Non so cosa mi avesse svegliato,forse le voci lontane che borbottavano di non so cosa o forse la luce del sole che penetrava le palpebre tingendo tutto di rosso. Aprii gli occhi con fatica. Il sole mi accecò e le voci diventarono sempre più chiare e vicine. << Oh guarda papà! Si sta svegliando!>>, sentii dire e subito dopo il rimbombare di passi di corsa sul legno. "Cos'è successo?", mi chiesi mentre il mondo usciva dal bianco della luce. Mi ricordavo un bosco e un uovo ... Di scatto mi alzai, quando mi tornarono in mente tutti i ricordi di quella notte. << Eevee!>>, gridai. La testa iniziò a girarmi e per non cadere nuovamente sul cuscino, mi appoggiai sulle braccia.
Una grande mano calda e forte si pose sulla mia spalla e la voce bassa di un uomo disse: << Non ti preoccupare per il tuo uovo. L'abbiamo messo in una delle nostre incubatrici.>> Spostai lo sguardo sul uomo. Aveva più o meno l'età di mio padre, i capelli corti e brizzolati, gli occhi di un caldo marrone nocciola. Aveva una folta barba ed un sorriso rassicurante. Per un momento rimasi solo confuso a guardarlo negli occhi, poi il mio sguardo cominciò a vagare per la stanza.
<< Ma... Dove sono?>> Ero in un letto, in una camera che sembrava quella di un bambino, con poster di Pokémon, libri sui Pokémon ed altri gadget vari sugli scaffali e vicino al computer spento sulla scrivania. Notai che non avevo più addosso i miei vestiti ma un pigiama bianco con dei cerchi blu e rossi. L'uomo sembrò capire il mio imbarazzo, perché disse: << I tuoi vestiti erano bruciati e strappati, così mia moglie te li ha tolti e Lee ti ha prestato un suo pigiama>> Guardai il ragazzo che stava vicino al padre. Non l'avevo notato subito, ma doveva essere lui quello che aveva chiamato il padre, quando mi stavo svegliando. Sorrideva come per salutarmi. Aveva più o meno la mia età, forse qualche anno in meno, capelli biondi e mossi e gli stessi occhi marroni del padre. Portava una maglietta verde con un Togekiss stampato sopra e finalmente riconobbi il motivo del pigiama bianco che indossavo: Erano gli stessi cerchi blu e rossi sul corpo di Togekiss.
<< G-grazie... >>, mormorai. << Figurati, ne avevi bisogno! Eri talmente malconcio che sei svenuto in mezzo al bosco.>> Lee sorrise malgrado suo padre gli avesse lanciato un'occhiataccia. << Tieni>>, disse poi il ragazzo e mi diede un bicchiere d'acqua fresca. Mi accorsi solo allora di quanto fosse secca la mia gola e l'acqua era proprio ciò che mi serviva.
Svuotai il bicchiere facendo attenzione di non bere tutto in un solo sorso. Poi guardai il padre di Lee. << Cos'è successo? >>, chiesi ancora un po' stordito e molto confuso.
L'uomo fece un sospiro e si alzò per prendere una sedia. Lo seguii con gli occhi, stringendo stretto il bicchiere fra le mani. Ancora non mi fidavo di questi estranei ... Ma mi avevano salvato quindi non potevano essere cattive persone. Comincia a rilassarmi. Il padre di Lee si sedette accanto a me. << Ti abbiamo trovato ieri nel bosco che scappavi da un Persian. Hai gridato aiuto e hai perso i sensi. Grazie al cielo io e Togik siamo riusciti a scacciare il tuo inseguitore. Sei stato fortunato, ragazzo!>> L'uomo era serissimo mentre raccontava la vicenda, la sua voce aveva un tono severo. Io annuii, ricordandomi di quell'ultima scena. Ero davvero stato fortunato. << Si, credo di aver visto... un Pokémon.>>
<< Comunque, dopo averti soccorso, ti ho portato qui, alla nostra fattoria nei pressi di Lavandonia.>>, continuò l'uomo. "Lavandonia...", pensai. Non era troppo lontana da Cerulean. <<Ah, ma non ci siamo nemmeno presentati!>>, rise il padre ridendo. << Io sono Mike, il proprietario di questa fattoria. Questo è mio figlio Lee, ha quasi quattordici anni.>> Lee sorrise. In quel momento si aprì la porta ed entrò una donna con i capelli biondi che portava un vassoio in mano, seguita da un Pokémon bianco con dei cerchi rossi e blu che volava leggero dietro a lei. << Pensavo che forse ti fosse venuta fame, così ho preparato una minestra energetica.>>, disse sorridendo la donna. << Questa è mia moglie, Grazia e questo...>> Il Pokémon si posò sulla spalla di Mike. <<Questo è Togik, il nostro Togetic.>> Togic mi guardò dicendo "Toge!" e sorridendo. Sorrisi anch'io. Era vero che i Togetic portavano felicità!Lee mi guardò con gli occhi sgranati dalla curiosità: << E tu come ti chiami?>>
<< Lee! Non essere così prepotente! Si è appena svegliato!>>, lo rimproverò la madre. <<Ah, no, va benissimo così. Io sono Kuro, Kuro Umisaki. Vengo da Cerulean City.>>, risposi mentre Grazia metteva il vassoio sulle mie gambe. << Su, mangia prima di raccontare, così almeno ti tornano anche le forze.>>, disse sorridendo. Annuii e presi il cucchiaio. Provai solo un goccio della zuppa rossa. Era buonissima! Così continuai a mangiare, dimenticandomi di continuare il mio racconto. Solo quando il piatto fu vuoto e Grazia riprese il vassoio con piatto, bicchiere vuoto e cucchiaio, me ne ricordai.
