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Harry
Louis
Niall
Zayn

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"Ciao papà.

Oggi è il 19 Marzo e vorrei che tu fossi qui.

Vorrei vedere i tuoi occhi commossi che mi guardano e ammirano l'uomo che sono diventato.

Vorrei poterti mandare un messaggio imbarazzato con scritto “Auguri Papà, ti voglio bene”, perché tu sapevi che non sono bravo con le parole e che mi imbarazzo facilmente.

Vorrei poter ancora sentire la tua voce, sia quella calma di quando mi coccolavi, sia quella arrabbiata di quando mi sgridavi perché facevo tardi.

Mi mancano i bei momenti e le litigate, mi manca il tuo sorriso ed i tuoi occhi, mi manca vederti seduto sul divano a leggere il giornale e mi mancano le risate che ci facevamo.

Mi manca non averti conosciuto meglio, ecco.

Mi manca non essermi goduta il mio papà.

Mai ti ho ben conosciuto e viceversa, tante incomprensioni e spesso troppi silenzi tra noi, ma ora il tuo silenzio è ghiaccio che gela l’anima, è fuoco che brucia la mente, è acqua che annega il cuore.

In quel letto d’ospedale, quando ti ho visto un enorme vuoto mi ha assalito, il tuo respiro affaticato, esausto, i tuoi occhi mi guardavano come quelli di un naufrago che sa che non tornerà mai più a casa

Ciò nonostante hai parlato al telefono con il piccolo Ethan che ti ha detto “zio ti voglio tanto bene guarisci presto” e tu lo hai rassicurato e gli hai detto : “stai tranquillo sto bene e presto torno a casa”

Tu per lui ora sei lassù su una stella, di certo quella più luminosa e lo guarderai diventare un uomo

Marzo ti ha rubato ai tuoi affetti e meschino ha seminato angoscia, ma Marzo è lo stesso mese in cui è nato il piccolo Ethan e c’è una cosa grande e inspiegabile in questo: stanotte Ethan seppur incapace per la sua tenerissima età di intendere l’intrinseco mistero della morte.. lui per primo ha sentito che te ne andavi… dormiva e ad un certo punto nel cuore della notte si sveglia, mi guarda e dice: “ mamma, zio bua.. zio bua”

Dopo avermelo ripetuto più volte si riaddormenta agitato e dopo un quarto d'ora mi chiama mio padre

C’è qualcosa di grande, troppo più
grande di noi, incomprensibile, ma non a loro: i bambini. Da vecchi si torna bambini ed è con questa immagine che ti vogliamo ricordare tutti: tu, neanche sette anni fa con in braccio il piccolo Ethan, tuo nipote, che da pochi mesi era venuto alla luce

Scusami papà se non sono riuscita a baciarti prima che spirassi, perdonami se nella vita ho deluso le tue aspettative, perdonami papà se non ho saputo abbozzare parole più sensate come avresti voluto, sto vergando con le lacrime la tua vita e talvolta perdo il filo del discorso.

Stanotte la tua luce si è spenta per sempre e ora sei già lontano e di bello c’era solo la luna che guidando la mia penna ti urla arrivederci papà e perdonami ancora se non ti ho detto mai quanto ti ho amato e non ho saputo neanche dimostrartelo Perdonami tu che adesso tutto puoi

Ti ho vissuto quando ero piccolo e ribelle, quando non capivo che quando mi urlavi contro lo facevi per il mio bene ed io invece di comprendere ti dicevo “Ti odio”.

Vorrei invece viverti adesso, ora che sono più grande e che potrei capire che quando mi sgridavi, dentro di te il tuo cuore piangeva.

Ma non posso.

Non posso perché non ci sei, ti cerco ma non ti trovo, se non in un’immagine della mia mente.

Parlo con il papà, parlo con Ethan e parlo sempre di te e parlando con loro ho capito:

Devo dirti scusa e grazie.

Scusa per tutte le volte che non ho capito, per tutte le volte che ti ho fatto stare male, per tutte le volte che non ti ho detto “ti voglio bene”.

Scusa per gli abbracci mancati, per le parole non dette, per gli sbagli che ho fatto, per non averti dato il tempo di essere fiero di me.

Ma, soprattutto, grazie.

Grazie perché sei stato un padre e non smetterai mai di esserlo. Grazie per avermi accompagnato tenendomi la mano quando non sapevo quale strada prendere.

Grazie per avermi sgridato quando dovevi e per avermi abbracciato quando piangevo troppo forte.

Grazie per quello che mi hai regalato, grazie di avermi reso quello che sono, grazie per avermi fatto diventare uomo

Grazie papà perché senza di te non ce l’avrei fatta e anche se non sei più con me, su questa terra, il tuo ricordo e il tuo sorriso sono sempre con me, sia nei momenti belli che in quelli brutti.

Con il tuo ricordo e una tua foto ormai pregna di lacrime so che posso fare tutto.

E questo lo devo solo a te.

Per cui auguri papà, auguri che non ti ho mai fatto ma che oggi vorrei urlarteli in faccia, sperando che il mio grido arrivi fino al paradiso.

19 Marzo 2023, un bacio per sempre,
tuo figlio Thomas"

Text ➳ l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora