Capitolo 23. ♡

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Durante i primi mesi la vita di nostra figlia non è stata tutta rose e fiori, a circa 5 mesi ha iniziato ad avere dei problemi alla respirazione e ha dovuto subire alcuni controlli e interventi che per fortuna hanno risolto del tutto la situazione.
Ogni giorno piangevo perché avevo paura di perderla, c'era Gionata che come al solito cercava di trasmettermi la sua forza anche se in realtà ne aveva bisogno anche lui.
Ha sempre cercato di nascondere i suoi sentimenti deboli, voleva farmi sempre sentire protetta in ogni momento e voleva fare sentire protetta anche la bambina.
Non abbiamo mai smesso di darle attenzioni e vederla sorridere era la cosa più bella del mondo.
La nostra famiglia felice era tutto per me, non desideravo altro perché avevo già tutto quello di cui avevo bisogno.
Adesso, a distanza di qualche anno, anche se mi ritrovo da sola a dover crescere una bambina non scorderò mai il passato.
Ho sempre in mente quella scena che ho vissuto in prima persona con i miei occhi...
Vedere morire la persona che ami sotto i propri occhi è veramente straziante.
Ricordo che in quel momento il mio cuore aveva smesso di funzionare, il mio cervello era il tilt e a stento riuscivo a capire cosa stesse succedendo.
Di istinto ho iniziato a correre verso di lui fregandomene delle altre auto veloci come se ci fosse una gara in corso.
Ricordo che disperata mi sono inginocchiata davanti a lui, con la vista appannata dalle lacrime che ormai avevano completamente il viso, ho iniziato ad urlare mentre sempre più persone si avvicinavano attorno a noi.
Ricordo che Paolo faceva di tutto per farmi allontanare da lì ma era impossibile riuscirci.
Poi l'ambulanza, ho ancora quel suono in testa...
Gli schiamazzi delle persone, la paura che si era diffusa in quel momento, c'era del sangue per terra..
Mi sentivo morta dentro, mi sentivo da sola contro il mondo.
Perché non potevo essere felice anche io come tutti gli altri?
Gli ho insegnato ad amare, ad essere sempre se stesso in ogni occasione, a non lasciarsi mai nulla dietro le spalle  e a fare sempre di meglio.
Ci siamo sempre protetti a vicenda, niente e nessuno è mai riuscito a sconfiggere il nostro amore.
Non ho mai permesso a nessuna di portalo via da me e lui non ha mai permesso a nessuno di prendersi l'unica donna della sua vita a parte la madre.
La notte dormo con Sabrina accanto, mi aiuta a sentirmi meno sola.
E piango di nascosto ogni volta che mi chiede 《Quando torna papà da lavoro? Mi manca》
E io rispondo con la voce tremante 《Tornerà presto dalla Spagna, quando terminerà il lavoro lì》

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