<<Era ottimo, grazie.>> Lei sorrise e se ne andò.
<<Senti Kuro, ti posso chiedere che ci facevi nel bosco a quell'ora e in quello stato?>>,cominciò Mike. <<Abbiamo visto che c'erano anche delle bruciature sui tuoi vestiti. E in quella foresta non ci sono ne Pokémon di fuoco, ne quelli che potrebbero usare attacchi di quel genere.>> Non lo guardai negli occhi. I ricordi di quella notte cominciavano a risalire, a bloccarmi la gola. Ma dovevo comunque spiegare ai miei salvatori che cosa era successo. E così raccontai, piano e sforzandomi a non dimenticare nessun dettaglio, tutta la storia.Mike mi ascoltò attentamente e non mi interruppe nemmeno una volta, finché non ebbi finito il mio racconto.
<< Allora sei stato più che fortunato... Comunque>> Mike si alzò, Togik sulla spalla. << Andrò a telefonare ai tuoi genitori. Saranno sicuramente in pensiero e ti staranno cercando in lungo e largo.>> Lo ringraziai e prima che uscisse dalla porta però, lo fermai. << L'uovo? Sta bene? Lo posso vedere?>> <<Se te la senti, ti porto a vedere le incubatrici!>>, disse Lee entusiasta guardando il padre. Mike fece una smorfia di disappunto. << Tua madre non sarebbe d'accordo... Ma se Kuro se la sente...>>
<< Si, si! Sto benissimo anche grazie alla zuppa di vostra moglie!>>, dissi in fretta. Volevo rivedere l'uovo che mi aveva affidato Vaporeon. Chissà se era riuscita a scappare...
<< Dai papà! Ti preeeego!>> Mike sospirò. << E va bene! Ma gli dovrai dare alcuni dei tuoi vestiti, visto che i suoi sono praticamente distrutti.>> Lee esultò. << Certo, non c'è problema!>>Rimasi sorpreso dalla grandezza della stanza delle incubatrici. Era situata accanto alla stalla dei Miltank e Mareep e facevo fresco, la temperatura ideale per la crescita dei Pokémon, da quello che mi spiegò Lee. << Noi qui abbiamo tanti Miltank, Mareep e Tauros. Quando si accoppiano troviamo delle uova e le mettiamo nelle incubatrici, finché non sono pronte per schiudersi.>>, mi spiego Lee portandomi verso le macchine più lontane. Guardai in alcune di esse: Erano macchinari grandi abbastanza da contenere un unico uovo di Pokémon nella loro cellula di vetro. In alcuni c'erano delle uova nere con due macchie rosa ai poli, quella in basso era più grande di quella in alto. In altre incubatrici invece c'erano delle uova azzurre con una chiazza gialla sulla parte superiore e con una macchia grigia dietro. Dovevano essere Miltank e Mareep, come mi aveva appena detto Lee.
<< Eccolo qua il tuo uovo.>> Subito lo raggiunsi. Nell'incubatrice di vetro, riconobbi l'uovo marrone che avevo salvato dalle grinfie del Team Rocket. <<AH! Ma si è rotto!>>, sobbalzai vedendo una piccola incrinatura sulla parte superiore dell'uovo. << Davvero? Oh, già! Hm, però ieri non c'era, ne sono sicuro...>> Lee mi guardò entusiasta. <<Significa che allora sta per schiudersi!>> Rimasi impalato, come colpito da un fulmine. <<Da-davvvero?>>, mormorai.
<<Certo! Comunque serviranno ancora un paio di giorni nell'incubatrice, prima che il guscio si rompi del tutto.>> Lee mi strattonò via dal uovo per farmene vedere un altro, nell'incubatrice accanto. Era bianco con l'inconfondibile motivo a cerchi asimmetrici blu e rossi. << Togik l'ha deposto qualche mese fa e visto che presto avrò quattordici anni, mio padre mi ha detto che posso prenderlo come mio primo Pokémon!>> Il ragazzino era al settimo cielo e guardava con occhi pieni d'orgogli il suo uovo. Sorrisi a quella scena. Ma guardando l'uovo, mi accorsi di una piccola crepa. <<Ah! Ma si sta schiudendo anche il tuo!>>
<< COSA?! Per il guscio di Togepi, è vero!>> Lee ormai era nell'euforia assoluta.<< Presto, andiamo a dirlo a papà!>> Mi prese per un braccio e corse via, trascinandomi con lui.
STAI LEGGENDO
A Pokémon Story
FanfictionIl mondo dei Pokémon è vasto... un giovane, figlio di un grande fotografo di queste creature magnifiche, viene travolto dagli eventi e costretto a intraprendere un lungo e avventuroso viaggio per salvare dalla grinfie del Team Rocket dei Pokémon rap...