Capitolo 3: Cena al Castello

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Il messaggio ci lasciò un po sbigottiti, non tanto per l'offerta della cena che era anche piuttosto gradita visto il disagio delle camere, ma il VI ATTENDO CON TREPIDAZIONE, suonava strano.
Per carità era davvero gentile da parte del proprietario dell'hotel occuparsi dei suoi ospiti in questo modo però...non so gli altri sono decisamente tranquilli, saranno solo pensieri dettati dalla stanchezza.
Fabio invece era silenzioso, fumava in maniera nervosa, aveva già quasi finito un pacchetto di sigarette da quando eravamo arrivati.
Sembrava non riuscisse a rilassarsi, forse la cena lo aiuterà a calmarsi.
Visto che era ancora presto per cenare decidemmo di andare a fare un giro nella famosa pineta di Cervia.
La pineta è una striscia alberata che divide il paese dalla spiaggia ed ha come un micro clima tutto suo, mi spiego meglio: se il clima è caldo l'interno della pineta rimane fresco, se il clima è freddo invece li rimane più mite e piacevole.
La passeggiata fu divertnte, abbiamo riso tanto per i motivi più stupidi, i presupposti per una buona amicizia c'erano tutti.
L'Hotel era illuminato a giorno, sembrava quasi emanasse una luce propria, e sull'uscio c'era qualcuno che ci stava aspettando.
Era un uomo di circa quarant'anni, abbastanza alto, in giacca e cravatta, con un sorriso che gli occupava tutta la faccia.
Si chiamava Primo, ed era il proprietario dell'hotel.
Con un gesto plateale ci invitò a seguirlo in sala da pranzo dove era già pronta la nostra cena, anche se definirla cena non rende l'idea, era più un banchetto, di quelli che usavano i re del passato.
Era stata preparata una tavola rotonda, con tante di quelle pietanze che sembrava che la cena fosse stata preparata per un'esercito.
Tutto delizioso, dalle lasagne ai funghi agli spaghetti allo scoglio, dall'arrosto di tacchino al filetto di orata al limone, eravamo pieni come uova.
Durante il pasto ci fu servito un vino dolcissimo, non ne avevamo mai bevuti di così buoni, forse hanno questo sapore i vini d'annata dai prezzi irraggiungibili.
Per dolce ci fu portato un semplice tiramisù che ammetto però essere stato il più buono che abbia mai mangiato.
La cosa strana è che il tutto ci fu servito da Primo in persona, dice che era un'usanza della sua famiglia, cosa che mi sembrava infattibile visto le proporzioni dell'hotel, ma con un numero così esiguo di clienti sembrava tutto spiegato.
Finito il pasto Primo ci annunciò che le nostre camere erano pronte e ci aspettavano.
Sia la nostra stanza che quella delle ragazze era al secondo piano, il proprietario ci confidò che il primo piano era in ristrutturazione.
Per noi non era affatto un problema, avere le ragazze vicine ci assicurava di divertirci senza attraversare i piani dell'hotel sprovvisto di ascensore.
Ci salutammo prima di entrare nelle nostre camere, sulla nostra porta c'era un post-it con scritto: " BUONA PERMANENZA RAGAZZI!"

Buona permanenza ragazzi!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora