Capitolo quattro

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Siamo nella sala da pranzo, la sala è grande quanto un campo da Calcio.

Al centro, su un rialzamento, è situato il tavolo dell'Alpha, accanto a lui, sulla sua destra, c'è un posto vuoto, destinato a me.

Sulla sua sinistra invece, siede il suo Beta ed accanto a Lui la Sua Compagna.

Nel resto del Tavolo siedono gli Anziani, cioè i componenti più vecchi dei branchi.

Io, invece, sono seduta accanto a Giorgia, in uno dei tavoli sulla destra dell'Alpha.

Accanto a me, siede la versione dei poveri di Luke Hemmings, uno stra-figo dai capelli biondo cenere e dagli occhi azzurri.

Vi giuro, i suoi tratti somatici sono quasi uguali a quelli di Luke Hemmings.

Comunque, il suo nome è Larry, perfetto, lui si che è un uomo da sposare.

Certo, nessuno riesce a battere Samuel Odiar in bellezza. Nonostante quel grande stronzo si sta limonando una bionda tinta in questo momento non degnandomi di uno sguardo. In questo gioco si più giocare in due Odiar.

Mi giro verso Larry e gli lancio uno sguardo carico di malizia.

« Hey Larry, che né dici di venire nella casa che mi è stata assegnata dopo la cena? »

Lui ricambia con un occhiata maliziosa.

« Ovvio Tesoro. »

Larry è unico, a marcato quel 'Tesoro' in modo poco etero persino per un Gay.

Non resisto più e scoppio in una grande e grossa risata che attira tutta l'attenzione dei presenti in sala, specialmente quella di Samuel.

Capitemi, di solito non Flirto con delle persone che conosco da tanto tempo, di solito i miei Flirt riguardano delle persone che non conosco affatto. Ma con Larry è diverso.

Lo conosco da quando era un cucciolo i Licantropo appena nato, infatti, sua madre, Lexy, una mia grande amica, ebbe delle complicazioni durate la gravidanza e fui io a far nascere Larry.

Inoltre so' che è Gay, come suo padre, già, è una faccenda molto complicata, il padre di Larry, William ha concepito Larry quando era ubriaco con Lexy.

Certo William non glia ha mai fatto mancare nulla, nemmeno una madre, e quando ha trovato il suo compagno Lexy né è stata molto felice.

Una brutta sensazione si appropria della mia mente, un ricordo pressoché recente si proietta nella mia mente.

È un ricordo doloroso che riguarda ciò che è accaduto circa tre mesi fa.

Prima che possa superare la sottile linea di follia che la mia mente aveva creato, qualcuno mi scuote.

Alzo lo sguardo e regalo un sorriso a Larry.

« Va tutto bene Lilith? »

« Mh si tranquillo. »

Ometto la parte della cattiva sensazione, non credo gli importi, ed in ogni caso credo che brutta sensazione riguardi quella troia che sta succhiando la faccia a Samuel.

Ignorala Lilith, non né vale la pena.

Davvero Samuel? Ti diverti con una puttana trovata a caso? Va bene, fai come vuoi, tanto quella puttana non sarà mai alla mia altezza.

Andiamo nemmeno Deborah Mills  invitetebbe una puttana come lei alle sue feste, e vi giuro,  le feste di Deborah sono aperte a qualsiasi persona.

Guardo Larry.

« Hai notizie di Deborah? »

Lui scuote la testa, strano, di solito dopo aver dato qualche super festa con così tanti alcoolici da dover aspettare due giorni prima che il post-sbornia passi, si mette subito all'opera per organizzare un'altra festa.

Poi il suo sguardo si illumina, inquietante.

« Marco mi aveva detto che stava organizzano qualcosa di nuovo, di grande, di pericoloso ma dannatamente divertente. O qualcosa di simile. »

Poggio la mia testa sulla sua spalla, no ti prego.

« Larry, l'ultima volta che ha detto qualcosa di simile ci siamo ritrovati con delle tigri che ci passavano a due centimetri, per non parlare che alla fine la casa a preso fuoco! Si può scordare che io rischi il mio immortale Culo per lei. »

Lui comincia a ridere, okay, mi sento un tantinello  osservata, mi guardo intorno, scoprendo che almeno metà Branco alterna lo sguardo tra me ed un Samuel che sta trucidando Me e Larry con uno sguardo, mentre l'altra metà alterna lo sguardo tra Me e Larry.

Impiccioni.

« Devo dire, però, che le sue feste erano mitiche, soprattutto quando arrivavano le spogliarelliste e Kevin faceva il cretino. »

Già, Kevin, lui si che riesce a trattarmi bene, quanto vorrei che fosse lui il Mio Compagno e non quel deficiente che ora mi sta fulminando con lo sguardo.

Va bene, è il momento più divertente di questo gioco.

« Sai Larry- »

Sussurro al suo orecchio, certo sto sussurrando, ma so' per certa che tutta la sala sta ascoltando la nostra conversazione.

« Ho intenzione  di andare a casa di Kevin in questi giorni, ma prima devo passare a prendere Thomas e la sua Compagna, Isabel, così le possiamo dare il benvenuto nella nostra Famiglia, tu verrai vero? »

Lui annuisce.

« Solo perché ti voglio tanto bene. »

Lo guardo malissimo mentre lui cerca di trattenere un sorriso.

« Stronzo, dillo che mi vuoi solo sputtanare davanti a tutta la famiglia! »

Comincio a dargli dei pugni, leggeri, sulla sua spalla mentre lui se la ride apertamente.

Poi le sue mani vanno a chiudersi attorno ad i miei polsi.

Proprio in quel momento un ringhio potente squarcia il silenzio che si era creato nella Sala.

So' benissimo a chi appartiene tale ringhio, solo un coglione come lui si può comportare così, Samuel.

« Ora Basta! Né ho avuto abbastanza, alza il tuo Culo e portalo qui! Subito è un ordine! »

Sappiamo tutti che sta parlando con me, e mentre Larry mi fa l'occhiolino e mi lascia andare i polsi.

Mi volto e lancio un'occhiataccia a Samuel.

« Scherzi vero? Io non prendo ordini da un'Idiota! Specialmente se quell'idiota è anche un deficiente come te! Io non vado da nessuna parte se non a casa mia! »

I suoi occhi si tingono di rosso, e no caro, non fare l'arrabbiato che io ti spacco il culo eh.

Sento i miei occhi cambiare colere così come i miei capelli e tutto finisce nella merda totale.

Tutta colpa di quell'idiota.

Τhε Ροssεssiνε Αηd Βιοοdτhirsτγ Αιρhα Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora