Capitolo 4

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La sveglia suonò, un rumore assordante che la fece sobbalzare. Spenta la macchina infernale si alzò dal letto strofinando gli occhi e fece colazione con latte e cereali, era in orario(miracolosamente) così andò con calma. Quando uscì dalla doccia vide che mancavano solo 20 minuti, troppo poco tempo "era troppo strano essere in orario" si disse. Mise un maglioncino corto in cashmere celeste con una gonna a tubino a vita alta aderente nera, calze, le arme letali (i tacchi). Infilò mezza casa in borsa, prese il soprabito e scese giù nella speranza di non aver perso il pullman. Quando scese in strada corse verso di esso appurando che era già arrivato e per un battito di ciglia non lo perse. Obliterò il biglietto, si sedette e si strinse al suo cappotto blu notte che le arrivava alle ginocchia. La strada era innevata, era una mission impossible camminare lì sopra con i tacchi e già pensava al ponte che avrebbe dovuto attraversare a piedi per arrivare al negozio di modernariato che gestiva con Marco. Scesa dal pullman percorse il ponte arrivando sana e salva al negozio. Appena entrò dentro agganciò all'appendiabiti antico in legno scuro il cappotto, andò dietro al bancone e salutò Marco con un buongiorno.
"Hai visto che nevicata?"disse lui sbigottito. Non nevicava così da tre inverni, sempre e solo qualche fiocco ma nulla di più di solito.
"Non puoi immaginare camminare nella neve con questi" disse frustrata indicando le scarpe alte.
"Domani ti passo a prendere promessa da scout, per fortuna quei cosi io non li devo portare" disse ridacchiando dei suoi problemi femminili .
"Ne avrò bisogno scemo" finì ridendo ed a quel punto entrò una signora in negozio. Era una donna sulla trentina, chiusa in un lungo cappotto dall'aria costosa, capelli appena usciti dal parrucchiere e trucco perfetto, molto sobrio oserei dire. Disse che doveva arredare la nuova casa che aveva comprato così gli lasciò una lista di ciò che le serviva in modo che potessero avvicinarsi il più possibile alle sue richieste. Gestivano un negozio di modernariato in centro e la clientela non badava a spese per la maggior parte. La signora aveva precisato di voler tutti mobili antichi e di pregio quindi si metterono subito alla ricerca per i pezzi papabili. La giornata passò in fretta, vendettero uno specchio con un piedino dietro che si manteneva da solo con una cornice intarsiata a motivi ondeggianti in legno chiaro, un quadro raffigurante un prato e l'inizio di un bosco davvero fuori dal tempo, una poltrona in pelle nera squadrata e moderna ed una piccola libreria in legno scuro minimal. Quando arrivò a casa si era ormai fatto scuro fuori, la luna era salita ed il sole era calato. Si tolse le scarpe, solita routine e poi in cucina. Accese la tv ,mise su un canale musicale ed iniziò ad armeggiare tra i fornelli a ritmo di musica canticchiando qua e là qualche strofa. Poi si sedette a tavola gustando il suo piatto di spaghetti al pomodoro tanto bramato durante la giornata e guardò il telegiornale. Spense la tv e finì di leggere il libro iniziato due giorni prima. Quando lo finì decise di andare a letto, impostò la sveglia un'ora prima, aveva deciso che sarebbe andata a correre, e si addormentò fin troppo facilmente per i suoi standard. Il giorno dopo si svegliò andò a correre, passò tutta la giornata in negozio, lei e Marco vendettero qualche arredo di pregio e trovarono alcuni mobili da proporre alla donna del giorno prima, tornò a casa e solita routine se non per il piatto di pesce a vapore con patate bollite ed un libro nuovo che le aveva portato Marco quel giorno al negozio "un gesto carino" pensò. Le giornate successive furono abbastanza monotone e schematiche se non per il fatto che andò a correre altre due mattine. Ben presto sarebbe arrivato il sabato e decise che era troppo tempo che restava a casa a leggere libri, del resto...come tutti, aveva bisogno di una vita sociale anche lei. Così venerdì prima di staccare da lavoro chiese a Marco "Domani Lorenzo Riccardi inaugura la nuova galleria ed io mi sono scocciata di stare a casa il sabato sera, vorresti accompagnare codesta giovane donzella a questa mostra?" chiese speranzosa.
"Ma con piacere mademoiselle" rispose cercando di dare un tocco francese al suo accento.
Il tragitto per tornare a casa quel giorno sembrava non voler giungere al termine, vedeva tetti,negozi,distese coltivate,palazzine ed infine scalini susseguirsi. Sembrava una tortura senza fine. Appena entrò in casa si spogliò, andò in cucina a riempirsi un calice di vetro di vino e decise di concedersi la tranquillità della sua piccola vasca. Immerse la testa nella schiuma e si massaggio con i polpastrelli le tempie. Bevve un sorso di vino rosso e chiuse gli occhi per un attimo pensando a ciò che era, alla donna che sarebbe diventata ed a ciò che era diventata. Quando aprì gli occhi sul suo riflesso nel grande specchio appannato poteva dirsi fiera di se stessa. Poi uscì dalla vasca e si coccolò nel vero senso della parola, spalmò crema idratante, mise una cremina a menta e massaggiò su seno e glutei l'olio creando cerchi immaginari. Ancora chiusa nel suo caldo accappatoio andò a farsi un tea ad arancia e cannella e mentre aspettava che stesse in infusione si asciugò i capelli e fece una treccia laterale con tutta la calma del mondo. Andò a mettere l'intimo ed una camicia da notte in seta azzurra con inserti in pizzo, si sentiva e voleva essere bella quella sera. Ritornò in cucina, zuccherò il tea e lo mise nella sua grande ciotola in ceramica bianca quando qualcuno suono il campanello "chi potrebbe mai essere a quest'ora della notte?" pensò accigliata .

Nota dell'autrice
Secondo voi chi potrebbe essere? Beh non ne ho la più pallida idea, spazio alle idee😂😂. Però a dirla tutta qualche pensierino lo avrei eheheh domani lo scoprirete😈😇. Non mi dilungo molto, dico solo che sono le 03:50 di notte o magari mattina (scegliere non saprei), ho davvero tanto sonno e non ho idea di quanti errori grammaticali possa aver fatto, in ogni caso fatemeli presenti😘 😘.  Grazie mille per l'attenzione, commentate e votate😊

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 22, 2016 ⏰

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