chiamiamo, oppure andiamo alla Blocco, così incontrate anche Zio Zanna, Moh e Jacopo.- dissi sorridendo.
Sul suo visino spuntò un sorriso a trentadue denti, mi piace renderli felici anche con un semplice gesto.
-Possiamo chiamarti Zia Fede?- chiese Desi, per essere una bambina timida sta prendendo già confidenza e, questo è un bene.
-Si- disse Fede sorridendo e diventando rossa.
-Lo sai che quando Zio Emi è da solo è tliste e gli diventano gli occhi lucidi- disse Gioele shit.
-Si, come quando noi andiamo via da casa sua, siamo tristi perché non vogliamo lasciarlo solo- aggiunse Desi. Merda.
-Ma lui non è solo, io ci sono anche se non mi vedete e lui lo sa- disse teneramente
-Pelchè lo fai piangele allola?- chiese Gioele confuso.
-Piangere?- strillò non tanto a voce alta Federica.
Sgranai gli occhi, incominciai a guardarmi intorno ma sentivo lo sguardo di Federica fisso su di me. Mi alzai bruscamente da tavola e me ne andai di sopra sbattendo la porta, mi buttai a pancia in giù sul letto e incominciai a pensare a come abbiano fatto a vedermi piangere, che poi piangere è un parolone, avrò versato qualche lacrima ma mi sono sempre assicurato che fossi solo.
-Hi- disse una voce dolce sdraiandosi sopra la mia schiena.
-Hei- mormorai
-Sei arrabbiato?- chiese
-No, però non volevo lo sapessi- dissi sinceramente
-Perché?- chiese lasciandomi un bacio sul retro del collo.
-Mi vergognavo, tutto qui- dissi
-Non devi, anch'io spesso piango perché mi manchi- disse dandomi un bacio sulla schiena.
-Ma per te è diverso, tu sei femmina, puoi permetterti di piangere, io no- dissi sospirando.
-Lo sai che ti amo anche se sei così stupido- disse dolcemente.
-Anch'io- risi.
Mi girai in modo da trovarci faccia a faccia, gli lasciai teneri baci in tutto il viso, facendola ridere e giocare, e sono sicuro che tutto questo mi mancherà quando salirà su quell'aereo.

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