Epilogo.

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Erano passati ormai due anni e mezzo dal giorno in cui Federica e Emiliano si erano lasciati. Due anni e mezzo in cui nessuno dei due è stato bene, nonostante Emiliano abbia cercato più volte di mettersi in contatto con lei, ogni suo tentativo sembrava inutile, Federica non ne voleva sapere di sentirlo, la ferita era ancora aperta e anche se si ripeteva che era tutto apposto, sapeva benissimo di star mentendo a se stessa. Non era più tornata in Sardegna, ha preferito rimanere a Milano all'insaputa del suo ex, non voleva allontanarsi da Moh, che, da quando si sono conosciuti c'è sempre stato per lei.
Ma c'è stato anche per il suo migliore amico, non l'avrebbe abbandonato, per lui era come un fratello e tra fratelli ci si aiuta sempre. La situazione in cui era non era certo delle migliori, da una parte aveva Emiliano, che cercava in ogni modo di cercare Federica e lui, nonostante sapesse dov'era aveva promesso di non dire niente e, dall'altra, aveva la piccola ragazza dagli occhi azzurri che la notte soffriva ancora per quel ragazzo tatuato che gli aveva rubato il cuore, ha evitata più di una volta che Federica facesse qualche cazzata, come drogarsi, se l'avesse saputo Emiliano, probabilmente non ci avrebbe creduto, non si sarebbe aspettato dalla ragazza dolce e timida un cambiamento così evidente.

-Papà sei tliste?- chiese Davide arrampicandosi sopra le gambe di Emiliano che stava seduto sul divano.
-No amore, sono felicissimo, oggi è anche il tuo compleanno non potrei essere triste- sorrise dandogli un bacio.
-Ziooo- urlò Gioele che ormai aveva 5 anni.
-Dimmi piccolo- sorrise accarezzandogli i capelli.
-Oggi verrà zia Fede?- chiese facendo gli occhioni.
Zia Fede.
-No, non verrà neanche oggi- sospirò.
-Chi è zia Fee?- chiese Davide sorridendo.
-È una principessa- esclamò il bambino dagli occhi marroni -La principessa di zio Emi- sorrise teneramente.
-Dov'è?- chise Davide con un meraviglioso sorriso.
-Non lo so, vorrei tanto saperlo- disse lasciando un bacio nel collo del figlioletto.
-Eh zio Moh, lui viene?- chiesero i due bimbi.
-Si, lui, si- sorrise alzandosi e lasciando Giole e Davide sul divano.
Andò al piano di sopra e incominciò a cercare il telefono, appena lo trovò entrò nella chat di Federica che nonostante fosse passato tanto tempo non aveva cancellato.

Io: Ormai è passato tanto tempo, come non hai risposto ai messaggi precedenti non risponderai nemmeno a questi.

Io: Ma ti prego torna, mi manchi Fede, cazzo se mi manchi.

Io: Giole ha chiesto di te così come Davide, oggi è il suo compleanno, vorrei che tu venissi, ti prego di non avercela con mio figlio, lui non c'entra niente, se non lo vuoi fare per me fallo per Gioele.

-Moh, Moh, Moooh- urlò Federica correndo nella stanza dell'amico e buttandosi sul letto.
-Mhhh- mugulò girandosi dall'altra parte.
-Mi ha mandato un messaggio- disse quasi in sussurrò.
-Chi?- chiese con la voce impastata dal sonno.
-Emi- disse abbassando lo sguardo.
-Che ti ha detto?- chiese tirandosi su.
-Che gli manco, che oggi è il compleanno di Davide e gli piacerebbe che ci andassi, che Giole ha chiesto di me e di non avercela con il figlio- sospirò.
-Andrai?- chiese speranzoso Moh.
-Non lo so- scosse la testa.
-Verrai con me, fallo per i bambini- sorrise dolcemente.
Annuì, uscì da camera di Moh e dopo aver preso telefono e portafoglio si recò al negozio di gioccatoli più vicino, comprò una macchina telecomandata e la pista della macchinine a Davide, due scatole di lego a Gioele e la cosa della Barbie a Desire. Tornò a casa con tre bustoni più grandi di lei, appena la vide Moh scoppiò a ridere andando ad aiutarla subito dopo.

[...]

Din don.

-Ciao ragazzi entrate- li invitò la mamma di Francesca salutandoli una volta dentro.
-ZIA FEDE- urlò Giole appena la vide -Zio Emi, c'è zia Fede- urlò ancora correndo tra le braccia di Federica.
-Ciao amore- sorrise abbracciandolo, gli era mancato tanto.
Anche Davide voleva vedere Federica e, goffamente, si avvicinò alla ragazza dagli occhi azzurri sorridendo dolcemente.
-Tu devi essere Davide?- sorrise chiudendola tra le sue braccia.
-Shi, tu sei zia Fee?- chiese
-Davide- lo chiamò Emiliano dall'altra parte del salone.
Ma il piccolo bimbo non aveva intenzione di raggiungerlo, voleva prima la risposta di Federica.
-Davide, Davide, oh ecc...-
In quel momento il mondo sembrava si fosse fermato, i loro sguardi dopo due anni e mezzo si erano rincontrati, nessuno dei due osava parlare e forse non serviva neanche, i loro occhi stavano già comunicando.
-Fede- sorrise Emiliano.
-Ciao- sorrise imbarazzata.
-Papà, è lei zia Fee?- chiese di nuovo il piccolo bimbo.
-No, lei non è tua zia, lei è la persona che amo, era e sarà sempre la mia principessa- disse con un velo di tristezza.
Lasciò i regali in soggiorno e, dopo aver preso per mano Emiliano uscì in giardino, osservò per bene il ragazzo tatuato, non era cambiato quasi per niente se non per la tinta che si era fatto.
-Come stai?- chiese dopo minuti di silenzio Emiliano.
-Si va avanti, te?- chiese facendo spallucce.
-Si va avanti, per mio figlio- sorrise leggermente.
-Emi- lo richiamò Federica.
-Dimmi- chiese prendendogli la mano.
-Tu, ci soffri ancora?- chiese stringendo quella mano tatuata che tanto amava.
-Si, sempre, non ho mai smesso di pensarti- abbassò lo sguardo -Tu?- chiese.
-Si, tanto- sospirò.
-Mi dispiace, tutto questo non sarebbe dovuto succedere, ho sbagliato ma io ti amo, non ho mai smesso di amarti, ti aspetterò anche per sempre- sospirò.
-Mi aspetterei?- sorrise leggermente Federica.
-Si, ti aspetterò-
Si guardarono per una frazione di secondo finché Emiliano non decise di far combaciare le loro labbra rubandogli un bacio, che si trasformò in un bacio ricco di passione e desiderio.

Fine.

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