IO SONO QUESTO

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LOVE LIKE WINTER AND COLD


"Stai bene?" domandò Loki mentre entravano in camera della mortale e chiudendo la porta alle sue spalle in modo che nessuno sentisse la loro conversazione o li interrompesse.

"Credo di si." fece spallucce.
Scoprire che qualcuno la stava cercando per poi rapirla e ammazzarla l'aveva terrorizzata. La cosa era più seria di quanto immaginasse.

"Non dovevi venirlo a sapere in questo modo." disse Loki e fece una breve pausa. "Hai paura?" il Dio voleva sapere cosa stesse pensando la mortale, la vedeva assorta e ricordava che quell'espressione così seria, a tratti cianotica, non era da lei.

"Certo che ho paura." disse mentre camminava avanti e dietro per la stanza, toccandosi nervosamente le punte dei capelli.

Accidenti a me e a tutto quel caffè!
Bere tutta quella caffeina l'aveva fatta agitare ancora di più e adesso non riusciva a stare un attimo ferma.

"Come fanno a sapere che quel mostro vuole proprio me? Non è per il semplice fatto che sono tua amica, vero?"

La mortale era più perspicace di quanto Loki potesse immaginare o potesse sperare, non era pronto a dirle la verità. Non voleva dirgliela perché era una verità che - benché faticasse ad ammetterlo - spaventava anche lui.

"Loro lo sanno perché gliel'ho detto io." disse freddo e laconico Loki, sperando che la discussione finisse lì.

Caterina si fermò di colpo.

"Tu lo sai?! E come!?" era sconcertata.

"L'ho visto." rispose lapidario.

"C-come?" non riusciva a capire, era confusa. Forse era dovuto al fatto che non avesse dormito molto, che fosse ancora stanca o che il suo cervello si fosse definitivamente spento.
O magari perché nessuno voleva una buona volta dirle tutta la verità tutta insieme.

"Ho avuto delle visioni. Vedevo Thanos e poco distante da lui, vedevo te. Eri morta."

Il cuore le saltò alla gola secca.

"E.. e le tue visioni si avverano sempre?" ma aveva paura di sapere la risposta. A dire il vero, ora che era così vicina a sapere ciò che andava tanto cercando, avrebbe preferito non sapere niente.

"Quelle che decide di farmi vedere, si avvera sempre."

Allora erano più di semplici supposizioni quelle che avevano allo SHIELD. Tanto per cambiare le avevano omesso piccoli e rilevanti dettagli.
Caterina si mise a sedere sul davanzale della finestra, per evitare che cadesse a terra e iniziò a muovere nervosamente la gamba.
Il Dio si accorse del malessere della ragazza e del suo poco tatto, così le domandò nuovamente se stesse bene.

"No, non sto bene. Come potrei stare bene dopo aver saputo una cosa del genere?"

"Devi stare tranquilla, non ti accadrà nulla." le disse il Dio.

"Beh, non ci riesco a stare tranquilla. Neanche tu ci riusciresti." sbottò infine, iniziando a gesticolare.

"C'è una lista molto lunga di persone che mi vogliono uccidere, credimi." disse pungente.

"Ma comunque non puoi morire, tu sei un Dio!" e cominciò di nuovo a fare avanti e dietro per la stanza.

"Nessuno ci è mai riuscito finora." e guardò la ragazza che continuava a camminare nevroticamente per tutta la stanza. Quel suo comportarsi così da isterica, lo stava infastidendo. Doveva farla smettere prima che perdesse la pazienza.

La Gemma dell'AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora