Capitolo 4

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                                                          Capitolo 4

Mi svegliai poco prima delle sei. Mia dormiva tranquillamente.. non si svegliò per scattare delle foto, ma credo che adesso non gliene freghi nulla. Oggi aveva il suo giorno settimanale libero dal lavoro, ma io dovevo andare. Decisi comunque di prepararle la colazione: scaldai del latte, aggiungendo un'po di caffè... amava bere il latte così. Uscì dalla credenza i biscotti alla vaniglia, e dal frigorifero, un succo di frutta ai frutti rossi.

Poggiai tutto su una tovaglia a righe gialle e rosse, e al centro misi i due vasetti contenenti la piccola pianta grassa, e il gelsomino. Su un foglietto scrissi "per ricambiare" e lo appoggiai al gelsomino, in modo che lo leggesse.

Violando un pochino la sua privacy, sbirciai nella stanza degli ospiti dove Mia dormiva: era poggiata sul lato destro, occhi chiusi e un viso sereno. Indossava dei pantaloncini davvero, davvero corti, e una magliettina poco più stretta sui fianchi. Risi senza accorgermene.. era davvero bella. Ogni piccola ruga, era al posto giusto, e la sua carnagione era perfetta.. ne troppo chiara, ne troppo scura. I capelli che arrivano sulle spalle ondeggianti di un biondo cenere, erano meraviglia. Non riuscivo a immaginarla in mano d'altri. Era la mia persona, e doveva restare tale.

Mi preparai in fretta, ero rimasto davvero troppo a fissarla, si erano fatte le dieci, e tra quindici minuti avrei avuto i miei primi clienti. Scelsi un jeans scuro e mocassini color carne, che s'abbinavano alla camicia.

Prima di uscire diedi un bacio in fronte a Mia, che si rigirò su se stessa quasi infastidita, stavo impazzendo. Era spettacolo.

Misi 10 minuti per arrivare allo studio, e la mia segretaria mi informò dell'arrivo dei primi clienti. Entrai e si alzarono tre colleghi per salutarmi. I tre erano abbastanza preoccupati, e credetti subito, che la cosa non si sarebbe risolta subito...

- Vede, noi gestiamo una società. La "GSD industry"... ci occupiamo di spedizioni, e controlli: spostamenti di grandi carichi, dogane agli aereoporti, sono per maggior parte, controllate da noi. Da pochi anni ci occupiamo di spostamenti privati... – si fermò e guardò il collega più alto, seduto accanto la sua sinistra. E riprese...

- Un cliente rivoltosi appunto per uno di questi spostamenti privati, chiedeva di spedire una grossa somma di denaro, all'estero. Non ci siamo preoccupati molto, e abbiamo spedito il denaro. Ma vede... il denaro è scomparso. Crediamo sia stato qualcuno degli operatori sparsi in tutta america, dato che non si è avvistato alcun furto, e i pacchi sono in mano dei soli nostri operatori, senza ombra di dubbio, ovviamente. L'accusa della sparizione è andata tutta su noi, i proprietari della società. Si tratta di milioni, e la nostra assicurazione non basta per coprire quella somma. Parliamo di quarantatrè milioni, e noi riserviamo di soli sei o sette milioni d'assicurazione. Credo non ci sia un grande paragone. –

- Rimango dell'opinione che dovremmo prima ingaggiare un investigatore.- sbuffò quello alla sua sinistra.

- Beh... in effetti non capisco che siate venuti a fare da me.- risposi.

- Oh, ehm.. davvero da un investigatore dice?-

- Se scegliete quello buono, ricaverete presto delle informazioni, indizi. E appena sospetterete soltanto di qualcuno, sarò pronto a servirvi signori.-

- Bene. Grazie mille, potrei avere il suo numero?- chiese goffamente

- Ecco , prenda pure. –

- Grazie ancora, le avremo avere novità.-

Oh che gente.

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