LE GEMME DELL'INFINITO

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INCONTRO E SCONTRO



Your love is mine for the taking.
My love is just waiting,
to turn your tears to roses.
(Whispers in the dark, Skillet)


Ritornarono alla grotta correndo, non volevano farsi catturare adesso che la parte complicata del piano era riuscito alla grande e vi entrarono dentro venendo inghiottiti dall'oscurità.

Loki formulò di nuovo l'incantesimo che li aveva teletrasportati ad Asgard per ritornare indietro e quando furono nuovamente inghiottiti dal fascio di luce per poi ritrovarsi nel giardino, videro che anch'esso era stato inghiottito dalla notte.

Sulla Terra il sole aveva lasciato spazio alla luna, alle stelle e alla fine di tutto. C'era meno tempo di quello che credevano.

"Dove eravate finiti?" domandò Natasha, camminando verso di loro, le braccia lungo i fianchi e le mani strette a pugno.
Era sicura che prima che quella storia finisse, avrebbe sicuramente preso a pugni qualcuno. Non potevano andarsene senza far sapere niente a nessuno e ritornarsene come se niente fosse mai successo.
Era stata informata da Banner che i raggi gamma erano, per un momento, saliti di livello e che quindi era stato aperto il portale. Non fu certo difficile immaginare chi lo avesse attraversato, dato che erano spariti nel nulla.

"Abbiamo le Pietre." disse Thor, con il tono di voce carico di ritrovata speranza.

Gli occhi della donna si dilatarono un attimo per la sorpresa perché ormai non sperava più che ci potesse essere un modo per salvare Caterina, per poi posarsi sulla scatola argentata tra le mani di Loki.

"Forza, venite. Non ci rimane più tempo." disse guardando principalmente Loki, al quale era rivolta l'esortazione.

Si precipitarono nella sala in cui tutti erano riuniti e li aspettavano con forte trepidazione. Il Dio liberò dai fogli il tavolo, gettando tutto a terra e vi appoggiò lo scrigno.
Iniziò a borbottare strane parole, in una lingua arcaica a sconosciuta ai presenti, un incantesimo potente.
Perché, come se non bastasse, Odino aveva fatto sigillare con la magia sia lo scrigno sia il piedistallo in cui era posizionato immaginando che Thor avrebbe tentato di rubarlo per aiutare suo fratello e la mortale.

Quando ebbe finito di formulare l'incantesimo la serratura scattò e si sollevò un poco il coperchio che venne afferrato dalle dite affusolate del Dio. Lo aprì, mostrando a tutti il contenuto.

Le sei Gemme dell'Infinito erano dentro e risplendevano luminose, lucide e lisce. Di uguali dimensioni e forma ma di colori diversi, erano ovali e stavano in un palmo della mano, tanto erano piccole.

Ogni Gemma aveva un nome e un ruolo diverso quanto importante.
La gemma arancione, quella del Tempo, in grado di controllare la dimensione temporale, facendo sì che il portatore potesse viaggiare attraverso le ere del passato e del futuro.
La gemma Spaziale di colore viola, in grado di controllare il tessuto dello spazio, allargando o rimpicciolendo dimensioni, crearne altre.
La gemma blu, la Mentale, in grado di dominare la mente degli esseri senzienti, quindi di manovrarli a proprio piacere.
Quella rossa, la gemma del Potere che permette di sfruttare e manipolare ogni sorta di elemento, naturale o costruito dall'uomo.
La gemma gialla, quella della Realtà, la più pericolosa di tutte, in grado di deformare, controllare e manipolare la realtà stessa.
Infine c'era la gemma dell'Anima, di un intenso colore verde, che ha il potere di controllare e assorbire le anime dei vivi.

Erano tutte adagiate su di un cuscinetto in velluto rosso, che si era deformato sotto il loro peso, in quei lunghi millenni in cui vi erano state riposte.

La Gemma dell'AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora