Capitolo 1

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Capitolo 1
[Shawn]
*falshback*
Era il giorno del mio quattordicesimo compleanno precisamente il 10 gennaio 2012. Avevo deciso che quell'anno non avrei festeggiato con nessuna festa. Mia madre e mio padre erano ancora al lavoro, io dovevo andare a prendere a scuola Benjamin alle 16.00. Alle 15.30 sono uscito di casa, ho preso la bici e sono partito poi mi sono fermato davanti a un edicola perché volevo comprare qualche pacchetto di figurine dei calciatori panini a mio fratello che nonostante avesse già 12 anni ancora faceva la collezione. Poi sono subito andato al cancello della scuola. Dopo qualche minuto lo vedo arrivare insieme a un guruppetto di ragazzini dell'anno superiore al suo che gli facevano dispetti. Senza farmi notare troppo mi sono avvicinato e ho dato una sberla a testa a quegli antipatici poi insieme a Benji sono salito in bici e lui sul portapacchi.
S: Perché ti stavano dando fastidio?
B: Non lo so lo fanno tutti i giorni...e delle volte mi picchiano anche
S: Mi dispiace, vuoi che lo dica io a mamma e papà?
B: No peggiorerebbero solo le cose.
S: In ogni caso sappi che io ci sono...sempre.
Mi giro un secondo per guardarlo negli occhi mentre pronuncio l'ultima parola, prima vedo l'amore che prova nei miei confronti e subito dopo paura.
B: Shawn guarda la stradaaaa
Faccio appena in tempo a girarmi e...
*Fine flashback/sogno mi sveglio*
Sono tutto sudato dutte le notti è la stessa storia, un incubo. Guardo l'orologio, sono le 5 del mattino, ormai so che non riuscirò a riaddormetarmi tanto vale uscire a fare un giro finché i nonni dormono ancora. Vado al solito bar non lontano da casa, entro e come sempre un fortissimo odore di alcolici mi assale, mi siedo al bancone.
S: Dammi un bicchiere di quello che vuoi.
Barista: Ok SJ.
Qui mi conoscono tutti come SJ, S per Shawn e J per Joyce il mio cognome.
Al quinto bicchiere non sento più nulla, l'alcool inizia a fare effetto.
Poi sento qualcuno che mi chiama.
X: Ehi sei tu SJ?
X: Ehiii ci sei?! Mi ascolti?
X: Ragazzo siamo sulla terra torna in te!
Vedo davanti a me un ragazzino biondo, che ha più o meno l'età di Benjamin.
S: Si sono io SJ cosa vuoi moccioso!
X: Prima di tutto non mi chiamo moccioso ma per fare le presentazioni usciamo da qui che sta puzza mi nausea parecchio.
S: E chi ti ha detto che voglio uscire? Senti renditi utile, hai un orologio?
X: Si sono quasi le 6.
S: E perché tu non sei a casa nel tuo lettino?
X: Non ho 3 anni!
S: 5?!
X: Che spiritoso! Tornerò quando sarai più sobrio....eppure i miei amici mi avevano detto che eri un tipo forte, si sbagliavano proprio.
S: E va bene moccioso cosa vuoi dalla mia vita?
X: Mi chiamo Jacob e voglio fare affari con te. Ma usciamo prima.
S: E va bene seguimi ti porto in un posto.
Lo porto in uno scantinato che conosce poca gente.
S: Ecco qui puoi parlare
Mi si avvicina all'orecchio.
J: Non è che mi venderesti un po' di... roba? Hai capito cosa intedo.
S: Quanti anni hai?
J: 15
S: Mi sembravi più piccolo. Comunque sei troppo giovane non vendo nulla ai ragazzini neanche caramelle. Voi non sapete tenere quella boccaccia chiusa.
J: Io tanto non ho nessuno a cui dirlo. A nessuno frega di me. Mio...
S: Non mi interessa la tua vita sentimentale. Ora devo andare ciao.
R: Ma...ma....
Esco e me ne torno a casa lasciandolo lì solo.
Entro in casa ancora mezzo ubriaco.
Nonno: Shawn dove sei stato alle 5 del mattino?!
S: Solito nonno solito! Al bar qui sotto.
N: E ti sei ubriacato! Fila a dormire che tanto non hai nulla da fare tutto il giorno!
S: Nonno lo sai che non posso dormire io!! Tutte le notti faccio quell'incubo!
N: Cosa devo fare con te! Sei un caso disperato! Sai bene che non ti do la colpa di quello che è successo ma almeno evita di ridurti in questo modo! Prima o poi ci ritroveremo la polizia in casa!
S: Siete tutti bugiardi lo so che in realtà tutti pensate che sia tutta colpa mia! Maledetti avrei tanto voltuto che fosse successo a me almeno non darei fastidio a nessuno!
N: Smettila di fare il bambino non hai più 5 anni! Fare i capricci non cambierà nulla!
S: Non vedo l'ora di andarmene da qui. Oggi non aspettatemi per pranzo. Ciao.
Ecco questa è un esempio delle discussioni più frequenti che ci sono in questa casa...ogni volta alla fine ci rimango malissimo io perché il senso di colpa si fa sentire sempre di più.
Mi siedo su un muretto vicino a una casa abbandonata dove io e Benji passavamo le nostre giornate a giocare a nascondino. E tiro fuori una sigaretta.
X: Ehi chi si rivede!

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