-15-

5 1 0
                                    

di nuovo l'altoparlante annuncia la prossima fermata, Brescia. sono agitatissima e in questo momento l'unica cosa che voglio è scendere ed abbracciarlo, è da un mese che non lo vedo e mi manca da morire. ci sentiamo più o meno ogni giorno ma mi manca ugualmente tantissimo, mi fa salire l'invidia sapere che ci sono coppie che si vedono ogni settimana e io e lui per vederci qualche giorno abbiamo bisogno di organizzarci dieci giorni prima. il treno si ferma ed io mi alzo, faccio per prendere lo zaino ma Samuel mi blocca, <vai, ci pensiamo noi.> sorrido e scendo rapidamente dal treno. mi guardo intorno e lo vedo. sorrido e sento le lacrime che minacciano di uscire, le caccio indietro e corro verso di lui. appena mi vede mi stringe a se e mi bacia, mi mancava tutto questo.

dopo essere restati appiccicati per circa cinque minuti, Lucia, Samuel e Kevin ci sono venuti incontro. anche mentre si salutavano Jason mi teneva la mano e appena poteva mi tirava a se e mi baciava. Lucia lo stava conoscendo solo ora, dopo che gli avevo parlato di lui per mesi e, a quanto pare, ha fatto una buona impressione.

sistemiamo le cose in hotel, la camera è quadrupla e sta volta Samuel e Kevin non saranno costretti a dormire nello stesso letto. Lucia va a fare una doccia e io metto una cuffietta passando l'altra a Jason, lascio partite una canzone di LowLow ottenendo una smorfia da parte sua. <perché ascolti musica così di merda amore?> Jason detesta la musica che sento, pure in questo si nota la differenza d'età. mi leva la cuffietta e spegne la musica, inizia a baciarmi piano e Samuel comincia a tossire. <cazzo, lo so che non vi vedete da un mese e che vuoi fartela, ma ti prego non mentre sono presente.> Lucia scoppia a ridere uscendo dal bagno e io arrossisco, ho il maledetto vizio di arrossire ogni volta che si parla di questo tipo di argomenti o quando mi fanno un compimento. Jason torna a baciarmi e Samuel propone agli altri di lasciarci soli e uscire. continua a baciarmi il collo lasciando qualche livido, poi mi leva la maglietta e inizia a lasciare dei succhiotti sul mio seno, sorrido e lo guardo. alza per un momento gli occhi e torna su di me baciandomi, poi... bussano alla porta. <ma vaffanculo dio!> grida facendomi scoppiare a ridere, rimetto la maglietta e la felpa e mi alzo per aprire. <scusate, avevo scordato il telefono> dice Samuel sorridendo, rido di più e faccio entrare tutti e tre, <sei un coglione dio santo, giuro che te la faccio pagare!> dice di nuovo Jason guardando Samuel, quest'ultimo gli lancia un cuscino e poi viene ad abbracciarmi. <scusa, ma adoro vederlo incazzato.> mi sussurra all'orecchio e io scoppio a ridere ricambiando l'abbraccio, <però devi dirmi come hai fatto ed entrare proprio in quel momento.> dico ancora ridendo e lui mi strizza l'occhio aggiungendo: <io arrivo sempre al momento giusto.>.

impossible.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora