Seconda prova:
Tema: scrivere una short story (max 5 capitoli) utilizzando uno dei due soggetti o entrambi (Kile e/o Eretria) e un oggetto ( una collana) dati.
Titolo: La Città delle Collane
Nº Parole capitolo: 1454
Nº Parole complessive: 4602Sei tu la mia città che mi spaventa quando è sera
E mi addormenta la mattina
E mi ricorda di esser tanti,
Uno solo in mezzo a tanti
Quando hai voglia di sentire
Addosso il brivido degli altri.
Perché tu sei la città
Sei sempre è sola la città che si colora quando è sera
Dentro i vicoli e sei nera e ti ricordi solo allora
Della tua vera natura ed hai bisogno un po' di me
Per sentirti meno sola
Per sentirti una città
Che resta sempre ancora accesa[Sei tu la mia città, Negramaro]
Capitolo I
08 ottobre 2015, Salonicco
" Eretria non é solo la cittadina marittima che tutti noi conosciamo. Già durante l' VIII secolo a.C. era una fiorente polis, importante quasi come Atene. Era conosciuta in tutta l'antica Grecia come la città delle collane e non solo per la fama degli artigiani e dei commercianti di Eretria, ma perché prima ancora di essere una polis, fu molto, molto, più di questa..."
Disse un uomo sulla cinquantina appena entrato nell' Aula Grande dell'Università, indicando la lavagna, sulla quale già al suo ingresso, era scritto a grandi lettere " Ἐρέτρια " .
Così il dottor professor M. Miltsakakis iniziò la sua lezione agli studenti dell'Università Aristotele di Salonicco. Nessuno dei venti ragazzi scelti emise un fiato, non ci fu neanche un "kalimera" di educazione al suo ingresso.
Era un uomo elegante, alto, con un fisico abbastanza prestante messo in risalto da una camicia di lino bianca abbottonata fino al collo ed un leggero pantalone di tessuto blu. Aveva una corposa zazzera bianca come la neve che spiccava sulla pelle abbronzata, e dei brillanti occhi marroni.
Era certamente un bell'uomo ed il tempo non aveva scalfito oltremodo il fascino dei suoi lineamenti piacevoli e mascolini. Anzi sembrava donargli, perfino più del lecito.Il dottor professor M. Miltsakakis aveva accettato da pochi anni di tenere le lezioni nel corso avanzato di storia mitologica.
Lui era un filosofo, non uno storico. La storia mitologica era per lui solo un hobby tramandatogli da generazioni e generazioni della sua famiglia.
Per alcuni suoi avi era stato addirittura un amore. E non certo un amore platonico.Forse un giorno ci avrebbe scritto un libro, pensò, giusto per non far perdere nell'oblio quella storia mitica che lo aveva fatto innamorare fin da bambino della storia mitologica.
Però oggi si sarebbe accontentato di parlarne ai suoi studenti, che attendevano le sue parole come gli uccellini appena nati attendono nel nido il verme portato con becco dal genitore.X secolo a.C., Olimpo
Era incredibile quanto l'Olimpo potesse essere saturo di dèi, semi-dèi, ninfe, muse e chi più ne ha più ne metta.
La giovane figlia di Bellerofonte, Eretria, non poteva certo lamentarsi del fatto che lì su ci fosse da annoiarsi.
Aveva come amici personaggi di tutte le provenienze, alcuni illustri ed altri meno. Da questi ultimi il padre avrebbe preferito di gran lunga che stesse lontana.
Come accade a tutti i figli, da quando esisteva solo Caos*, era proprio la compagnia che le era vietata quella che giovane dea preferiva.
Spesso si sentiva l'urlo potente di suo padre fare eco per tutto il monte Olimpo dopo che aveva compiuto qualche azione giudicata da lui poco adeguata.
Tutti conoscevano Eretria e nutrivano per lei una particolare simpatia, probabilmente perché sapevano quanto fosse difficile essere la figlia di Bellerofonte, dover crescere con due fratelli, Isandro ed Ippoloco, e per di più senza una madre.
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🦄 Raccolta O.S per concorsi 🦄
NouvellesPartecipazione al concorso fantasy di EL •Prima Prova: descrizione di un personaggio fantasy ~Occhi come radici *seconda classificata * •Seconda Prova: short story ~La città delle collane (3 capitoli) *prima classificata* Partecipazione al concor...