RITORNO AD ASGARD

671 39 25
                                    


Il cerchio del portale si dissolse e tutto nella sala dei computer tornò apparentemente come prima.

"Che significa?" tuonò Fury, che aveva capito ma sperava di aver frainteso. Nessuno gli rispose e la cosa lo fece alterare di più.
"Caterina aspetta un figlio," domandò retorico. "come?" proseguì.

Era già molto nervoso perché una banda di ''eroi'', che aveva salvato il mondo da un'invasione aliena, non era riuscito a tenere sotto controllo una ragazza e glielo avevano comunicato da ultimo, solo perché costretti dagli eventi e, adesso, gli avevano taciuto pure questa.
In che lingua glielo doveva dire che lui voleva sapere TUTTO?!?
E poi chi era quell'idiota che l'aveva inguaiata fino a quel punto?! Sperò davvero che non fosse uno degli Avengers o uno dello SHIELD, perché lo avrebbe licenziato dopo averlo preso a pugni.

"Mi aspettavo che uno della tua età sapesse come nascono i bambini." rispose ironico Stark, cercando di cambiare discorso sperando che non chiedesse chi fosse il padre perché altrimenti ci sarebbe stato da divertirsi.
Il miliardario ricevette uno sguardo che avrebbe fulminato chiunque all'istante, e non importava se il mittente di quell'occhiataccia aveva un occhio solo.

Fury continuava ad attendere una risposta, impaziente; il silenzio venne spezzato da Banner, che essendosi guardato intorno, notò la mancanza di una persona.

"Dov'è tuo fratello?" chiese rivolgendosi all'unico Dio rimasto in sala.

Loki era sparito. Era andato via mentre tutti erano impegnati a non fare niente per salvarla. Non avrebbe aspettato che quegli incompetenti la lasciassero morire.

Sarebbe andato ad Asgard per rubare le Gemme e fare quello che quegli umani non erano in grado di fare.
Sapeva di non poter contare sull'aiuto di Heimdall per farsi aprire il passaggio, altrimenti quel cagnolino sarebbe andato ad abbaiare subito da Odino e si sarebbe fatto scoprire. E comunque non ne aveva bisogno, gli sarebbe bastato usare la sua magia per ritornare nella dimora degli Dei e compiere il suo piano.

Uscito di soppiatto dalla casa, in silenzio, aveva già iniziato a formulare l'incantesimo per teletrasportarsi, quando fu interrotto da Thor.

"Che stai facendo Loki?"

"Faccio quello che è giusto." rispose secco.

"Non puoi andare da Thanos da solo, non sai dove si trova e ti ucciderà!" Thor lo aveva voltato a forza e adesso i due si trovavano faccia a faccia.

"Si trova su Titano." disse glaciale. "Non stavo andando lì." aveva riconosciuto il luogo in cui si trovavano; quella era la sua sala del trono. Il suo regno era Titano, difficile dimenticarsi le cose studiate ed apprese nella sua lunga vita.
Se anche quel pentapalmo di suo fratello avesse fatto lo stesso, lo avrebbe riconosciuto anche lui.

A Thor gli ci volle solo un secondo per capire il folle e inattuabile piano del fratello.

"Non puoi rubare le Gemme! Se Padre lo venisse a sapere le conseguenze delle tue azioni sarebbero tremende."

Incurante di quello che suo fratello adottivo aveva da dirgli, continuò a recitare la formula dell'incantesimo.

"Non potrai tenere nascosta una cosa del genere a nostro Padre!"

"Tuo padre!" rispose con arroganza il Dio; e poi perché Thor doveva essere così cocciuto da non capire certe sottigliezze al volo?
Allora era vero, che sotto tutti quei muscoli, non si nascondeva niente di concreto.

"E comunque, lui lo dovrà sapere." era questo il punto fondamentale del suo piano. Far sapere ad Odino che le Pietre erano state rubate per essere portate da Thanos che, in breve tempo, avrebbe appreso la notizia del furto.

La Gemma dell'AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora