<Margo concentrati> l'allenatore mi sta riprendendo per la decima volta, sono distratta ed è evidente che vorrei essere altrove. dopo due ore di allenamento esco dalla palestra e digito il numero di Jason, risponde dopo due squilli e la sua voce è la cosa più bella di tutta la giornata. parliamo per una mezz'ora circa e poi attacco, torno a casa e non c'è nessuno. trovo sul tavolo della cucina un biglietto scritto con la calligrafia di mio padre: "alle otto prepara l'acqua per la pasta". mamma lavora quindi presumo che ci saranno solo mia sorella e mio padre con me.
decido di fare una doccia ma mentre salgo le scale per andare in bagno il campanello mi distrae, <chi è?> <Samuel> apro la porta e il mio migliore amico entra in casa lanciando lo zaino sul divano. <ciao eh> <piccola domani saltiamo scuola e andiamo da tuo cugino, ho già parlato con i tuoi genitori.> <cosa? no, non se ne parla nemmeno.> <perché?> <non ho fatto i biglietti e mercoledì ho il compito di letteratura.> apre una tasca dello zaino ed estrae due biglietti del regionale. <la professoressa è malata, dove eri oggi quando il professore di arte lo diceva?> sorrido e lo abbraccio, <ti fermi a cena?> <mhh sì, avviso mia madre> vado in cucina e scrivo a mio padre che si ferma pure Samuel. <Margo> <dimmi> <partiamo alle sei domani> spalanco gli occhi e mi giro verso di lui, <stai scherzando vero?> <no bambina, alle sei meno dieci passo a prenderti.> sbuffo e accetto, poi torno a cucinare.
la serata è passata in fretta e sono già le 23:30, sto preparando lo zaino per domani e sono davvero felice. non vedo mio cugino da settembre e devo dire che mi manca parecchio anche se lo sento ogni giorno. sollevo lo sguardo e vedo sul muro le foto con Jason, nella prima ci stiamo baciando, nella seconda lui sorride e io gli bacio la guancia: è fottutamente stupendo. poi ce ne sono delle altre, una ritrae il nostro primo abbraccio ed è la mia preferita. nella stanza entra mia madre e mi sorride, <siete bellissimi tesoro> le sorrido e la abbraccio. appoggia molto la nostra relazione nonostante non sappia la verità, dovrei dirle come stanno realmente le cose ma ho paura che non mi permetterebbe più di vederlo ed è l'ultima cosa che voglio. <ti manca vero?> annuisco e per non piangere cambio discorso. <domani vado a Venezia con Samuel, da Kevin.> <lo so tesoro, Samuel ha detto che vi fermate fino a giovedì quindi è meglio che tu prenda qualche felpa e qualche maglietta di ricambio.> <davvero? ci fermiamo fino a giovedì?> annuisce e sorride, <okay preparo i vestiti> <ti lascio sola, buonanotte tesoro> <notte mamma> esce dalla stanza e chiude la porta. apro l'armadio e cerco un paio di jeans neri strappati e la felpa grigia di Starbucks, una maglietta anch'essa grigia con cui partire e le Vans nere. poi prendo lo zaino e ci metto la felpa bianca di Jason, i leggins neri e due magliette nere semplicissime.
è 00:58 e ho appena finito di fare la doccia e preparare le cose per partire, prendo il cellulare e scrivo un messaggio a Jason.
da: Margo
buonanotte patato.
da: Jason
notte patatina.
sorrido, blocco lo schermo dopo aver impostato la sveglia e mi copro, dopo qualche minuto mi addormento.
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impossible.
Teen Fictionma siamo troppo per amarci e due cannibali finiranno sempre per sbranarsi.