Prima prova
Tema: descrizione di un personaggio di genere fantastico.
Titolo: Occhi come radici
Parole: 825Occhi come radici
Correva in modo disperato nel buio assoluto, eppure sembrava non avere nessun problema a riconoscere gli spigoli e le curve del percorso tortuoso che stava seguendo, per di più ad una velocità inumana.
Sembrava un'ombra che scivolava velocissima nel buio di quello scantinato, forse lo era. O meglio, nel corso dei secoli era stato chiamato anche così.Si costrinse a fermarsi per calmarsi. Solo un attimo, pensò.
Guardandosi intorno vide uno specchio antico ed enorme posato al pavimento. Era macchiato, di quelle macchie scure che si trovano sui vecchi specchi dimenticati alla mercé dell'umidità, e portava una spaccatura che lo attraversava per tutta la diagonale. Probabilmente, per colpa di quella incrinatura era stato relegato lì sotto dal vecchio proprietario della casa, ormai deceduto.
Quello specchio lo attirava e lo allontanava allo stesso tempo, come una calamita.Erano secoli che non si guardava più allo specchio.
Lo osservò ancora per un millesimo di secondo. Poi gli tirò un calcio con forza, colpendolo esattamente nel centro, e si allontanò lasciando che l'immagine che questo avrebbe riflesso da quel momento in poi fosse per sempre un caleidoscopio dei colori cupi e polverosi che lo circondavano.
Se erano secoli che non si guardava più allo specchio c'era un motivo.Un tempo era stato molto vanitoso. Gli piaceva l'idea di saper modificare il proprio aspetto per rendersi più piacevole agli occhi della sua vittima, ma anche per rendersi più piacente per sé stesso.
Passava giorni interi davanti allo specchio con la scusa di un allenamento. In realtà cercava la combinazione perfetta che lo avrebbe potuto rendere impossibile da dimenticare a chiunque avesse mai avuto la fortuna - o sfortuna- di incontrarlo.
Cambiava sesso, e le dimensioni e la forma di questo a seconda di come si sentiva quella giornata e di chi aveva predestinato come sua vittima per quella notte. Passava da una pelle chiara e quasi diafana ad una scura e luminosa come l'onice, provando anche, ovviamente, tutte le sfumature. Lo stesso faceva con i capelli, la forma del naso, i denti, la forma delle dita, del collo, delle spalle, del ventre, del seno - quando lo utilizzava, delle gambe. Si posizionò addirittura dei nei sul volto, quando questi divennero di moda nel sedicesimo secolo.L'unica cosa che non poté mai modificare del suo aspetto erano gli occhi.
In gioventù tendeva ad assumere uno sguardo seducente socchiudendoli di proposito, per nascondere quella particolarità.
La sua iride contornava una pupilla piccolissima ed era divisa a raggiera. Ogni parte della raggiera era colorata con un colore diverso dell' arcobaleno e di tutte le sue più curiose sfumature. I colori che si potevano distinguere erano tantissimi, anche ad occhio umano ed erano così vividi da non poter essere confusi, neanche da lontano, con un unico uniforme colore.
Gli erano serviti più di tremila anni per imparare ad essere fiero di quel tratto che oggi gli sembrava fosse la sua unica prova di possedere ancora un'identità.
L'unica cosa che non poteva cambiare era anche l'unica che lo aiutava a non impazzire.
Dopo millenni senza assumere mai una forma definita, cambiando tutto di sé, anche i più piccoli particolari, si rischia di perdere perfino l'idea che si ha di sé stessi.
I suoi particolari occhi erano l'unica cosa che restava sempre lì, pronta a dimostrare a tutti quello che era, anche se ultimamente desiderava soltanto dimenticarlo.
Un figlio di satana.
Un incubo della notte.
Creato per rubare il seme nel sonno agli uomini, sotto vesti di donna, la Succube, per poi impiantarlo nel ventre accogliente di una donna a sua scelta, fecondandola sotto forma di Incubo.
Il perché del suo ruolo non lo conosceva. Il Padre glielo aveva assegnato e lui aveva sempre obbedito, senza neanche farsi troppi scrupoli.Ma gli anni erano passati ed oltre a fargli apprezzare i suoi occhi, gli avevano dato la consapevolezza di avere una predilezione sul sesso con il quale accoppiarsi.
E con quale forma farlo.
Avere una predilezione era una cosa assolutamente vietata, ovviamente.
Non aveva neanche idea di quanto fosse illecito accoppiarsi, senza alcuno scopo riproduttivo tra l'altro, sotto forma di uomo con un altro uomo.
E non aveva nessuna intenzione di scoprirlo quella notte.Ricominciò la sua corsa verso l'uomo che amava.
Consapevole che la sua fuga d'amore sarebbe durata poco, molto poco. Sperava che almeno durasse abbastanza, ma non era sicuro di poter ottenere abbastanza tempo per amarlo al cento per cento.
Accelerò.
Correva verso il suo unico desiderio. Verso l'ultimo amplesso con quell'uomo che come lui, più di lui, aveva rinunciato a tutto per quell'amore impossibile.
Correva verso l'unico uomo che lo aveva, per la prima ed unica volta, guardato dritto negli occhi e lo aveva baciato dimostrandogli così di aver accettato le sue radici oscure.
Correva verso la speranza di essere colto dalla giustizia di suo Padre quando era ormai già mano nella mano, su un letto sfatto, con l'uomo che lo aveva reso felice per la prima volta in più di tremila anni.
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🦄 Raccolta O.S per concorsi 🦄
Storie breviPartecipazione al concorso fantasy di EL •Prima Prova: descrizione di un personaggio fantasy ~Occhi come radici *seconda classificata * •Seconda Prova: short story ~La città delle collane (3 capitoli) *prima classificata* Partecipazione al concor...