Capitolo 4

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La notte è così lunga che sembri passi un' eternità tra un' ora e l'altra. Senza lui mi sento persa... Come una delle tante e insignificanti gocce in un oceano vuoto di emozioni. Sono le 4:00 di mattina e decido di prendere l' mp3 per ascoltare quel genere di musica che sia più forte dei pensieri stessi. Parte una canzone dei Twentyone Pilots (Heathens), quella sì che ti distrae, ti fa dimenticare. Sopra le note dell'ultimo ritornello mi addormento, esaurita da tutti quei pensieri asfissianti su Damon, quell' incubo di ragazzo. 

Sono le 7:00

Qualsiasi cosa mi sembra più spenta; i colori sono meno sgargianti, il contorno meno definito... La situazione peggiora ogni minuto di più.  

Mi alzo dal mio letto, completamente "distrutto",guardo il mio riflesso allo specchio: il mascara è colato e sembro un pagliaccio a cui è stato dato un pugno in faccia, non ho un bell'aspetto insomma. Mi do una ripulita e mi sistemo i capelli con una coda. Per tutta la casa si sente il rumore  della pancetta sfrigolare nella padella: è mamma. Stranamente questa solita routine mi fa bene. Di corsa supero ogni gradino della scala e arrivo, col fiatone, in cucina.

"Pancetta vero?"-chiedo cercando di sorridere.

"Tesoro, hai un udito supersonico!"-ridacchia.

"Quando si tratta di cibo sono molto attenta."

Devo ammettere che quella pancetta era ottima, ripensandoci mi viene quasi l' acquolina. Dopo essermi preparata accuratamente esco di casa. Stef è con la sua macchina di fronte casa, ha un' aspetto da spaccone (accentuata dagli occhiali e dalla giacca di pelle marrone.)

"Ciao tipo tosto!"-gli urlo tentando di sembrare normale.

"Ma ci conosciamo? Non ho mai visto una ragazza bella quanto te!"- risponde in maniera alquanto sarcastica.

"Smettila Stef! Lo sai che non è vero."-gli lancio un'occhiataccia e un colpetto sulla spalla.

"Come dici tu. Forza sali in macchina che si va a scuola."

All' ingresso percepisco un blocco allo stomaco; e se incontrassi lui? Che scuse cercherebbe di rifilarmi? Oppure non se ne importerebbe proprio? La risposta a tutti questi interrogativi è da scoprire soltanto col tempo. Come un razzo cerco la classe di storia che non ricordo più dove fosse e mi scontro con qualcuno: Damon. Inizialmente non mi ero accorta fosse lui, il quale mi aiutò a prendere i libri caduti a terra. Appena alzo lo sguardo i miei occhi incontrano i suoi, blu oceano, e per un attimo sono tentata dal chiedergli spiegazioni ma poi ci ripenso.

"Tu"-le uniche parole che dissi.

"Io."-abbassa lo sguardo quasi in segno di dispiacere.

Non rimango un secondo di più con quell'ammasso di muscoli. Cerco di scappare da quella situazione ma mi afferra il braccio. Quella mano ruvida, troppi ricordi insorgono. 

"Valerie, almeno fammi spiegare!"

"Cosa dovresti spiegarmi? Tutta la nostra relazione è stata una bugia, ti ho visto con Alaric e quella Elena."-dico con tono arrabbiato e al tempo stesso deluso.

"Quel video riprende la parte finale dell nostra conversazione ed Elena è mia cugina."

"Mi stai dicendo che hai fatto sesso con tua cugina?! Non sono così stupida."

"Noi cosa?! Io non ho mai fatto quello con lei! Eravamo andati a prendere del materiale scolastico dallo sgabuzzino che era in alto, su uno scaffale che ci cade addosso. Quei versi erano lamenti di dolore."-ha spiegato.

"Capisco. Questo non vuol dire che tu non mi abbia mentito; tu e Alaric. Mi ha fatto vedere tutto Stef."

"Ha ripreso lui la scena oppure gli è stato inviato?"

"Non lo so."- ho un' aria piuttosto intontita.

"Se non è stato lui, qualcuno cerca di dividerci."- mi spiega con voce preoccupata.

"Per me già lo siamo. Me ne devo andare. Ciao"

Lo lascio in mezzo al corridoio, spiazzato dalle mie parole. Arrivo giusto in tempo in classe, alla fine della seconda campanella.

Per il resto della giornata non faccio altro che pensare alla nostra conversazione. Chi potrebbe mai volermi tanto male? Non conosco nessuno di così malvagio. 

Alla fine delle lezioni esco da quell' inferno di liceo; ad spettarmi c'è il solito Stef e la sua solita aria da gangster. Mi accompagna a casa rimpilzandomi di storie su cosa aveva fatto oggi. Con un falso sorriso lo saluto e me ne vado dritta in camera. L' unica cosa che volevo fare, stranamente, erano i compiti. Non voglio avventurarmi nei pensieri di stamattina. Verso le 7 finisco di studiare e riprendo in mano il telefono: mi è arrivato un messaggio. E' da parte di... DAMON!? Che cosa vuole adesso? Ci siamo chiariti. 

Apro la notifica e quello che leggo mi fa piangere.

 //ANGOLO AUTRICE\\

Ragazzi sono tornata! vi ringrazio molto per le visualizzazioni! lasciate tanti voti, mi raccomando :) un saluto!

My heart is on fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora