IL MOTIVO PER CUI SEI QUI

831 48 11
                                    


Rimasero in quella posizione per diversi minuti, ascoltando solo il respiro dell'altro, godendo del calore reciproco e della vicinanza. Nessuno dei due poteva credere che finalmente erano di nuovo insieme, sembrava che fossero finiti dentro lo stesso sogno. La prima a rompere quell'idillio fu Caterina che necessitava di una doccia per svegliarsi e di cambiarsi il vestito che le aveva prestato Mary. Sciolse la sua mano da quella di Loki e alzandosi dal letto iniziò a tirare i vestiti fuori dalle valigie e a studiarli con attenzione. Nel giro di dieci minuti erano già disfatte, ma in compenso, la camera era diventata un enorme armadio. Aveva sparso quei pochi abiti che le avevano dato praticamente ovunque.
Mentre tirava fuori gli abiti, commentava ironica.

"Pantaloni neri, maglietta nera, altra maglietta nera. Che cosa abbiamo qui? Un'altra maglietta nera e un paio di pantaloni neri in pelle." frugò più a fondo nella borsa e ne emerse con degli anfibi neri.

Hanno avuto molta fantasia, non c'è che dire. Per fortuna che mi piace il nero.

"Questi sono come quelli che indossano loro." osservò. "Se volevano che entrassi a far parte dello SHIELD bastava che lo chiedessero."

Loki la guardò perplesso. Lui era sempre stato un maniaco dell'ordine, non tollerava niente fuori posto, sia nelle sue stanze sia riguardo agli abiti. Tutto doveva essere impeccabile sia per suo piacimento sia perché era un principe e così dovevano andare le cose ma quella ragazza era l'esatto opposto, era un tornado. Aveva buttato all'aria tutti gli abiti e non sembrava intenzionata di mettere ordine. La cosa che gli sembrava più strana era che pareva che a lei stesse bene così, che non fosse infastidita da tutto quell'eccessivo disordine. Ma come faceva a non infastidirla?
Lui già provava una certa repulsione.

"Hai intenzione di mettere in ordine, non è vero?" disse guardandola in tralice.

"Sei matto? Che c'è da mettere in ordine? E' già tutto apposto così." sorrise. Alla fine si arrese a mettersi le prime cose che le capitarono sotto mano.

"Mi preparo. Cinque minuti e sono pronta."

Loki sorrise ricordandosi che fu proprio Caterina a spiegargli che i ''cinque minuti'' delle donne corrispondono a mezz'ora degli uomini.
Continuava a sostenere che fosse una vera e propria legge della fisica

Entrò in bagno e ispezionò brevemente l'ambiente e quando individuò la doccia, vi si fiondò e girò il miscelatore dell'acqua tutto verso il punto rosso. In poco tempo l'acqua era talmente calda da riempire di vapore la stanza. Si tolse quel ''vestito'' ed entrando dentro si lasciò cullare dal getto potente. Sentì finalmente i muscoli sciogliersi e rilassarsi sotto il calore e gli zampilli. Si massaggiò più volte le spalle e le gambe che le facevano ancora male a causa dei tacchi vertiginosi.
Uscì solo quando la sua pelle iniziò a diventare rossa per il troppo calore. Prese un asciugamano che si rigirò intorno al corpo e un secondo che le servì per asciugarsi i capelli. Si guardò intorno alla ricerca degli abiti ma subito dopo si rese conto che li aveva lasciati nell'altra stanza. A casa sua aveva un piccolo bagno in camera e non c'era assolutamente bisogno che se li portasse con se, faceva avanti e dietro, ma ora non poteva farlo; non in quelle condizioni con Loki nell'altra stanza che la stava aspettando. Sarebbe affogata nel suo stesso imbarazzo per poi seppellirsi lì se lui l'avesse vista con solo l'asciugamano indosso. Si picchiò la fronte con la mano per la sua demenza. Aprì leggermente la porta e fece capolino. Oltre alla sua testa, uscì una quantità industriale di vapore, sembrava quasi che andasse a fuoco qualcosa.

"Scusa, avrei bisogno che tu mi prendessi quei vestiti che sono sulla sedia." disse diventando rossa come un peperone e non di certo per il calore, indicando poi la sedia.

La Gemma dell'AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora