58.

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-Vieni con noi alla blocco?- chiese Emi prendendo in braccio Gioele e per mano Desire.
-Si- esclamai.
Presi la borsa e segui Emi fuori da casa, allacciò la cintura ai bambini e subito dopo prese posto al volonte. Ce lo vedo come padre, insomma è tanto gentile e premuroso con i suoi due nipotini e non c'è scena più bella nel vederlo sorridere in quel modo.
Arrivammo dopo una quindicina di minuti, Gioele mi saltò letteralmente adesso in stile koala nonostante lo sguardo duro che gli arrivò da parte di Emiliano, adoro quando si ingelosisce per delle minime cose.
-Ragazzi- disse Zanna appena entrammo dentro la blocco.
-Zioo- disse Desi abbracciando le gambe dell'uomo con la barba.
-Ciao principessa- disse abbassandosi e lasciandogli un bacio tra i capelli.
-Campione tu? Non mi saluti più?- chiese facendo il solletico al più piccolo.
-Ciao zio- disse dando un bacio in guancia a Zanna ma restando comunque tra le mie braccia.
Emiliano alzò gli occhi al cielo vedendo il comportamento di suo nipote, risi, vederlo "geloso" di una piccola creatura dagli occhi marroni era alquanto divertente. Nel frattempo arrivammo davanti alla porta dello studio di Lazza e, senza bussare entrammo.
-Lazzaaa- esclamò Desire correndo verso di lui.
-Principessa- disse prendendola in braccio.
Finalmente anche Gioele scese dalle mie braccia per correre  verso Jacopo, stava diventando abbastanza pesante e le braccia incominciavano a farmi male.
-Ciao ragazzi- disse sorridendo
-Hei- esclamai seguendo Emiliano sul divanetto.
-Stavi lavorando?- chiese Emi
-No, no tranquillo- sorrise
Nel frattempo in studio entrò anche Zanna che con immensa gioia si portò i due bambini in giro per il palazzo.
-Ti facevo più alta- disse Jacopo squadrandomi -Invece sei bassa- rise.
-Parla quello alto- risi incrociando le braccia al petto.
-Eh comunque le ragazze basse conquisteranno il mondo- dissi con molto convinzione
-Tu hai conquistato me- dissero in coro Emiliano e Jacopo.
-Cosa?- chiesi sconvolta
-Cosa?- chiese Emiliano duro
-Cosa?- chiese Jacopo tappandosi la bocca con le mani.
-D-devo andare- disse andando verso la porta.
-Fermati- disse con tono serio Emi.
-Ripeti quello che hai detto- si avvicinò pericolosamente a lui.
-Emi andiamo- sospirai avvicinandomi a lui.
-Oookay- disse rilassando i muscoli.
-Grazie- mormorò andando via il ragazzo più piccolo.
Emi si girò verso di me, si vedeva che era ancora arrabbiata dato la sua espressione, gli saltai addosso in stile koala e lentamente incominciai a fare il contorno delle sue labbra finché con "prepotenza" le fece combaciare con le sue.
-Dimmi che sei mia- mormorò contro le mie labbra.
-Lo sai Emi- dissi accarezzandogli il viso.
-Perfavore Fede- disse quasi supplicandomi.
-Sono tua- sussurrai contro le sue labbra.
Riprese a baciarmi, le sue mani andarono a finire sotto la mia maglietta e dopo alcuni instanti a perlustrare la zona cercò di sfilarmela.
-Fermo Emi- dissi -Non siamo a casa tua che, bhe si, possiamo farlo- dissi imbarazzata.
-Andiamo a casa allora- disse appoggiandomi in terra e prendendomi per mano.
-Eh i bambini?- chiesi confusa.
-Non si accorgeranno di niente, abbiamo tempo- disse ormai fuori dell'edificio.
Entrammo in macchina e dopo aver messo in moto sfrecciò verso casa sua, arrivammo in un batter d'occhio, scendemmo ed entrammo in casa, il tempo di chiudere la porta che mi trovai tra le braccia di Emiliano diretti al piano di sopra. Mi appoggiò sul letto, subito dopo si mise sopra di me e velocemente mi sfilò la maglietta, lasciandomi una lunga scia di baci arrivò al bordo dei mie pantaloncini, mise due dita ai lati e li sfilò lasciandomi in intimo, velocemente si spogliò anche lui rimanendo in boxer e in tutta la sua bellezza. Incominciò ad accarezzarmi la schiena finché le sue mani non trovarono il gancetto del reggiseno che slacciò facendolo scivolare a terra, dopo avermi lasciato un segno molto, troppo, evidente sulla pancia con estrema lentezza mi abbassò anche l'ultimo pezzo di stoffa che aveva addosso. Tracciando il segno dei suoi tatuaggi gli tolsi i boxer rimanendo entrambi nudi.
Si posizionò per bene tra le mie gambe e, dopo aver recuperato un preservativo dal comodino si avvicinò alla mia intimità.
-Sei pronta?- chiese accarezzandomi la guancia.
-S...si- mormorai.
-Fede guardami- disse fermandosi -Hai paura vero?- chiese dolcemente.
-Un po, ma tu continua- sorrisi.
Sorrise, con estrema lentezza entrò in me, ogni tanto si fermava per assicurarsi che stessi bene e per sussurarmi un "ti amo" tra un bacio e qualche spinta. Dopo aver finito il nostro momento di passione ed essere uscito da dentro di me, con tanta dolcezza incominciò a lasciarmi carezze sulla parte superiore del mio corpo.
-Mi è mancato fare l'amore con te- sussurrò dandomi un bacio tra i capelli.
-Anche a me- sussurrai timidamente.

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