Capitolo 7: Sopravvivere

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Spostammo il corpo di Anna nella stanza dove avevamo sistemato Stefano, decidemmo però di non chiudere la porta a chiave, che senso poteva avere?
Erano morti dannazione non potevano mica scappare.
Eravamo rimasti in tre, uno di noi era già morto, ognuno sperava di essere il prossimo.
Non dovemmo aspettare molto per scoprire chi era il fortunato, almeno così pensavamo visto che eravamo convinti che non ci potesse essere peggio della morte.
Dopo le 4 Fabio accusò un forte male agli occhi, al punto da non riuscire a tenerli aperti.
Riuscimmo a metterlo tranquillo verso le 4.30 sul divano, io e Chiara invece ci spostammo nella camera da letto per lasciarlo tranquillo.
Forse Primo aveva sbagliato qualcosa e Fabio sarebbe sopravvissuto.
In cuor nostro sapevamo fosse una speranza vana ma finché respirava avevamo speranza.
Io e lei eravamo vivi e la consapevolezza di sopravvivere non ci rese felici, dopo tutto avevamo perso tutti quelli che amevamo, però ci dava la possibilità di vendicarli, si sarebbe stato questo il nostro scopo.
Eravamo stanchi, volevamo dormire, Chiara mi chiese di dormire con lei e accettai, nemmeno io volevo dormire da solo.
Dormimmo all'incirca mezz'ora, fummo svegliati dal ronzio che sapevamo fosse la TV.
Il problema è che c'erano altri rumori che non capivamo, sembrava un animale che si sfama dopo un periodo di magra, ma eravamo solo noi tre in quella stanza cosa diavolo poteva essere.
Entrammo in salotto, Fabio non c'era, il frigo bar era aperto e i rumori bestiali provenivano dalla camera da letto affianco dove erano deposti i nostri amici, Chiara stava per andare a controllare ma la bloccai immediatamente, quello che avevo appena letto era tanto blasfemo quanto raccapricciante.
" UN'ORA ALLA FINE DEL GIOCO!
MI DISPIACE CHE SIA GIÀ QUASI FINITO, A VOI NO?
MI DISPIACE CHE NON ABBIATE SEGUITO IL MIO PRIMO CONSIGLIO, VI AVEVO AVVERTITO.
SONO PERÒ GENTILE E VI DARÒ LO STESSO IL SECONDO INDIZIO, SONO SICURO CHE A QUESTO PRESTERETE LA MASSIMA ATTENZIONE.
IL VOSTRO AMICO HA ASSUNTO UNA DROGA DAGLI EFFETTI UNICI, LA CROCODILE IN CONFRONTO È NOIOSA.
MODESTAMENTE L'HO CREATA IO E PERMETTE DI DIVENTARE UN VERO PREDATORE.
IL VOSTRO AMICO DOPO ESSERE DIVENTATO CIECO HA SVILUPPATO UNA FAME INSAZIABILE E UN OLFATTO ECCEZIONALE.
L'UNICA COSA IN GRADO DI PLACARLA È LA CARNE UMANA.
VI HO FORNITO UN MACHETE CON CUI SOPPRIMERLO PRIMA CHE VI SBRANI.
È DENTRO IL FRIGO BAR.
NON SERVE RINGRAZIARMI.
P.S. NON PERMETTEGLI DI TROVARE IL MACHETE, SI METTEREBBE MOLTO MALE PER VOI."
Io e Chiara capimmo subito cosa stava succedendo, scostando leggermente potevamo vedere dallo spiragli Fabio smembrare e cibarsi del corpo di Anna, quello di Stefano era già stato ripulito.
Chiara si lasciò scappare un urlo, quello che una volta era Fabio smise di mangiare, alzo la testa nella nostra direzione.
Tappai la bocca di Chiara, chiudemmo la porta e ci nascosimo nella camera dove avevamo dormito, non poteva averci visto, era cieco.
Nonostante questo potevamo sentirlo aprire la porta della sua stanza, annusare l'aria ed iniziare a sbattere la testa contro la nostra stanza.
Ci rendemmo conto solo in quel momento che ad attirarlo era il taglio di Chiara.
La bestia iniziò a colpire la porta con il machete, con la testa, pochi colpi e sarebbe venuta giù.
Decidemmo di preparci al peggio, dovevamo sopravvivere per farla pagare al nostro aguzzino.
Io mi nascosi sotto al letto, Chiara si preparò in bagno pronta ad attirare Fabio, avevamo sistemato la mia valigia in modo che inciampasse prima di entrare in bagno, così avremmo avuto modo di sfilargli l'arma farlo smettere di soffrire.
Era tutto pronto, eravamo pronti, o per lo meno ne eravamo davvero convinti, a volte basta questo, ma non bastò questa volta.
Fabio entrò come una uragano, annusò l'aria e si mosse verso Chiara che urlava.
Esso sembrò percepire l'ostacolo e lo saltò come fosse niente, io e Chiara ci guardammo sapendo che lei era spacciata.
Gli conficcò il machete nella spalla destra, l'alzò di peso e la getto nella doccia.
Fabio si fermò, alzo le braccia verso il cielo e inizio a fare versi gutturali in segno di trionfo, io ormai ero pronto alla mia ora, pensavo che sarei morto in quella stanza.
Ad un certo punto lo vidi fermarsi nella posizione in cui si trovava, sembrava fosse diventato di pietra, poi guardai meglio.
Chiara era sopravvissuto al colpo, aveva estratto l'arma e l'aveva conficcata nella schiena di Fabio, probabilmente spezzandogli la spina dorsale.
A riprova del mio pensiero cadde piegato dal dolore senza riuscire ad alzarsi, ma era ancora vivo e afferrò la gamba di Chiara facendola cadere ma scattai da sotto al letto e prendendo l'arma dalla sua schiena gli spaccai la testa in due, finalmente era finita.
Chiara stava però perdendo troppo sangue e non c'era modo di rallentare l'emorragia.
La spostai su un divano in salotto, la feci sdraiare e mi sederti per terra di fianco a lei.
Alla fine crollai dal sonno, sperando di non svegliarmi.

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