Capitolo 1. ♡

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Sono cresciuto a Cinisello Balsamo, da una famiglia disagiata ma con tanta voglia cambiarla.
La povertà è alla base di tutto , mia madre si dispera continuamente perché non riesce a pagare nemmeno l'affitto di casa e rischiamo di essere sfrattati e rimanere senza un tetto.
Ha sempre voluto regalarmi una vita migliore ma non ne ha mai avuto la possibilità.
Da piccolo vedevo molti miei amici con dei giochi decisamente migliori dei miei.. Anche se in realtà ciò che avevo io era ben poco, nessuno mi accettava a parte quei pochi ragazzetti che vivevano nella mia stessa situazione.
Da adolescente vedevo gli altri girare per le strade di Cinisello con le moto e BMW, mentre io avevo soltanto una bicicletta mezza scassata che a stento riusciva a resistere.
Vedevo la gente svoltare, cambiare, essere sicuramente migliore di me.
Ho un sogno, vendicarmi contro quei figli di puttana che per anni interi mi hanno sempre snobbato solamente perché non sono ricco, e continuano a farlo.
Sono sempre stato un ''ragazzo di strada'', mia madre oltre a disperarsi per la povertà sta male anche per me, non ho mai smesso di spacciare droga e utilizzarla come se niente fosse, ma io l'ho sempre fatto per cercare di guadagnare e anche perché assumerla mi fa stare meglio.
Qualche volta sono stato picchiato bruscamente perché spesso acquistando la droga non pago, sono stato anche minacciato parecchie volte e ho rischiato di essere ucciso.
Tutto quello che voglio è essere accettato.
Vedo mamma piangere ogni santo giorno e un padre totalmente assente.
Ogni tanto provo a buttare giù qualche rima visto che sto iniziando ad appassionarmi al rap, e qui a Milano il rap sta diventando una cosa comune.
Mi ritrovo ad affrontare delle battaglie rap con ragazzi che sono palesemente più esperti di me.
Voglio iniziare una vera e propria carriera, non mi lascio abbattere dai loro insulti del tipo 《Tanto non arriverai mai ai miei livelli!》 Ho sempre cercato di migliorare, mi alleno anche in casa, da solo, butto giù qualche rima cercando delle basi su internet.
Non ho mai pensato di arrendermi, voglio diventare un rapper a tutti i costi.
Molta gente mi ha sfidato in freestyle, ma la sfida che mi ha colpito di più è stata con un ragazzino che ho sempre conosciuto sin da piccolo ma ho sempre provato odio per lui.
Il nostro è un odio verso l'apparenza, a quanto pare prova la stessa cosa anche lui, il suo nome d'arte è Vegas Jones.
In quel freestyle ho messo tutto il mio impegno, volevo far vedere a quel coglione che a Cinisello comanda solo Sfera Ebbasta.
Nelle mie rime lo insultai pesantemente, lui fece lo stesso.
Non finì molto bene, perché ci picchiammo come se non ci fosse un domani.
La polizia ci vide da lontano e decise di intervenire..
《Diventerò qualcuno, mentre tu continuerai ad essere nessuno.》 Mi urlò mentre un carabiniere lo teneva per un braccio.
《Vedremo chi arriverà in alto!》 Risposi lanciando un'occhiata di minaccia per poi scappare dalle guardie.
Vedevo i lampeggianti seguirmi, iniziai a scappare velocemente con la mia bici e mi rifugiai dentro ad un campo di calcio abbandonato da un paio di anni, iniziai a rollare una canna e fumare, assicurandomi di essere al sicuro da tutto e da tutti.
Dopo circa mezz'ora tornai a casa.
《Dove sei stato? A combinare uno dei tuoi soliti guai?》Mi chiede mia madre quasi sicura
《Sono abbastanza grande per essere rimproverato da te, non credi?》 Rispondo poggiando il pacco di sigarette sul tavolo insieme a quei pochi spiccioli che avevo in tasca e le chiavi di casa.
《Ho saputo che c'è stata una rissa qui a Cinisello e sono sicura che tu c'entri qualcosa!》Continua ormai priva di forze.
Sbuffo lasciandola lì senza una risposta, lei mi conosce alla perfezione ma odio quando mi rimprovera come se fossi ancora un bambino.
Salgo in camera mia, lì dove non faccio altro che ascoltare delle basi e pensare a qualche rima, oggi ho molta ispirazione.
Non ho mai provato a mettere insieme tutte le mie rime e formare una canzone.
Ripensando a ciò che mi è successo poco fa mi viene in mente una rima:
''Da bambino giocavamo a guardie e ladri mentre ora dalle guardie ci scappiamo veramente''
Si, mi piace, potrebbe andare.
''Da bambino sulla bici andavo senza mani, da grande nella vita vado senza piani.. Più cresco io più crescono i guai....''
Un'altra rima che mi rappresenta.
''Mamma vorrebbe vedermi in TV ma non al TG''
Ecco un'altra verità.
Continuo a scrivere ed avere sempre più ispirazione, ogni rima che completo mi da sempre più la carica per continuare.. E' come se la mia mano non vuole più smettere di scrivere.
Cerco di fare qualche prova, do un tono alle mie rime anche se non ancora in ordine e poi scelgo una base adatta... Mi piace.
Ma cerco comunque di migliorare tutto, c'è sempre qualcosa che non va e di certo devo capirlo da solo.
Per un momento mi proietto verso il futuro, immagino me sopra un palco, con tanta gente che canta i miei pezzi insieme a me.
Non so con certezza se ci riuscirò ma ho promesso a me stesso e soprattutto a quel figlio di puttana che riuscirò a diventare qualcuno.. Non voglio arrendermi e voglio lottare fino alla fine.
La mia vita continua così.. Ogni giorno lo trascorro a spacciare, scrivere pezzi, vedere mia madre sclerare e stare male per me, ascoltare basi, litigare con chiunque, cercare di rubare motorini.
Spesse volte incontro Vegas in giro e non mancano mai gli sguardi di minaccia che hanno un solo ed unico significato, ovvero ''Ci riuscirò io, e non tu''.
.............
Mentre sono totalmente rilassato sul mio letto e avvolto dai pensieri il mio cellulare squilla, la chiamata è anonima, solitamente non rispondo ma questa volta decido di rispondere.
《Ti ricordo che devi ancora pagare il debito, l'attesa sta per terminare》La voce non mi è familiare ma é sicuramente uno dei ragazzi che lavorano per Wallace, ho comprato droga da lui e non ho pagato.
《Dove cazzo li prendo i soldi?》Rispondo seriamente.
《Oggi alle 15.00 davanti ai campetti abbandonati...Con i soldi!》Risponde sempre più convinto.
Riattacco la chiamata, non so come pagare il debito.
L'unica cosa che posso fare é cercare di derubare una banca.
Chiamo Daniel, l'unico che può darmi una mano con le rapine.
In poco tempo mi raggiunge con dei passamontagna e alcune pistole..
Per essere più sicuri derubiamo una banca chiusa.
《Sicuro che non ci sgamano?》Chiedo prima di indossare il passamontagna
《Sai che non mi sono mai fatto sgamare》Risponde quasi spingendomi dentro la sua auto.
Arrivati davanti la banca ci assicuriamo di avere via libera e ci fiondiamo dentro rompendo in mille pezzi un vetro.
Riusciamo a prendere tutto ciò che troviamo e scappare via...Le sirene inondano Cinisello ma riusciamo a nasconderci per bene, sperando di non essere riconosciuti attraverso le telecamere di sorveglianza.
Concedo a Daniel di prendere alcuni soldi per ringraziarlo del suo aiuto, il resto lo conservo in tasca.
Torno a casa, mia madre piange sul divano davanti al TG, una classica scena..
《Che é successo stavolta?》 Fingo di non sapere nulla.
《Hanno rapinato una banca..Tu non ne sai nulla vero?》Chiede guardandomi negli occhi ma anche i miei occhi sono capaci di mentire
《Non sono stato io》Cerco di convincerla a dovere.
《Lo spero...Ti ho preparato il pranzo》Mi dice indicandomi un piatto sul tavolo.
Guardo l'orario e sono quasi le 15.00, mangio velocemente e mi chiudo in bagno.
Mi spoglio, faccio una doccia veloce, indosso i boxe, dei jeans ed una felpa nera.
Vado poi in cortile, prendo la bici e mi dirigo verso i campetti abbandonati.
Quando arrivo, noto una BMW in lontananza, sono sicuramente loro.
Mi avvicino sempre di più e noto che ho ragione.
C'è Wallace poggiato sullo sportello dell'auto, due ragazzi accanto a lui, un altro dentro la macchina e poi si intravede un volto femminile..Non si capisce tanto bene ma pare che abbia le mani legate e la bocca coperta...
Mi soffermo a guardare per capire meglio ma subito dopo Wallace si posiziona davanti a me impedendomi di poter vedere ancora.
《I soldi?》 Mi chiede puntandomi una pistola dritta in fronte.
《Sono qui》Rispondo mentre li estraggo dalla tasta per poi darli a lui.
《Questa è l'ultima volta che ti concedo debiti》Mi urla tirandomi un pugno sul naso..Subito dopo sale in auto insieme agli altri e va via..
Dal finestrino rivedo la ragazza, che inizia a fissarmi, ma smetto di vederla quando la BMW parte.
Torno a casa in bici e con il naso dolorante, ovviamente cerco di non far notare nulla a mia madre.
Mentre cerco delle basi musicali nuove arriva una notifica di MySpace, apro l'applicazione in realtà è un messaggio.
Da Charlie Charles:
''Minchia frà spacchi un botto, ti voglio mandare le basi''
Controllo distrattamente il suo profilo, non lo conosco, ma all'apparenza non mi sembra per niente in grado di collaborare con me.
Decido di rispondere:
A Charlie Charles:
''No.''

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